PER FINI “MONTI E’ IL PREMIER GIUSTO”, NON PER DI PIETRO: “RISPONDE ALLE BANCHE”
L’EX MAGISTRATO ANNUNCIA “STAREMO FUORI DA QUESTO GOVERNO TECNICO”… IL PRESIDENTE DELLA CAMERA: “VOTARE ORA SAREBBE ATTENTARE ALL’INTERESSE NAZIONALE”
Divisi su Monti. Le opposizioni non sono compatte sul dopo Berlusconi.
Di Pietro e Fini ne sono un esempio.
«Idv dice no a questo governo tecnico, non gli voteremo la fiducia e ne staremo fuori» afferma Antonio Di Pietro in diretta nel programma «La telefonata» di Canale 5.
L’ex pm sottolinea che è pronto a votare singoli provvedimenti del governo Monti come, per esempio, quello per l’abolizione per le Province.
«Si paventa un governo che risponde al sistema bancario, al sistema finanziario e addirittura a quello della speculazione. Non è il sistema degli interessi dei cittadini italiani che non sono fatti dalle banche. Bisogna distinguere la realtà dalla disinformazione che è ormai in mano al sistema bancario e finanziario».
«Abbiamo creato Idv – ha concluso Di Pietro – per difendere i deboli e bilanciare la legalità della politica. I ceti deboli non debbono essere usati come carne da macello per far quadrare i conti. È troppo facile dire che per raggiungere questo obiettivo si può colpire chiunque. Questa idea per me è inaccettabile».
Di parere opposto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, che auspica un governo forte e capace, senza andare alle elezioni, e chiede di «fare presto», perchè occorre mandare un segnale forte nel mondo e ai mercati.
Ospite di Uno Mattina, Fini ha sottolineato che «siamo un Paese che desta enormi preoccupazioni a livello europeo, sia per quanto riguarda i mercati sia per la credibilità che ha. Per cui – ha detto – abbiamo il dovere di reagire, fare presto e presentare alla pubblica opinione internazionale, ai mercati ma anche ai nostri cittadini, una ben precisa strada per uscire dalla condizione in cui siamo».
Cosa accadrà nei prossimi giorni, secondo Fini, «dipenderà da cosa decideranno le forze politiche e soprattutto il capo dello Stato», ma si deve coniugare rigore e sviluppo».
«La mia opinione – ha aggiunto il presidente della Camera – è che l’Italia abbia bisogno di un governo diretto da una personalità credibile a livello internazionale e capace di prendere di peso i problemi dell’economia. Poi ha bisogno di una maggioranza che vada al di là di quella risicatissima che teneva in piedi il governo Berlusconi e un programma ben definito, non il libro dei sogni, ma idee molto chiare».
Quanto a Mario Monti, «può essere la personalità giusta ma sarà lui a dover dire che cosa vorrà fare«.
Insomma, per Fini niente elezioni. «Capisco chi dice “andiamo a votare, andiamo a votare”, ma sarebbe un salto nel buio. Cosa facciamo – si è chiesto Fini – scegliamo le Camere, andiamo a votare con una legge elettorale che, soprattutto al Senato, non produce certezze? Sarebbe veramente attentare all’interesse nazionale».
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