PROF UMILIATA IN CLASSE: LA PROCURA DEL TRIBUNALE DEI MINORI APRE UN’INCHIESTA
SUL CASO DELLA DOCENTE LEGATA E PRESA A CALCI, DOPO I TENTATIVI DI MINIMIZZARE IL FATTO, SI MUOVE FINALMENTE QUALCOSA
Del caso dell’insegnante dileggiata in una classe prima dell’istituto Vinci di Alessandria si è fatto, fino a ora, un resoconto basato sulla sintesi di diverse versioni orali: degli studenti, della supplente presa di mira, dell’allievo più grande intervenuto a interrompere il becero scherno, del preside, dei genitori.
Fino a ora si era immaginato di chiudere il cerchio dentro la scuola, incluse le scuse, i pentimenti sinceri, le punizioni inflitte (lo svuotamento dei cestini nelle varie aule, per un mese) ed eseguite in modo condiviso da tutta la classe: cioè dai protagonisti attivi e da quelli passivi, quelli che hanno concretamente dileggiato e quelli che non hanno impedito che la docente fosse dileggiata.
Ma, adesso che la Procura del tribunale dei minori ha aperto un’inchiesta, quel che si dirà sarà messo a verbale per iscritto, senza reticenze o scappatoie: ognuno dovrà dire spiegare ciò che sa e ciò che ha visto.
Ad esempio, i cinque minuti di insolente goliardia furono o no filmati e divulgati sui social?
I genitori, in una lettera pubblica, l’hanno escluso categoricamente . Però, lo stesso preside non aveva negato un video, anche se lui ha dichiarato di non averlo mai visto, perchè potrebbe essere stato postato e tolto in tempi flash.
Tuttavia, se c’è stato anche solo un passaggio fugace, la traccia è rimasta. La polizia postale dovrà verificarlo e cercarlo.
Inoltre, benchè la supplente non abbia fatto denuncia e, anzi, abbia perdonato i ragazzi, fiduciosa che quanto accaduto sia stata lezione di vita, la magistratura vorrà accertare se certi comportamenti siano andati oltre l’ambito in cui è possibile limitarsi alla querela di parte.
Alcuni documenti, intanto, sono stati prelevati a scuola dagli investigatori e inviati alla procura torinese.
Ovviamente non si sa quali perchè c’è strettissimo riserbo sulla delicata vicenda. A parte la polizia postale, che ha competenze specifiche per quanto riguarda gli accertamenti informatici, la Procura dei minori si avvale della Squadra mobile della questura di Alessandria per ricostruire, fase per fase, la vicenda, nel caso emergano eventuali e precise responsabilità personali, dentro e fuori dalla classe, sia come azioni che come omissioni.
(da “La Stampa“)
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