PUBBLICHIAMO LA DIFFIDA RICEVUTA DA ANNA PARATORE, MADRE DI GIORGIA MELONI PER AVER PUBBLICATO GLI ARTICOLI DI “DOMANI” E “REPUBBLICA” (DI CUI PARLANO TUTTE LE TESTATE NAZIONALI)
COME PREVISTO DALLA LEGGE, SIAMO BEN LIETI DI DARE DIRITTO DI REPLICA A CHIUNQUE, CON LA STESSA EVIDENZA… ANCHE QUANDO IMPEDISCONO DI INVIARE VIA MAIL LA NOSTRA REPLICA (CHE QUA PUBBLICHIAMO)
Con la diffusione di false informazioni e connesse ricostruzioni distorte afferenti la mia vita personale, è stata profondamente ferita la mia persona e leso il mio diritto alla riservatezza. Ma ancor di più offesa la mia dignità e la mia onorabilità basandosi su menzogne volte strumentalmente a dare una narrazione falsata della mia storia e della mia identità.
Tra le molte falsità diffuse sul mio conto, è stato affermato un presunto collegamento in affari tra me e il Sig. Francesco Meloni, padre delle mie figlie, in quanto sarei stata socia di società con il Sig. Matano nello stesso periodo nel quale questi era socio in altre società con Francesco Meloni. Invece, come facilmente verificabile, le mie minimali partecipazioni in società in cui sono stata coinvolta dal Sig. Matano sono definitivamente cessate nel febbraio del 2002, e quindi anni prima della costituzione della società spagnola che vedrebbe coinvolti insieme il Sig. Meloni e il Sig. Matano, sorta solo nel 2004 quando era cessato ogni tipo di rapporto, anche personale, tra me e il Sig. Matano.
È altrettanto falso che, dalla cessione delle quote di mia proprietà della Raffaello Eventi srl, io abbia avuto una considerevole plusvalenza. Dalla vendita della società in questione ho tratto meno di quanto versato alla società, così come documentato in atti ufficiali.
Chiaramente diffamatoria è la narrazione fatta di me di abile affarista immobiliare semplicemente per aver venduto la mia casa di proprietà a un importo maggiore di quello di acquisto, come accaduto a moltissime famiglie italiane nel corso degli anni. Come volutamente diffamatori sono i sospetti lanciati sulla veridicità dell’incendio che avviluppò più di quaranta anni fa la casa dove abitavo con le mie bambine, non foss’altro perché intervennero i Vigili del Fuoco a spegnere le fiamme.
Per tutto quanto sopra vi diffido a pubblicare ogni ulteriore articolo circa questa campagna diffamatoria volta solo a denigrare la mia persona con il chiaro intento di gettare discredito su mia figlia Giorgia Meloni, attuale Presidente del Consiglio. Preciso sin d’ora di non avere nulla da aggiungere, di non voler essere da voi contattata e che mi riservo di far valere le mie ragioni in ogni e più opportuna sede, ivi compresa quella legale, con tutti i mezzi che la legge mi mette a disposizione.
Anna Paratore
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Gentile sig.ra Anna Paratore,
prendiamo atto della sua diffida e la pubblichiamo nel nostro blog, affinchè i nostri lettori possano conoscere la sua versione in merito peraltro ad articoli di quotidiani nazionali che noi, in quanto semplici aggregatori di notizia altrui, ci limitiamo a riprendere. Non siamo certo noi ad aver condotto inchieste su quanto da Lei riportato e che avrà modo di chiarire con le testate nazionali interessate. E’ nostro costume dare spazio a repliche e precisazioni che sono sempre gradite, anche senza bisogno di “diffide”.
Con l’occasione voglia gradire i nostri cordiali saluti
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