QUALIFICATO INTERVENTO DI BERLUSCONI: “UN ALTRO GOVERNO? MI FANNO RIDERE. NUOVO NOME PER IL PDL: FORZA GNOCCA!”
“SE ARRIVA UN ALTRO POI CHE FA?”….”SU BANKITALIA DECIDO IO ENTRO IL PRIMO NOVEMBRE”… “CI SONO SCHEGGE IMPAZZITE DELLA MAGISTRATURA CHE PUNTANO ALL’EVERSIONE”
«Arriva un altro, ma poi cosa fa? Ma và …».
Silvio Berlusconi liquida così ogni ipotesi di un nuovo governo. «Mi fanno ridere» ha detto il premier ai cronisti che lo hanno interpellato nel Transatlantico di Montecitorio, subito dopo un breve coffee break alla bouvette della Camera con il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti.
E quanto ai rapporti con il titolare del ministero di via XX Settembre, il Cavaliere ha ostentato serenità : «Se c’è un periodo in cui stiamo lavorando in assoluta concordia con Tremonti è questo. Poi non posso certo pretendere che Tremonti abbia le stesse mie idee».
E subito dopo lo stesso Tremonti ha concesso ai giornalisti una sola battuta: «Abbiamo diverse idee sui soldi…».
Il Cavaliere, poi, incontrando alcuni dei suoi parlamentari ha spiegato che «andremo avanti fino al 2013, perchè il nostro obiettivo è completare le riforme e il programma. Questo a meno di imprevisti, che nel caso ci fossero, non ci darebbero il tempo nemmeno di cambiare il nome del partito».
Una prospettiva, questa, che Berlusconi prende seriamente in considerazione perchè la definizione di Popolo delle libertà , nonostante sia stata scelta con una sorta di consultazione popolare tra i simpatizzanti del partito, non sarebbe «nel cuore degli elettori».
E scherzando ha anche ipotizzato quale potrebbe essere la nuova «ragione sociale» del centrodestra: «Mi dicono che il nome che avrebbe maggiore successo sarebbe Forza Gnocca!».
A frenare sul completamento della legislatura ci pensa però il principale alleato, Umberto Bossi: «Mi sembra obiettivamente complicato» arrivare al 2013 ha detto il Senatùr in Transatlantico, dopo avere a sua volta incontrato Tremonti.
E ai cronisti che gli hanno chiesto se lo abbia detto anche a Silvio Berlusconi ha risposto: «Io ho sempre detto che è meglio votare prima, ma il premier è lui».
Quanto al motivo per cui è meglio anticipare le urne, Bossi ha spiegato: «È difficile spennare la gente e poi farsi votare, meglio andare al voto prima».
Il premier ha dunque bollato come «tutte storie» le cose scritte negli ultimi giorni sui rapporti tra lui e il superministro, nonostante contro Tremonti si siano scagliati nelle ultime ore diversi esponenti del Pdl, in alcuni casi con invettive al limite dell’insulto e con inviti espliciti a farsi da parte.
Anche Giuliano Ferrara è tornato ad attaccare il numero uno del Mef.
Il Cavaliere, in ogni caso, ha preferito sorvolare.
E quanto al nodo del nuovo vertice di Bankitalia, visto da molti come il paradigma della contrapposizione tra i due, lo stesso Berlusconi ha confermato che la scelta sul successore di Mario Draghi verrà assunta entro il 1 novembre e che questa sarà prerogativa della presidenza del Consiglio.
Una presa di posizione netta, che lascia intendere una crescita delle quotazioni di Saccomanni a scapito di Grilli, «sponsorizzato» invece da Tremonti e dalla Lega.
Quanto alla gestione della crisi economica, il capo del governo ha spiegato che «con Tremonti stiamo lavorando insieme in assoluta concordia».
«Si tratta di una manovra non facile – ha aggiunto -. Le manovre con i fichi secchi non si possono fare».
E tra i nodi da sciogliere, oggetto di un ulteriore faccia a faccia tra premier e ministro a Montecitorio, riguarda i sei miliardi di tagli che dovranno essere applicati ai ministeri.
Ma come spesso accade in queste occasioni, Berlusconi non si è tirato indietro di fronte alle sollecitazioni dei cronisti anche su altri temi.
Ed è tornato ad attaccare la magistratura, all’interno della quale – ha detto – «ci sono schegge impazzite che puntano all’eversione».
Parlando poi con alcuni deputati del suo partito è tornato ad ipotizzare l’istituzione di una commissione di inchiesta che indaghi sull’operato dei magistrati.
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