RAI DI REGIME: COME FAR PASSARE IL DISASTRO DI CUTRO COME UN TRIONFO DEL GOVERNO
NON C’E’ LIMITE ALLA (IN)DECENZA: ELIMINATO L’AUDIO CON I CORI DI “ASSASSINI”
Della débâcle calabrese di Giorgia Meloni non resta traccia sulla Rai. Anzi, a giudicare dalla cronaca del Tg1 di giovedì sera, parrebbe che a Cutro è stato un mezzo trionfo.
Tanto per cominciare, abbiamo un efficace decreto: “Fermezza e pene più severe contro i trafficanti di esseri umani. Reati contro gli scafisti perseguibili anche all’estero e prevedono fino a 30 anni di reclusione”. Per Meloni, dice il Tg1, è “la miglior risposta per evitare altre tragedie del mare”.
Come chiedere all’oste se il vino è buono. L’inviato spiega che il Consiglio dei ministri nel luogo della tragedia “è stato voluto fortemente dalla premier, come anche il provvedimento varato per contrastare i trafficanti e disincentivare le partenze illegali”.
Non bastassero le omissioni – gli imbarazzi, le contestazioni, i litigi nella maggioranza – a rubare l’orecchio sono i dettagli: la premier che “ribadisce con forza il messaggio”, i ministri che “restituiscono il segno della compattezza intorno ai provvedimenti decisi dal governo”.
Poi l’afflato retorico dalla viva voce di Giorgia: “Questa gente io la voglio combattere. Questa gente io la voglio sconfiggere”.
Scorre qualche immagine dei peluche lanciati per protesta contro le auto del governo, ma non c’è l’audio, quindi non si possono sentire i cori: “Vergogna” e “assassini”. Il cronista del Tg1, laconico, si limita a una frase: “All’arrivo del corteo del governo sia applausi che contestazioni”.
(da Il Fatto Quotidiano)
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