RENZI ANDRA’ AL RADUNO SCOUT: LUI E’ FAMOSO PER ESSERSI PERSO NEI BOSCHI DELLA GARFAGNANA
DA CAPOSCOUT PERSE LA STRADA DEL RITORNO E TUTTI DOVETTERO PASSARE UNA NOTTE ALL’ADDIACCIO …. CHIUDERA’ IL TRADIZIONALE APPUNTAMENTO DE “LA ROUTE”
Un grande prato verde, come quello della canzone di Gianni Morandi. 33 mila giovani dai 16 ai 21 anni che, dopo aver attraversato l’Italia lungo sentieri simbolici (Vajont, Casal di Principe, Piana degli Albanesi), si danno appuntamento nel parco regionale di San Rossore, in provincia di Pisa, per la Woodstock cattolica.
Ospite d’onore: il loro «fratello maggiore» inquilino di Palazzo Chigi, in libera uscita per un giorno dal «redde rationem» romano.
E così sabato prossimo, nel pieno della battaglia per la riforma del Senato, Matteo Renzi chiuderà la «Route» che per quattro giorni radunerà gli scout.
Un ritorno alle origini che ai maligni suona come un maxi-spot dall’ambientazione «celeste», antitetica allo zolfo del Palazzo.
L’ossigeno del terzo settore invece dei veleni della politica.
Anche il tema è in linea: «Vivere il presente, scrivere il futuro». Lo scout più famoso d’Italia , «a meno di un cataclisma », ci sarà : «Come potrebbe perdersi la Route nazionale, tra l’altro nella sua regione?», spiega il deputato ed ex vicepresidente della Toscana, Federico Gelli, scout come Renzi.
Zaino in spalla, fazzolettone al collo e scarponi ai piedi.
Le vie dello scoutismo sono infinite. Palazzo Borromeo, ricevimento per i Patti Lateranensi.
I giornalisti domandano al Segretario di Stato, Pietro Parolin se conosce Renzi. «Sono stato assistente ecclesiastico degli scout e dunque può essere che in passato l’abbia incontrato», sorride il premier vaticano.
Cinque mesi dopo è il presidente del Consiglio a riannodare i fili dell’appartenenza all’Agesci, la «meglio gioventù del Papa» nella quale si sono formati lui e la moglie Agnese.
L’occasione è apparsa propizia. per chi è stato anche caporedattore di «Camminiamo insieme», la testata dell’Agesci.
«Di quell’esperienza ricordo il valore della lealtà e il principio di legalità – rievoca Renzi -. Lì ho imparato ad affrontare le sfide più difficili: la strada si apre quando è in salita». Insomma «senso della comunità , socialità , stare insieme».
In verità i suoi amici scout ricordano ancor oggi quando da guida, Renzi si perse con un gruppo di ragazzi nei boschi della Garfagnana, costringendo tutti a passare la notte all’addiaccio e a cantare per scacciare i cinghiali.
Non ne azzeccava una già allora.
Renzi ha mantenuto rapporti «molto stretti» con i suoi vecchi amici scout: «Le mie relazioni più care vengono da lì e mia moglie fino al 2007 è stata nella comunità capi». Insomma «questo è il mio mondo», confida a Vita.it.
Efficace scuola anche di politica: «Le nostre associazioni nascondono meccanismi politici».
Perciò cita uno slogan della Route scout del 1997: «Siamo donne e uomini, non solo gente e io mi impegno senza pretendere che gli altri si impegnino».
Giacomo Galeazzi
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