RICCIARDI: “IN LOMBARDIA POCHI TEST: SE IGNORATI I CONTAGI IN FAMIGLIA RISCHIO 2.000 CASI IN UNA SETTIMANA”
“BISOGNEREBBE TESTARE DI PIU’ E MIGLIORARE IL SISTEMA DI TRACCIAMENTO”
Con la ricerca di un vaccino contro il Coronavirus, «l’Europa è molto più avanti degli Stati Uniti». Buone notizie, insomma, stando a quanto ha dichiarato poco fa da Walter Ricciardi, membro del comitato esecutivo dell’Oms e Consigliere del ministro Speranza.
Durante la trasmissione Agorà in onda su Rai3 ha poi aggiunto: «ci stiamo organizzando affinchè una parte sostanziale (del vaccino, ndr) venga prodotto in Italia».
Su una ripresa della pandemia a ottobre, «nessuno può esser certo al 100%” ma l’ipotesi «che il virus sparisca la riteniamo improbabile». In qualsiasi caso «dobbiamo attrezzarci con case antisismiche poi se il terremoto non arriva, meglio così».
«La prima ipotesi — ha spiegato l’esperto — è che il Covid-19 sparisca come è stato per la Sars e la Mers, ma viste la caratteristiche di contagiosità , lo riteniamo improbabile. La seconda è che ritorni insieme all’influenza. Ma in entrambi i casi ci dobbiamo aspettare che ritorni e ci dobbiamo preparare per affrontare un possibile terremoto».
Continua a essere un osservato speciale il caso della Lombardia, dove secondo Ricciardi «bisognerebbe testare di più e migliorare il sistema di tracciamento, perchè oltre l’80% dei contagi avviene in famiglia».
Un contesto meno monitorato rispetto a quanto avviene per esempio per aziende e case di riposo, ma che secondo Ricciardi ha un potenziale di rischio altissimo su possibili nuovi focolai: «La Covid ha una contagiosità elevata e se non vengono isolati subito i focolai, ti ritrovi con 2 mila casi in una settimana».
Sul fatto che il virus circolasse a Wuhan già da ottobre «sono solo ipotesi e non c’è nessuna certezza. Probabilmente meritano di essere approfondite ma secondo me non sono affidabili».
L’ipotesi cui fa riferimento è quella formulata in uno studio della Harvard Medical School di Boston che dimostrerebbe come gli ospedali cittadini fossero già pieni a ottobre. Tali ipotesi, per Ricciardi non sono affidabili «perchè non possiamo sapere se quell’affollamento fosse legato al Sars-Cov-2». La cosa certa, ha concluso, «è che la Cina ha perso i primi 20 giorni cercando di negare l’evidenza che un collega aveva denunciato. Come d’altronde da lei stessa è stato ammesso».
(da agenzie)
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