RIFIUTA LAVORO A UNA RAGAZZA SOLO PERCHE’ ARABA: “PASSANO TUTTO IL TEMPO A TERRA A PREGARE”
L’ENNESIMA STORIA DI DISCRIMINAZIONE RAZZISTA E IGNORANZA NEI CONFRONTI DI UNA RAGAZZA CRESCIUTA IN ITALIA, CHE PARLA BENISSIMO L’ITALIANO E CHE CERCA DI MANTENERSI GLI STUDI UNIVERSITARI
Pubblica un annuncio di lavoro su un noto sito che si occupa di case in affitto, offerte lavorative e oggetti in vendita.
Al post risponde Fatima, ragazza di 25 anni di Rovigo. Contatta l’autrice al telefono, si presenta e si dichiara interessata al lavoro, ma la risposta della sua interlocutrice le gela il sangue: “Fatima? Dal nome sembri araba, niente da fare”.
Sul sito si cerca una ragazza che aiuti la proprietaria di una villetta con le pulizie e piccole commissioni. Davanti a un rifiuto così violento, Fatima non è riuscita a stare zitta: ha postato la sua denuncia sui social con gli screen dei messaggi che le due si sono scambiate. Contattata al telefono da Fanpage.it, la donna autrice dell’annuncio è quasi caduta dalle nuvole quando ha scoperto della polemica montata sui social.
“E quindi? — ha detto — Cosa c’è di male? Non sono interessata, io. Ho avuto brutte esperienze e soprattutto queste persone hanno abitudini diverse dalle mie. Passano metà della loro giornata di lavoro a terra a pregare, mangiano cose diverse e ti trattano male se in casa tua cucini una fetta di carne. Non fa per me”.
Le ricordiamo che gli annunci online devono rispondere a norme di legge inclusive. A questo punto chiude la conversazione con un nuovo “non mi interessa”.
Una storia, questa, che ha dell’assurdo, ma che è comune a tante persone in Italia.
Fatima si sente tutto, meno che straniera: ha origini marocchine, ma vive a Rovigo da quando era molto piccola. In Italia ha costruito tutta la sua vita e quel che le manca sta crearlo un mattone alla volta.
Sempre alla ricerca di un futuro più stabile ha deciso di trovare un lavoro per mettere da parte i soldi necessari per iscriversi all’università .
“Ho studiato come cuoca alla scuola alberghiera e subito dopo ho iniziato a lavorare — racconta a Fanpage.it -. Sto cercando di mettere da parte la retta universitaria per l’anno prossimo, ma non è facile trovare un impiego quando le persone dicono di non voler assumere stranieri”.
Questa è la prima volta che ti rispondono in maniera così violenta?
Sì. In genere mi rifiutano senza dirmi il vero motivo oppure me lo dicono tramite conversazione telefonica e non ho le prove per raccontare quanto succede. Questa volta però non potevo stare zitta davanti a un messaggio così forte. Ho deciso di postare lo screen sui social per denunciare cosa si verifica troppo spesso per tanti di noi.
Che tipo di annuncio era?
Una donna cercava una ragazza che la aiutasse con le pulizie di casa in un paese vicino Rovigo. Mi sono candidata per quel ruolo e quella persona mi ha risposto con violenza, basandosi soltanto sul mio nome. Le ho detto che avrei potuto denunciarla e mi ha risposto che in casa sua lei fa entrare chi vuole.
Cosa intendi quando dici che si è basata solo sul tuo nome?
Nel mio curriculum non ho una foto nella quale indosso il velo, anche se normalmente lo porto. Lo faccio perchè così ho più possibilità di trovare un impiego: sono pochissimi quelli ai quali non importa il tuo credo religioso o le tue origini. Non ha guardato neppure le mie referenze nè ha potuto basarsi su un dettaglio in foto, nulla di tutto ciò.
Tu hai avuto esperienze lavorative precedenti a questa?
Sì, ho avuto diversi posti di lavoro, molti nel campo della ristorazione che è quello per cui ho studiato. Li ho ottenuti tramite conoscenze, perchè rispondere agli annunci e aspettarsi un impiego è quasi un’utopia per gli italiani di seconda generazione o per gli immigrati in Italia. Io non mi sento immigrata, anzi non lo sono. Vivo qui da quando ero piccola, mi sono sposata qui e ho la mia casa qui. Parlo l’italiano fluentemente, questa è casa mia. Quello che provo io, lo provano tante altre persone. Anche con gli annunci riguardanti le case in affitto abbiamo grandi difficoltà .
Cioè?
Mia cognata ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato e anche suo marito. Più volte è venuta da me piangendo perchè non riesce a trovare una nuova abitazione per lei e i suoi figli solo perchè è straniera. Non guardano neppure alle referenze, capisce? Per loro è araba, quindi non vogliono affittarle casa. Si tratta di una situazione drammatica. Non possiamo continuare a vivere a lungo in un paese che non ci vuole
Hai mai pensato di andare via dall’Italia?
Ho studiato da sola le lingue per poter andare via, perchè qui non ci sono prospettive. Non perchè io pensi che questo sia un Paese senza futuro, ma perchè per le persone come me il futuro è sbarrato. Io vorrei studiare qui, vorrei continuare a costruire la mia famiglia e il mio lavoro qui, ma sembra non sia possibile.
L’annuncio sul web
Il post per una collaboratrice domestica è stato pubblicato su un noto sito per annunci riguardanti oggetti in vendita, posti di lavoro e case in affitto. Si cerca una donna che aiuti la proprietaria di casa con la pulizie dell’abitazione. Si chiede grande esperienza e l’aiuto anche in piccole mansioni di tipo quotidiano, come la spesa, da spiegare meglio durante un eventuale colloquio.
Alla fine dell’annuncio, una postilla del sito: questo post è rivolto sia a uomini che donne, ai sensi delle leggi 903/77 e 125/91, e a persone di tutte le età e tutte le nazionalità , ai sensi dei decreti legislativi 215/03 e 216/03.
«Questa è la storia di ogni volta che io debba rispondere ad un annuncio di lavoro. Vi chiedo gentilmente di condividere al fine magari di dare un taglio a questi atti di razzismo. Non ho veramente parole per descrivere quanto schifo provo per queste persone».
(da agenzie)
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