RISTORANTI, HOTEL, CAMIONCINI: IL BILANCIO PARALLELO DELLA LEGA A CASA DELLA CONTABILE CACCIATA
MOLTE SPESE ALBERGHIERE VENIVANO SOPPORTATE DAL PARTITO… I DOCUMENTI NASCOSTI DA HELGA GIORDANO
Esiste una documentazione finanziaria della Lega che i responsabili amministrativi avevano chiesto agli impiegati di non inserire nei bilanci.
Una contabilità «occulta» che dovrà essere adesso analizzata e quantificata. Una parte di queste carte segrete sono state sequestrate a casa di Helga Giordano, contabile di via Bellerio per circa sette anni.
Nel febbraio scorso la donna – che fino a qualche mese fa era assessore al Bilancio del Comune di Sedriano (Milano) – è stata licenziata perchè accusata di aver truffato un’imprenditrice spacciandosi come la segretaria particolare di Bossi.
Lei sostiene di essere stata in realtà «mobbizzata dal tesoriere Francesco Belsito, che mi costrinse anche a lasciare l’incarico politico».
Il 3 aprile, dopo le perquisizioni scattate in tutta Italia nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione dei rimborsi elettorali, è stata interrogata dai pubblici ministeri. E si è trasformata in una testimone chiave per ricostruire l’origine di fatture e pagamenti «anomali».
Non solo.
L’ex dipendente ha rivelato come i rapporti tra la Lega e il procacciatore d’affari della ‘ndrangheta Romolo Girardelli siano iniziati ben prima dell’arrivo di Belsito.
In realtà i magistrati sono convinti che proprio Girardelli, attraverso le casse della Lega, riciclasse i soldi della criminalità organizzata.
In questo quadro inseriscono il trasferimento dei cinque milioni e 700 mila euro a Cipro e in Tanzania.
E infatti nel decreto di perquisizione firmato dal giudice di Reggio Calabria è scritto: «Si tratta di complesse operazioni bancarie di “esterovestizione” e “filtrazione” in modo da ostacolare l’identificazione della loro provenienza delittuosa. Condotta posta in essere da Girardelli per agevolare l’attività dell’associazione mafiosa e in particolare della “cosca De Stefano”».
Sono decine i documenti che Helga Giordano nascondeva nel suo appartamento.
E lei così ha spiegato il proprio comportamento: «Nadia Dagrada selezionava specie negli ultimi tempi una serie di fatture che, anzichè passarmi affinchè le contabilizzassi, se le tratteneva lei. Proprio perchè mi ero accorta che vi erano delle anomalie in questa attività di contabilizzazione decisi di portarmi a casa copia dei prospetti dei bonifici da me compilati. Si tratta della documentazione che è stata sequestrata in data odierna nel corso della perquisizione. Per ciò che riguarda la cartellina che mi è stata sequestrata, contenente documentazione varia, in particolare fatture e rendiconto di carte di credito, si tratta per quel poco che sono riuscita a fotocopiarmi, di alcune spese che la Dagrada non voleva che annotassi o di spese che mi sembravano anomale».
I sospetti della donna si concentrano fra l’altro su «varie spese alberghiere che venivano sopportate dal partito in base alla scelta discrezionale di Nadia Dagrada.
Nella fattura CC Hotels di Vicenza, oltre a Bossi e ad altri militanti a me noti, vi sono nomi totalmente sconosciuti».
E ancora: «Le fatture emesse da Paola Prada, Andrea Calvi e Luigi Pisoni, ad esempio, le avevo sulla scrivania perchè recapitatemi direttamente dal postino e mi furono tolte dalla Dagrada dicendomi che non andavano inserite nel prospetto ufficiale delle spese/bonifici.
Tra tutte le spese indicate nei prospetti di bonifico non vi sono voci “sospette” nel senso che almeno da una prima visione mi sembrano spese inerenti l’attività di partito.
Vi sono significative spese di rappresentanza in ristoranti, che potranno essere discutibili dal punto di vista del contribuente con i cui soldi vengono finanziati i partiti, ma si tratta di prassi consolidata e normale in tutte le formazioni politiche.
Dove si vede la voce “asilo” nella colonna “Manifestazioni/Riferimento”, si tratta dell’asilo che si trova all’interno della sede della Lega Nord che svolge appunto un’attività di asilo per bambini a pagamento, anche per persone che non appartengono al partito».
Le dichiarazioni della Giordano confermano l’accusa che numerose spese accreditate alla Lega fossero in realtà spese personali della famiglia di Umberto Bossi o comunque di persone inserite nel «cerchio magico» del leader.
Ma anche affari gestiti per proprio interesse da Belsito. Afferma la testimone: «Tra le spese anomale inserisco le fatture della “Cori.cal service” che erano singolari perchè, tenuto conto che si tratta di una ditta di pulizie, avevano oggetti anche diversi dalla semplice pulizia e lo stesso importo delle fatture mensili era oscillante mentre invece ragionevolmente poteva ritenersi che dovesse essere più o meno fisso, o comunque non discostarsi troppo da un importo stabile.
Indubbiamente sono molte le fatture della “Cori.cal service” con importo variabile e spesso con reiterazione di lavori tinteggiatura.
Sembra che sia una ditta che lavori spesso in tandem con la “G&A soluzioni edili”.
Mi si chiede se questi lavori di rifacimento facciate, pulizia straordinaria, manovalanza, siano stati effettivamente svolti e io rispondo che non sono in grado di stabilirlo.
Tutta la questione della manutenzione della sede di via Bellerio veniva seguita da un nostro dipendente, il signor Luca Canavesi».
Ci sono poi altri pagamenti «anomali».
Afferma la Giordano: «La fattura della “Italtrade”, oltre ad essere indubbiamente assai elevata per la prestazione fornita, richiamò la mia attenzione perchè il fornitore mi chiamò per essere rassicurato sul pagamento.
Si tratta di 1.000 euro al mese per il parcheggio di un camioncino con la vela pubblicitaria sopra, per complessivi 43.000 euro ed oltre, per sei camion in un semestre.
E la fattura della “Boniardi Grafiche” perchè non è emessa alla Lega, bensì a Massimiliano Orsatti».
Tra i fogli inseriti nella cartellina di Helga Giordano ci sono quelli relativi alla macchina di Daniela Cantamessa, la segretaria di Umberto Bossi.
Lei spiega di averli presi perchè l’auto era nella lista della Dagrada «sulle spese da non annotare».
Su questo viene interrogata il giorno dopo la stessa Cantamessa che così spiega il possesso dell’auto: «Circa l’autovettura Focus che uso in via esclusiva, si tratta di vettura presa in leasing o comunque con un finanziamento con riscatto finale da parte della Lega. Le spese di riparazione dell’autovettura sono a carico del partito».
Anche nella sua abitazione sono stati sequestrati documenti contabili, in particolare «una copia del bilancio 2010 e i tabulati relativi alle autovetture del partito».
E lei, per giustificare la scelta di portare via le carte dalla sede di via Bellerio, ha dichiarato: «Avevo redatto delle note critiche sulle spese e volevo darle a Roberto Castelli affinchè svolgesse un accurato controllo».
Fiorenza Sarzanini
(da “Il Corriere della Sera”)
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