RUBLI ALLA LEGA, IDENTIFICATO IL SECONDO RUSSO AL METROPOL
SI TRATTA DI ANDREJ KHARCHENKO E DI ILJA ANDREEVICH, LEGATI A PUTIN: IL CERCHIO SI STRINGE
Rivelati i nomi dei protagonisti russi della “trattativa” all’hotel Metropol, avrebbero stretti legami con personalità di spicco nella politica russa.
Un’indagine congiunta di BuzzFeed News, il sito web di giornalismo investigativo Bellingcat e il sito di notizie russo Insider ha identificato le voci ascoltate nella registrazione pubblicata a luglio: si tratta di Andrej Kharchenko e, come Repubblica aveva scritto, confermato la presenza di Ilja Andreevich Jakunin.
Entrambi legati il filosofo sovranista Aleksandr Dugin e a Vladimir Pligin, avvocato vicino al presidente Putin. Fino ad oggi l’identità di Kharchenko non era nota, e quella di Jakunin non confermata.
Nato in Azerbaigian nel 1980 e diventato cittadino russo 15 anni dopo, Kharchenko fa parte del Movimento Internazionale Euroasiatico fondato da Dugin e avrebbe viaggiato all’estero più volte con il filosofo, ad esempio nel novembre 2016 i due si sarebbero recati insieme nella penisola di Crimea annessa dalla Russia per incontrare una delegazione turca. Nello stesso mese sarebbero andati anche ad Ankara.
L’inchiesta di BuzzFeed-Bellincat-Insider evidenzia stretti rapporti dei due russi sia con figure politiche che con organizzazioni statali: uno dei due avrebbe viaggiato usando un passaporto di servizio, concesso solo a delegazioni governative ufficiali.
Questi elementi potrebbero essere fondamentali per l’indagine condotta dai pm di Milano, che ipotizza appunto la tentata corruzione di pubblici ufficiali russi: accusa che nasce dalla discussione sulla percentuale dei profitti destinata a restare nelle mani dei russi.
Lo scandalo nasce il 10 luglio, quando BuzzFeed pubblica l’audio di un incontro riservato tenutosi nella hall dell’hotel Metropol di Mosca il 18 ottobre 2018. L’audio ripropone e rilancia un’inchiesta dell’Espresso a firma di Giovanni Tizian e Stefano Vergine che, nel febbraio scorso, aveva rivelato questa storia.
A un tavolo si siedono tre italiani e tre russi. Non si sa chi faccia la registrazione. Gli italiani presenti sono il leghista Gianluca Savoini, presidente dell’Associazione Lombardia-Russia con sede in via Bellerio a Milano, l’avvocato d’affari Gianluca Meranda, il consulente finanziario Francesco Vannucci. Tra i russi c’è Ilja Andreevich Jakunin, il quale durante l’incontro specifica che avrebbe riferito i termini della conversazione a Vladimir Pligin, avvocato vicino al presidente Putin. Fino ad oggi era ignota al momento l’identità degli altri due. Con Andrej Kharchenko, ne resta uno solo che nell’audio viene chiamato Jurij.
Le identità di Jakunin e Kharchenko sono state stabilite abbinando le loro voci ad altre registrazioni. La voce di Jakunin può essere ascoltata in un’intervista che ha condotto con il canale televisivo russo Arkhyz 24 nel dicembre 2017. La voce di Kharchenko è stata catturata da The Insider durante una telefonata del mese scorso. L’analisi di Bellingcat ha confermato definitivamente che le voci di Kharchenko e Yakunin corrispondono a quelle degli uomini sul nastro Metropol.
Le registrazioni della voce di Jakunin, si legge su BuzzFeed, “sono state inviate agli specialisti del National Center for Media Forensics dell’Università del Colorado Denver per un’analisi forense completa (la qualità audio della voce di Kharchenko sul nastro Metropol non è abbastanza elevata per un’analisi così approfondita)”.
Nè Dugin nè Pligin hanno partecipato alla riunione Metropol del 18 ottobre ma entrambi sono citati nell’audio pubblicato da BuzzFeed.
Una terza voce, non ancora identificata, dichiara però di aver bisogno della “luce verde” di Pligin prima di andare avanti con i negoziati. Mentre Savoini cita “Aleksandr” Dugin che tra l’altro alla vigilia dell’incontro era stato fotografato mentre incontrava Savoini e Vannucci proprio davanti al Metropol.
Kharchenko, Jakunin e Dugin non hanno risposto alle molteplici richieste di commento nè a domande dettagliate.
(da agenzie)
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