SACRIFICI FARSA: IL TAGLIO DEL 10% TOCCHERA’ SOLO 2 MINISTRI SU 23 E IL RISPARMIO DELLA CASTA SARA’ DI 72.000 EURO
SVELATO L’INGANNO: I TAGLI SBANDIERATI RIGUARDANO SOLO MINISTRI E SOTTOSEGRETARI “NON PARLAMENTARI”: IN TOTALE 2 MINISTRI (GALAN E LETTA) E 7 SOTTOSEGRETARI…IN COMPENSO I DOCENTI PERDERANNO DA 1.000 A 3.000 EURO, 400.000 ITALIANI ANDRANNO IN PENSIONE RITARDATA E ARRIVERA’ IL CONDONO EDILIZIO
Ancora due sere fa, a Ballarò, il ministro Tremonti sbandierava come fiore all’occhiello della sua manovra il fatto di aver voluto dare un “segnale forte” agli italiani di fronte alla cirsi economica: “Chiediamo sacrifici a voi, ma noi per primi ci siamo decurtati lo stipendio del 10%”.
Quel “noi” era riferito, per vulgata comune, alla Casta politica, composta da ministri, sottosegretari, deputati e senatori.
Peccato che le cose non siano così, come si può verificare leggendo il testo del decreto: in primo luogo, e qui molti media lo hanno riportato, il taglio ai parlamentari è stato rinviato a una deliberazione specifica di Camera e Senato e quindi non fa parte della manovra.
In pratica saranno deputati e senatori a decidere, con comodo, di quanto ridursi lo stipendio.
A una prima ipotesi, proposta da Fini, di una riduzione del 15% su stipendio base e diaria (ovvero su base 10.000 euro), si è già passati a un 10%, col rischio che più se ne discute e meno sarà l’aliquota da applicare.
Poi ci è stato detto che sono stati invece tagliati subito del 10% gli appannaggi di ministri e sottosegretari: leggetevi il testo e capirete l’inganno. Intanto il taglio del 10% scatterà dal 1 gennaio 2011, in secondo luogo riguarderà solo ministri e sottosegretari “non parlamentari”, ovvero che non sommano le due cariche.
In concreto sapete quanti ministri riguarderà ?
Solo 2 su 23, precisamente Letta e Galan.
E quanti sottosegretari colpirà ?
La miseria di 7, per un totale di introti complessivi pari alla miseria di 72.000 euro.
I sacrifici che faranno gli uomini e le donne del governo ammontano cioè a meno dello stipendio di un solo parlamentare.
Una vergogna, insomma, soprattutto per il tono apologetico con cui ci era stata propinata l’iniziativa.
In compenso nei prossimi due anni andranno in pensione più tardi 300.000 lavoratori dipendenti e 90.000 autonomi e da questi sacrifici lo Stato ricaverà 6 miliardi di euro.
Quelli previsti dalle pensioni di invalidità saranno di 460 milioni.
Il rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici sarà bloccato per 4 anni, fino al 2014, inchiodando la busta paga ai livelli del 2010, quando ancora sono da rinnovare i contratti del 2009.
Ciò avrà effetti pesantissimi anche sulle pensioni e sulle liquidazioni future: per gli insegnanti si parla, ad es., di tagli reali calcolati tra i 1.000 e i 3.000 euro l’anno.
Ma queste misure colpiranno anche agenti di polizia, dipendenti di basso livello, famiglie a monoreddito che già non sanno come tirare avanti.
Con un emendamento ad hoc che qualche deputato tirerà fuori al momento opportuno si arriverà anche al condono edilizio, siamo pronti a scommetterci, mentre i pedaggi autostradali aumenteranno dal 1 luglio.
E il segnale forte che il governo avrebbe dovuto dare, magari con un reale taglio del 50% al ceto politico?
Ve lo hanno venduto come spot in tv, fate finta che steste assistendo a “Scherzi a parte” .
La prossima volta cambiate canale e ne guadagnerete di salute.
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