SALA: “HO GIA FATTO POLITICA CON EXPO’, SONO INCORRUTTIBILE”
“BASTA ESAMI, SONO DI SINISTRA”… “PER FARE IL SINDACO DI MILANO CI VOGLIONO LE PALLE? ALLORA PARTO BENE”
“Sì, voterei le unioni gay con il M5S. Non so cosa c’è in comune con 5 stelle, ma durante la gestione di Expo hanno partecipato e spesso ho trovato interlocutori giovani e preparati”.
Lo dice Giuseppe Sala, ex commissario unico di Expo e candidato sindaco alle primarie del Centrosinistra, ospite dell’Intervista di Maria Latella su Sky tg24, lanciato nella corsa alle primarie del centrosinistra per diventare il nuovo sindaco di Milano, per il quale si dice ‘preparato’.
Nel senso che – racconta – il sindaco Pisapia ha detto che per fare il sindaco in città come Milano ci vogliono le palle…’.se fosse quello io parto bene”.
Sala spiega che “la gente può capire cosa ho vissuto in questi anni”, come commissario di Expo, “a cosa ho dovuto resistere” e a quante “pressioni” ha dovuto far fronte.
Certo fare il sindaco “è un cambio anche per me, ne sono consapevole, ma chi fa il commissario per il governo svolge un ruolo sufficientemente politico”.
Insomma, “sto svestendo un abito e ne sto mettendo un altro, ma un po’ lo conosco”.
E in più. “Non temo le inchieste che hanno interessato Expo. Io sono un incorruttibile. Ho maneggiato miliardi quando ero direttore generale di Telecom e non ho mai tirato su neanche una penna. Dal punto di vista della incorruttibilità sono sicuro, se poi ci fossero problemi amministrativi, sono disposto a tirarmi indietro perchè amo Milano. Ma – ripete – sono sempre stato un incorruttibile”.
“Non sono il candidato di Renzi – ci tiene a ribadirlo Sala – il premier mi stima ed è una stima ricambiata”.
Quanto agli altri, “vorrei chiedere a Letta, a Prodi che cosa pensano di me…Credo che pensino tutti bene di me”.
Sala parla di un futuro ipotetico da primo cittadino, e per quanto riguarda l’emergenza smog che in questo ultimo mese ha soffocato l’aria della città , dice che – a suo giudizio – “è stato fatto quel che andava fatto. Se fossi sindaco? Continuerei a puntare sul rafforzamento del trasporto pubblico, sulle metropolitane, allungando la linea fino a Monza. Mentre non sono al momento d’accordo su un allargamento dell’area C”, ipotesi invece che vede favorevole la sua sfidante Francesca Balzani, numero due di Pisapia. Quanto al progetto di uno status speciale per Milano cui aveva parlato nei giorni della sua candidatura spiega: “Non dobbiamo chiedere soldi in più, vorremmo avere più autonomia nella gestione delle nostre risorse. Il patto di stabilità è una gabbia”.
In caso di vittoria, sceglierebbe come vice tra Balzani e Pierfrancesco Majorino?.”Credo sia corretto immaginare che il vice sindaco sia donna”.
Lo sfidante del centrodestra? “Aspetteranno dopo il 7 febbraio, eventualmente contro di me metteranno in campo Sallusti”.
Poi l’eterna questione. “Sono senz’altro di sinistra. Quando avevo 18 anni si votava o da una parte o dall’altra. Diciamo che ora sono della sinistra progressista. Non è che sono come l’ascensore che quando fa comodo la sinistra mi viene a cercare, l’esame del sangue non me lo faccio fare più e poi ci sono i programmi, deciderà la gente. La cosa più di sinistra che io ho fatto? Senza dubbio creare lavoro, tanti posti di lavoro”.
(da agenzie)
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