SALVINI SI ERA INVENTATO LE MINACCE A UN RISTORANTE PER UN SUO PRANZO
“MI HA CHIAMATO IL PROPRIETARIO PER DIRMI CHE HA RICEVUTO MINACCE: NON POSSO FARVI PRANZARE”… LA SMENTITA CHE LO SPUUTANA: “NON E’ VERO, SIAMO CHIUSI PER UN GUASTO, UNA FUGA DI GAS”
Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera parla oggi delle elezioni in Emilia-Romagna e racconta un simpatico aneddoto che riguarda il modo di far campagna elettorale di Matteo Salvini:
Salvini, alla ricerca del riscatto dopo la caduta estiva, sta esagerando. Dopo la sceneggiata del citofono, al Pilastro c’è stata una fiaccolata con 500 persone, guidate dal sindaco di Bologna Merola che è cresciuto qui e torna talora a trovare l’anziana madre: «Non è vero che siamo un ghetto!».
Ieri il capo della Lega ha annullato il suo pranzo bolognese da 150 invitati presso Il Pirata del Porto, sostenendo che il ristoratore aveva ricevuto minacce: “Gli ultimi squadristi rimasti sono quelli di sinistra che non danno diritto di parola… Pensate che ieri avevamo prenotato il ristorante a Bologna, un pranzo per 150 persone. Ha chiamato il padrone per dirci: ragazzi noi siamo pronti ma il pranzo non ve lo posso fare perchè da stamattina mi chiamano per minacciarmi se vi faccio pranzare”, aveva detto Salvini durante un comizio ad Alteredo.
Ma il suddetto pirata ha smentito, «siamo chiusi per guasto, una fuga di gas».
Salvini si era inventato tutto.
Ecco, l’unica speranza per il Pd è che, a forza di chiamare un referendum su di sè, Salvini finisca per mobilitare gli elettori di sinistra disillusi, distratti, in passato tentati dai 5 Stelle, che potrebbero tornare alle urne per fermare l’invasore milanese.
(da “NextQuotidiano”)
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