SBARACCARE IL PARTITO E RIPARTIRE DA ZERO: LA TENTAZIONE DI BERLUSCONI SCUOTE IL PDL
ALLARME TRA I DIRIGENTI… MA LA RUSSA, GASPARRI, ALFANO E CICCHITTO NON HANNO ALCUNA INTENZIONE DI FARSI ROTTAMARE
Berlusconi vuole sbaraccare il partito. No, vuole lasciare la politica e nemmeno si candiderà in Parlamento…
In queste ore nel Pdl le voci si rincorrono e tra i dirigenti l’allarme è massimo.
Quali siano le reali intenzioni del Cavaliere, nessuno sa dirlo perchè nelle riunioni (sempre più rare) lui ascolta, tace, sbadiglia, al massimo annuisce con scarsissima partecipazione.
Da quando è esploso lo scandalo del Lazio, Silvio è diventato ancor più una sfinge.
E la fibrillazione dei suoi colonnelli aumenta.
Lo avevano convinto (così loro credevano) che al Pdl basterebbe un rinnovamento serio ma senza rivoluzioni, un cambio di nome e una grande assemblea ai primi di dicembre per darne l’annuncio.
Alfano ha pure fatto filtrare, tutto soddisfatto, la svolta su qualche giornale.
Invece poi Berlusconi, incontrando gente, ha detto che non condivide il percorso, di questo partito così com’è lui non sa che farsene, vuole l’azzeramento totale e in fretta, un paio di settimane al massimo per renderlo operativo.
Ha vagheggiato una grande alleanza tra tutti i moderati, da Casini a Montezemolo, nell’ambito di un nuovo contenitore politico. E, a quanto pare, ha prospettato in questi suoi colloqui nientemeno che il proprio ritiro dalla politica, se il passo indietro fosse necessario per ottenerne uno in avanti dai possibili alleati.
Al momento non si direbbe che Casini, tantomeno Montezemolo, siano minimamente interessati all’offerta del Cavaliere.
Però, casomai lo fossero, non c’è ombra di dubbio che l’attuale Pdl con tutte le sue correnti e i personaggi più o meno usurati sarebbe d’impaccio e non di aiuto al parto della nuova alleanza.
Per potersi fondere in un nuovo progetto, Berlusconi deve prima disfarsi della sua creatura politica.
E ricostituirla a propria immagine e somiglianza.
Inutile dire che i vari La Russa, Gasparri, Cicchitto, e lo stesso Alfano, non hanno la minima intenzione di farsi rottamare.
Alcuni di loro in privato si dichiarano pronti ad alzare le barricate e addirittura, se occorre, a mandare avanti il Pdl senza il suo Fondatore.
Nella speranza che alla fine lui receda e torni a più miti consigli.
Ma Silvio tornerà sui suoi passi?
Dalle parti di Arcore qualcuno sostiene che nemmeno lui ha deciso, sta vagliando tutte le soluzioni. Al momento l’unica certezza è che il Pdl tra due mesi al massimo chiuderà i battenti.
Il resto è nebbia.
Ugo Magri
(da “La Stampa”)
Leave a Reply