SCUDO FISCALE, MEZZO FLOP: CON QUESTE ENTRATE SI POSSONO GIUSTO REGALARE LE NOCCIOLINE AL PARCO
ERA STATO PREVISTO UN INTROITO TRA I 5 E I 7 MILIARDI, SARA’ DI 3/4 MILIARDI…. ALTRO CHE ABOLIRE L’IRAP, SOLO PICCOLI SCONTI PER SALVARE LA FACCIA: TANTO VALEVA STARE ZITTI… PER LAVORATORI E FAMIGLIE NON C’E UN EURO
Continua il tira e molla nella maggioranza, con i senatori del Pdl impegnati a convincere Tremonti ad allargare i cordoni della borsa, ed il ministro dell’Economia poco incline a cambiare registro e a venire incontro alla vagonata di richieste avanzate da parlamentari e ministri.
Si scontrano due concezioni, caratteri difficili a parte: da un lato quello del rigore dei conti pubblici che poco concede alle fantasie di spesa, dall’altro quella elettoralistica che ha necessità di far vedere che il governo ha fatto qualcosa, in vista delle regionali di marzo.
Martedì inizierà la discussione al Senato dei tre articoli che costituiscono la “finanziaria leggera” di Tremonti e non si capisce ancora come le promesse “misure per lo sviluppo”, auspicate dalla maggioranza, potranno entrare nelle norme del ministro dell’Economia.
Da un lato una parte della maggioranza vorrebbe tagliare l’Irap di almeno 4 miliardi (su 38 di entrate che garantisce) con tagli alla spesa pubblica. Dall’altro, Tremonti ha già fatto capire che al Senato non ridurrà un bel nulla, al massimo tra qualche settimana, quando la Finanziaria arriverà alla Camera, potrebbe concedere una piccola sforbiciata di 1 miliardo sull’Irap (sempre su 38), ovvero lo scomputo delle perdite di bilancio dal calcolo dell’imposta, giusto un insignificante contentino.
La visione di Tremonti è che, per tagliare le tasse, bisognerebbe tagliare la spesa in modo significativo, ma in questo momento non si può toccare la spesa sociale.
Quindi le uniche entrate su cui far conto saranno quelle dello scudo fiscale.
E qui, nonostante il governo abbia approvato delle norme uniche al mondo, con appena il 5% di quota sulla somma esportata con cui un evasore può “ripulire” e far rientrare i soldi in Italia, contando pure sulla garanzia dell’anonimato, misura che avrebbe dovuto far incassare allo Stato tra i 5 e i 7 miliardi di euro, i dati parlano di entrata ben inferiori.
Lo stesso Tremonti ormai è rassegnato a incassare tra i 3 e i 4 miliardi, nulla di più.
Con questa cifra, considerando che vi erano già degli impegni di spesa sui 7 miliardi, si potranno giusto regalare le noccioline al parco.
Ovvero trovare 500 milioni, non per aumentare i fondi per la sicurezza, ma giusto per rinnovare il contratto con aumenti irrisori per le forze dell’ordine, prima di arrivare alle contestazioni di piazza, elargire i 300 milioni che la Gelmini reclama da mesi per l’università , minacciando altrimenti il suicidio, stanziare forse 1 miliardo per la spolveratina all’Irap che inciderà poco o nulla, più qualche centinaio di milioni per la Banca del Sud e la cedolare secca del 23% sugli affitti in via graduale.
Per i lavoratori autonomi, i dipendenti, le famiglie e i giovani, una mazza. Significativo il comportamento di Maroni che due giorni fa reclamava 1,1 miliardo “di aumento” dei fondi per la sicurezza e ieri ha detto che è soddisfatto perchè il premier gli ha assicurato che “non ci saranno diminuizioni”.
Quasi la stessa cosa, insomma.
L’importante è che la Lega abbia fatto la parte per 24 ore di chi tutela gli agenti.
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