SEQUESTRATA LA SEDE DI CASAPOUND A BARI: “RICOSTITUZIONE DEL PARTITO FASCISTA”
L’INDAGINE DOPO L’AGGRESSIONE COMPIUTA A SETTEMBRE NEI CONFRONTI DI MANIFESTANTI ANTI-SALVINI
Su disposizione della magistratura barese è stata sottoposta a sequestro preventivo la sede di CasaPound a Bari.
L’indagine riguarda l’aggressione del 21 settembre scorso compiuta da militanti del movimento di estrema destra nei confronti di manifestanti che avevano appena partecipato ad un corteo antirazzista. Nell’aggressione rimasero ferite tre persone.
Nell’inchiesta sono indagate 35 persone: 28 militanti del movimento di estrema destra rispondono di ‘riorganizzazione del disciolto partito fascista’ e ‘manifestazione fascista’ e dieci di loro di aver materialmente compiuto l’aggressione; sette manifestanti antifascisti sono invece accusati di violenza e minaccia a pubblico ufficiale.
Nell’aggressione rimase ferito Antonio Perillo, assistente parlamentare dell’eurodeputata Eleonora Forenza (anche lei presente al momento dell’aggressione)
Le indagini della Digos della Questura di Bari sono state coordinate dal procuratore aggiunto Roberto Rossi. Il provvedimento di sequestro è stato disposto dal gip del Tribunale di Bari Marco Galesi.
In particolare, la Procura contesta di “aver partecipato a pubbliche riunioni, compiendo manifestazioni usuali del disciolto partito fascista e di aver attuato il metodo squadrista come strumento di partecipazione politica”.
Le indagini erano andate subito in direzione dell’attacco premeditato. E il lavoro dei poliziotti della Digos ha confermato quella sensazione: secondo quanto ricostruito dalla procura, i militanti di Casapound si erano dati appuntamento proprio per “affrontare” i ragazzi dei centri sociali.
A incastrarli le immagini delle telecamere di sorveglianza. E quanto ritrovato nelle perquisizioni: dai manubri da palestra al busto di Benito Mussolini, dalla bandiera della X Mas al Mein Kampf di Adolf Hitler
(da agenzie)
Leave a Reply