SI E’ SPEZZATO L’ASSE SOVRANISTA E ORA LA MELONI POTREBBE CORRERE DA SOLA
CON IL ROSATELLUM FDI RISCHIA DI ESSERE SCHIACCIATO NEI COLLEGI UNINOMINALI, TANTO VALE GIOCARSELA IN QUELLI COL PROPORZIONALE DOVE POTREBBE AUMENTARE I CONSENSI FINENDOLA DI FARE LA RUOTA DI SCORTA DI SALVINI….LA BASE PREME PER PRESENTARSI DA SOLI ANCHE DOPO LE PAROLE SPREZZANTI DELLA ZECCA PADANA: “VI FATE PIPPE MENTALI”
E pensare che è stato elaborato anche per favorire le coalizioni. E, invece, nel centrodestra sta producendo esattamente l’effetto contrario.
Paradossi del Rosatellum bis.
In pochi giorni va in soffitta l’asse sovranista Salvini-Meloni che doveva rottamare Silvio Berlusconi e ci si ritrova, invece, con il leader della Lega e quello di Forza Italia che dopo mesi di gelo “combattono” dallo stesso lato della barricata.
Anche il nervosismo tra i due “quarantenni” del centrodestra sul referendum per l’autonomia di Lombardia e Veneto, va legato a doppio filo alla competizione elettorale interna che è di fatto appena partita.
Dentro Fratelli d’Italia c’è fermento, si ipotizzano contromosse per cercare di tirarsi fuori dall’angolo.
Perchè questa legge impone che gli alleati si siedano a un tavolo per “spartirsi” i collegi uninominali. Ed essere il Davide della situazione, con un consenso a una sola cifra, rende difficile battere gli altri due “Golia, a loro volta impegnati a giocarsi la battaglia per la leadership della coalizione.
In più, non c’è “l’aiuto” di voto disgiunto e preferenze.
E così, nelle conversazioni tra i dirigenti, è cominciata a circolare l’ipotesi più estrema: mollare gli “alleati”, provare a giocarsela da soli.
Il ragionamento è più o meno questo: da una parte sarebbe possibile fare una battaglia identitaria che consentirebbe di raccogliere più consensi nel proporzionale e, dall’altra, si tratterebbe di fatto di piazzare dei candidati di disturbo nei vari collegi uninominali.
Quanto è possibile che questa minaccia si traduca in realtà è ancora da decidere, anche perchè già il solo rischio potrebbe sortire l’effetto di “ammorbidire” il resto della coalizione.
Ma a confermare, seppure implicitamente, che l’idea sia circolata è Ignazio La Russa. “Una cosa è certa, dovremo faticare molto — dice ad Huffington — per convincere i nostri dirigenti a partecipare a una coalizione e a non andare da soli”.
E’ possibile che si tratti solo di schermaglie per alzare il prezzo sulla distribuzione dei collegi, ma man mano che lo scetticismo sull’approvazione del Rosatellum si indeboliva, i toni all’interno della coalizione salivano.
Durante i lavori della commissione Ignazio la Russa non ha perso occasione per attaccare i due alleati e Forza Italia in particolare.
Nell’ordine, li ha accusati di non volere davvero le coalizioni dopo aver bocciato un suo emendamento sul premio e ha definito il Rosatellum una legge fatta appositamente per dare vita a un inciucio Renzi-Berlusconi.
Nè il segretario del Carroccio, negli ultimi giorni, ha usato nei confronti della leader di Fdi toni galanti visto che la ha descritta come una che si fa “pippe mentali” sulla legge elettorale e ha sostenuto che i toni sul referendum per l’autonomia sono stati da lei alzati solo “per recuperare lo zero virgola alle elezioni che peraltro manco recuperate”.
Lo stesso vertice a tre della Meloni con Salvini e Berlusconi sembra al momento sparito dai radar e questo mentre, invece, la Lega continua a “lusingare” il leader azzurro affinchè partecipi a eventi in sostegno dell’appuntamento referendario del 22 ottobre.
(da “Huffingtonpost”)
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