SIBILIA. IL GAFFEUR CINQUESTELLE TRA CITAZIONI E CONGIUNTIVI SBAGLIATI
DEI CINQUE DEL DIRETTORIO E’ QUELLO CHE (PER FORTUNA) PARLA MENO…MA ABUSA DEI SOCIAL INCORRENDO IN ERRORI ESILARANTI… ED E’ RESPONSABILE DI SCUOLA E UNIVERSITA’
Tra i 5 membri del Direttorio grillino è quello che parla meno. Ma purtroppo per lui scrive molto.
E’ il quinto Beatle, quello che mentre Di Maio e Di Battista, Ruocco e Fico passano da uno studio tv all’altro resta sempre fuori dall’inquadratura.
Carlo Sibilia, trentenne di Avellino, è uno dei personaggi più improbabili nell’empireo dei M5s. Persino il Fatto Quotidiano lo ha messo alla berlina, “un Gasparri stellato”, ha scritto Andrea Scanzi, e potrebbe sembrare un giudizio definitivo da parte del giornale più vicino al Movimento.
Lui però tira dritto, usa e abusa dei social network e inanella una gaffe dietro l’altra dal giorno dello sbarco in Parlamento nell’ormai lontano 2013.
E bisogna persino stare attenti a usare la parola “sbarco”, perchè Sibilia, entusiasta per la vittoria di Rosa Capuozzo a Quarto nel 2015, su Twitter si sbilanciò spiegando che “da quello in Liguria sbarcarono i Mille”. “Sarà profetico?”.
Come è finita nel comune dell’hinterland napoletano è storia recente, con le infiltrazioni dei voti della camorra in Comune e il gotha del M5S costretto a scaricare la sindaca che infine è rimasta al suo posto. E peccato che i Mille da Quarto si imbarcarono alla volta della Sicilia…
Un lapsus veniale, dettato dall’entusiasmo dell’attivista campano per il successo nel Comune alle porte di Napoli.
Ma il responsabile Scuola e università del Movimento, insignito l’anno scorso del prestigioso titolo, sembra inarrestabile.
Negli ultimi giorni su Facebook ha scritto un duro post contro la riforma costituzionale, “meno male che Renzi sia stato fischiato durante il dibattito con il presidente dell’Anpi…”, e “se il Tg1 non abbia detto neanche una parola su quanto accaduto vuol dire che siamo oltre il regime”.
Piuttosto rudimentali anche le nozioni di economia, esposte in modo succinto il 19 settembre: “Non può esistere una crisi monetaria perchè manca la moneta. Infatti acqua, terra e aria sono risorse naturali e pertanto sono finite. La moneta è un’unità di misura e può essere creata in qualsiasi momento”.
Sibilia oscilla tra Facebook e Twitter, ma non cambia la sua capacità di buttare il cuore oltre l’ostacolo.
Nel 2014 definì l’allunaggio “una farsa”, ma sbagliò il riferimento temporale scrivendo che lo sbarco era avvenuto “43 anni fa”, quando erano già quarantacinque. Poi cercò di metterci una toppa, a modo suo: “Scusate, rettifico: siamo andati sulla luna, Berlusconi è onesto, la riforma del Senato è cosa buona e giusta e Repubblica è un giornale”
Appena entrato in Parlamento, si sbilanciò sul tema della fiducia: “Per governare non c’è bisogno della fiducia di nessuna delle due Camere”.
Poco prima, sul sacro blog, aveva proposto il “matrimonio omosessuale, di gruppo e tra specie diverse”. “Purchè consensienti”, naturalmente, e nessuno si sentì in dovere di correggere la “s” messa al posto della “z”.
Da ricordare una sua gita a Londra per contestare la riunione del gruppo Bilderberg, una delle bestie nere dei grillini.
Partì insieme al collega Paolo Bernini, quello che aveva lanciato l’allarme contro i microchip che “in America vengono già inseriti all’interno del corpo umano”.
La telecronaca della coda, trasmessa su La Cosa, canale grillino doc, più che a una contestazione somigliava a una gita di due Erasmus, “sembra di essere a un concerto rock”, ripeteva il Sibilia microfonato.
Che nel 2014 commentò l’attentato al Parlamento di Ottawa in Canada chiedendosi se fosse “opera di un pazzo o di qualcuno che ha ritrovato la ragione?”. Un militante gli rispose a bruciapelo: “Carlo, basta scrivere ste baggianate mentre lavori come rappresentante. Te lo chiediamo come tuoi datori di lavoro”.
Un altro internauta, dopo la sua nomina a responsabile Scuola del M5s, lo fulminò: “Questa ai bei tempi avrebbe fatto sganasciare anche Beppe Grillo…”.
Andrea Carugati
(da “La Stampa”)
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