“SIETE UNA DEMOCRAZIA DIVANO”: L’ANALISI DELL’ EX DIRETTORE DELL’ECONOMIST BILL EMMOTT
“NESSUNA RIFORMA DI QUELLE PROMESSE E’ STATA REALIZZATA, BERLUSCONI PENSA SOLO AI SUOI GUAI GIUDIZIARI”….”SARKOZY IN FRANCIA NON SI SAREBBE MAI SOGNATO DI DIRE E DI FARE QUELLO CHE FA BERLUSCONI IN ITALIA”
Bill Emmott è stato direttore dell’Economist dal 1993 al 2006, dopo anni spesi come corrispondente in giro per l’Europa nonchè in Giappone.
Ora è editorialista del Times, e “pensa” spesso all’Italia.
A ottobre 2010 ha pubblicato per Rizzoli “Forza Italia: come ripartire dopo Berlusconi”.
Lo abbiamo incontrato nel bar di un albergo del centro di Londra…
Signor Emmott, ai tempi in cui dirigeva l’Economist, Berlusconi vi ha dato più o meno dei “comunisti” bolscevichi… Evidentemente a Mr B. non deve essere andata giù quando lo avete descritto “unfit to lead Italy”. “Inadatto a governare l’Italia”.
Confermo. Ma allora era il 2001. I motivi per cui secondo noi non doveva essere eletto erano principalmente due: il conflitto di interessi e l’inaffidabilità della Lega come alleato di governo. Allora Berlusconi non aveva ancora avuto modo di mostrare in pieno cosa era capace di fare…
Ora lo sappiamo…
Nei quasi 10 anni successivi è diventato chiaro che i motivi per cui è “unfit” sono molti di più. Adesso lo possiamo dire con cognizione di causa. Nessuna riforma di quelle promesse si è realizzata, nè liberalizzazioni, nè riforme istituzionali. Fondamentalmente ha governato male. L’Italia ha bisogno di ripartire, ma lui si occupa sempre di più dei suoi problemi giudiziari…
Proprio in questi giorni si chiedono tutti: cade o non cade…?
Lei ha la sfera di cristallo…? Chi può dirlo..? Una cosa appare chiara: ormai sta su ma non governa, una cosa di cui il vostro Paese sente disperatamente il bisogno…
Preso da altro…?
Patrizia D’Addario, Noemi Letizia, Ruby, Nicole Minetti, Sara Tommasi. La serie di scandali che lo coinvolge da mesi lo sprofonda giorno dopo giorno, la sua credibilità viene erosa sempre di più. E poi cos’è questa idea di “fare causa allo Stato”, o di ricorrere alla Corte di Strasburgo (da parte del ministro Frattini, ndr) per la violazione della privacy…?
Inimmaginabile in Gran Bretagna…?
O in qualsiasi altra democrazia europea. Facciamo un paragone con altri leader della destra. Non con David Cameron, che è molto diverso da lui. Prendiamo Sarkozy, che vagamente gli somiglia. Non si sognerebbe mai di dire o fare le cose che Berlusconi fa, e sa perchè? Perchè in Francia le istituzioni, la magistratura, la stampa hanno il loro ruolo autonomo e ben definito…
E in Italia…?
L’Italia è in una condizione magari non di “fragilità ” democratica, la parola mi sembra poco adatta. Direi piuttosto di “democrazia soft” (tocca il divano su cui siamo seduti per mostrami meglio cosa sta pensando). E questo vale per tutte le istituzioni: Parlamento, magistratura, stampa…
La magistratura, magari, fa quel che può…
La maggior parte delle vicende giudiziarie in cui è coinvolto il presidente del Consiglio sono ovviamente gravissime. Eppure, uso politico della giustizia ne vedo, su questo Berlusconi non ha tutti i torti. La riforma del sistema giudiziario è una priorità . Certo, finchè c’è lui al governo non se ne parla. Un altro segno di come e quanto blocca il Paese…
Tutti questi scandali cominciano a indebolirlo…?
Nell’opinione pubblica è screditato, forse ancora di più all’estero. Però capire oggi il suo destino è difficile, perchè è tutto in mano alla Lega. Azzardo una previsione: nel giro di un mese, date le tensioni continue, Berlusconi sarà forzato a lasciare. E allora, come dicono in molti, si aprono tutti gli spazi possibili, sia per Tremonti, che mi pare abbia ottimi agganci dalla finanza al Vaticano, alla stessa Lega ovviamente, sia eventualmente per Draghi, nel caso in cui si pensasse a un esecutivo tecnico…
La sinistra però dovrebbe dire qualcosa (magari anche non di sinistra)…?
La sinistra è debole, ma le dò un consiglio: non deve cercare la sua via al berlusconismo, non deve correre appresso all’idea di un leader a tutti i costi…
Vale a dire…?
Da quando si è andati verso il bipolarismo, vedo delle aggregazioni completamente disomogenee. Cosa c’entra Vendola con Enrico Letta…? O Bossi con Fini…? Il cui errore infatti, è stato proprio questo: entrare nel Pdl, forzato da una legge elettorale che andrà assolutamente cambiata. Così non va, la realtà politica italiana è troppo complessa. Un proporzionale, magari con sbarramento alla tedesca, aiuterebbe a creare alleanze meno forzate.
Ipotesi: si vota e Mr B. che ha nove vite, rivince…. Il Quirinale…?
Penso ormai sia impossibile…
Andrea Valdambrini
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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