SILVIO IN PRESSING SU ANCELOTTI: OBIETTIVO CONVINCERLO AD ACCETTARE LA NAZIONALE
COSI’ BERLUSCONI TORNEREBBE CENTRALE ANCHE NEL CALCIO
Con sorriso sornione, Silvio Berlusconi, nel corso della trasmissione Porta a Porta ha difeso il presidente della Fgci, Carlo Tavecchio, vissuto da mezza Italia come il responsabile della disfatta della nazionale con la Svezia, al pari dell’allenatore: “Lasciamo decidere a lui cosa fare. È una persona eletta democraticamente alla guida della federazione. Ha operato in bene in tanti settori”.
Dietro il sorriso, di chi la sa lunga, c’è una “mossa” per puntellarlo. Anzi, la “mossa”. Perchè l’unico modo per chiudere discorso e polemiche è che arrivi Carlo Ancelotti, l’allenatore che verrebbe vissuto da tutti come un salvatore della patria.
Nei giorni scorsi il Cavaliere ha chiesto al fedelissimo Adriano Galliani di parlare con “Carletto” per convincerlo, portando in tal modo il dossier nella grande famiglia rossonera.
Tra i due il rapporto è solido, personale, fatto di una consuetudine sin dai tempi di Ancelotti giocatore, e poi allenatore. Una fonte vicina al dossier dice: “Berlusconi si è giocata la carta grossa, segno che la partita gli sta a cuore”.
C’entra il calcio, ma non solo.
C’entra la politica, e più in generale psicologia e carattere del vecchio leader alla sua ennesima discesa in campo.
Il desiderio cioè, di contare ancora e di dimostrarlo. Prosegue la fonte: “Quando ha visto i tv Malagò che ne chiedeva le dimissioni, con Lotti praticamente a fianco, ha detto: è meglio se resta Tavecchio”.
In verità il governo si è esposto con prudenza su questa storia, invocando sì una rifondazione del calcio Italiano ma in modo morbido, mostrandosi rispettoso dell’autonomia della Fgci.
Anche perchè non ha il potere di cacciarlo, nè una grande influenza su consiglio federale di lunedì, indicato dalla stampa sportiva come il consiglio del redde rationem. È però evidente che una sua cacciata verrebbe vissuta dall’opinione pubblica come una vittoria di chi ha invocato una “rifondazione”.
È qui che si inserisce Berlusconi: “Adriano, parlaci tu con Carlo”. L’obiettivo è ottenere una disponibilità già al consiglio federale di lunedì. Complicato.
Più probabile che l’operazione possa andare in porto entro fine mese. Ma è sbagliato ritenere che Ancelotti subordini la sua discesa in campo alla sostituzione dell’attuale presidente della Fgci. Quel che gli sta a cuore è un progetto di rinnovamento del calcio. Al momento di questo progetto non c’è traccia, però prosegue la fonte: “Il progetto di rinnovamento è lui. Per carisma e vista la situazione, può far quel che vuole”.
Negli ultimi giorni si sono intensificati i contatti tra l’ex allenatore del Bayern. Dietro il sorriso sornione di Berlusconi c’è la ragionevole previsione che l’operazione vada in porto. E che, quando ci sarà la campagna elettorale, il Cavaliere avrà , nell’immaginario collettivo, non un Milan vincente sul campo, ma un simbolo di quel Milan come allenatore della nazionale.
Non male, per uno che si propone come “l’allenatore” del centrodestra.
(da “Huffingtonpost”)
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