SUL WEB SCATTA L’OFFENSIVA DEI GRILLINI ERETICI:”ANDIAMO OLTRE GRILLO E CASALEGGIO”
GLI EPURATI DANNO VITA A “MOVIMENTO REVOLUTION” CON IL FINE DI RITROVARE LE RAGIONI ORIGINARIE DEL PROGETTO… “PUO’ IL SIMBOLO DEL PARTITO APPARTENERE A UNA SOLA PERSONA?”
Dissidenti. Eretici. Addirittura rivoluzionari.
Con un solo obiettivo: restituire il MoVimento Cinque Stelle alla sua funzione originaria: salvare l’Italia.
Andando oltre “il milionario” Beppe Grillo e rompendo l’egemonia esercitata tra i grillini da Gianroberto Casaleggio, un “padrone dai capelli settecenteschi”.
Si autodefiniscono “MoVimento Revolution” e in rete stanno raccogliendo da mesi denunce e racconti.
Che aprono uno squarcio sull’assenza di democraticità interna del movimento di Grillo.
E il capo politico del MoVimento viene equiparato, in modo spietato, alla “vecchia politica” che vuole cancellare.
Si parte dal loro sito ufficiale.
In apertura una lettera indirizzata a tutti i grillini. C’è un invito: “Andiamo oltre, oltre Beppe Grillo, oltre la vecchia politica, oltre tutte le dispute che ci sono state fino ad oggi, andiamo oltre, per salvare l’Italia”.
Il motivo è una profonda insoddisfazione per i metodi utilizzati dall’ex comico.
“Ci hanno chiesto mille volte di attaccare Federico Pizzarotti”, il neo sindaco di Parma. Ordini arrivati dall’alto, dai vertici del MoVimento. E che hanno provocato fratture insanabili con chi era “entrato animato dalle migliori intenzioni”.
Poi il caso Favia. Che per i membri del MoVRevolution è solo l’ennesima prova, l’ennesima dimostrazione, di quanto il movimento di Grillo sia lontano dalla democrazia diretta che dice di voler esercitare.
Gli eretici non salvano nessuno: Favia è solo un “ragazzo subdolo” e Grillo è talmente preso dal proprio potere che non riesce neanche a vedere semplici verità .
Come la creazione, all’interno dei Cinque Stelle, di gruppi che utilizzano la popolarità del MoVimento per poter arrivare a gestire e a occupare posizioni di potere.
E le denunce partono da lontano. Da alcuni video postati su Youtube da Gaetano Vilnò, ex cinque stelle, tacciato da Grillo di essere “un infiltrato della destra”.
Vilnò è netto: “Spesso si entra in buona fede, poi ci si ritrova ad avere a che fare con una situazione ingestibile”.
Ovvero: “Grillo fa le regole, decide le iniziative, ha fatto il programma senza sapere neanche chi lo ha stilato e senza voto elettronico, decide i candidati”.
Ancora: “Lui fattura 5 milioni l’anno, ma i grillini non devono prendere soldi, e se rivestono qualsiasi carica devono firmare delle dimissioni in bianco”.
Tutto arriva su Facebook.
Dove le denunce, raccolte nel gruppo “Vaffa Beppe Grillo”, aumentano giorno dopo giorno. Dai racconti in prima persona, a chi solleva questioni politiche: “E’ normale che un candidato per le prossime elezioni regionali in Sicilia del MoVimento 5 stelle sia anche coordinatore di un nuovo movimento di un consigliere provinciale che è uscito da poco dal Popolo delle libertà ?”.
Ma Movimento Revolution non fa solo controinformazione in rete. Anzi.
Tra le iniziative un esposto all’Agcom sull’utilizzo del simbolo dei Cinque Stelle. Scrive Francesco Vicari, tra gli animatori dei “dissidenti”: “Nel 2007, a Bologna, Grillo tenne il primo V-Day, in pratica la nascita del suo movimento.
E qui rischia di trovare ora un inaspettato altolà .
Infatti l’Agcom, l’autorità garante della concorrenza e del mercato, dovrà pronunciarsi, sul quesito contenuto in un esposto presentato da alcuni degli “epurati”: può un simbolo politico essere di proprietà di una singola persona, senza alcun organismo di controllo, anche amministrativo?”.
Carmine Saviano
(da “La Repubblica“)
Leave a Reply