SVIZZERA, LA DISOCCUPAZIONE E’ COSI’ BASSA CHE GLI UFFICI DI COLLOCAMENTO LICENZIANO I DIPENDENTI
I SENZA LAVORO SONO SCESI A 1,9%, IN MOLTI SETTORI C’E’ PENURIA DI MANODOPERA
Sembra un paradosso ma in Svizzera, dove si sta sostanzialmente registrando il pieno impiego, in disoccupazione ci stanno finendo i dipendenti degli uffici regionali di collocamento. In totale, in tutta la Confederazione, si contavano, a fine ottobre, poco meno di 90 mila disoccupati, un dato mai più toccato negli ultimi 20 anni.
Il tasso di disoccupazione è dell’1,9%, di modo che, come ha rilevato il settimanale ticinese La Domenica, edito dal Corriere del Ticino di Lugano, molti degli impiegati degli uffici di collocamento, definiti collocatori, stanno perdendo il lavoro.§
Piuttosto di lasciarli stare in ufficio a girarsi i pollici vengono, infatti, licenziati. Nel Canton Berna, dove la percentuale di senza lavoro è scesa al minimo storico dell’1,4%, 60 collocatori sono stati lasciati a casa.
Nel Canton Soletta, invece, non è stato rinnovato il contratto a tempo determinato di diversi dipendenti degli uffici di collocamento locale. “Un adeguamento degli effettivi si è reso necessario anche in Ticino”, ha dichiarato Stefano Rizzi, uno dei dirigenti del Dipartimento cantonale Economia e Finanza.
Il fatto è che, attualmente, in Svizzera, in alcuni settori quali la Sanità e la ristorazione, manca personale.
Proprio di recente è apparso, a Roma, un annuncio dell’Ospedale cantonale di Aarau, che cerca 10 infermieri in chirurgia. Le selezioni dei candidati sono previste il 28 e il 29 novembre. Nei giorni scorsi, sulla vetrina di un noto ristorante di Davos, abbiamo visto un annuncio con il quale si cercavano un cuoco, un vice-cuoco, un cameriere e un addetto alle pulizie.
Pure l’edilizia e la logistica sono in affanno nella ricerca di collaboratori. E mancano, anche, autisti di camion. Una situazione per la quale molti datori di lavoro si stanno mettendo le mani nei capelli. In qualche modo anche sorprendente se pensiamo che, dopo il primo trimestre 2020, quando cioè è scoppiata la pandemia, la disoccupazione aveva toccato, in Svizzera, il massimo del secolo.
Il perché, nella Confederazione, si stiano registrando, attualmente, oltre 100 mila posti vacanti, l’ha spiegato, al portale Swissinfo, Stefan Studer, dell’associazione Employés suisses. “La pandemia- dice -ha dato un’accelerata alla digitalizzazione dell’economia e allo sviluppo di numerose catene logistiche. Tutti i settori economici sono ormai in competizione per attirare le stesse qualifiche. Se avete competenze nell’informatica o siete conducenti avete l’imbarazzo della scelta nella vostra ricerca di impiego”.
Secondo l’economista Angelo Rossi i dipendenti degli uffici di collocamento licenziati tra un po’ smetteranno di ricevere il sussidio di disoccupazione e riprenderanno il lavoro. “Sotto una certa soglia di disoccupazione- la sua analisi – non si può scendere. Quando si tocca quella soglia non si può che risalire. È una sorta di zoccolo duro fisiologico”.
(da La Repubblica)
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