TAGLI E NUOVE TASSE, MANOVRA DA 20 MILIARDI, I CONTRIBUTI SALIRANNO OLTRE I 40 ANNI
CRISI ECONOMICA: LE NUOVE STIME OCSE INDICANO UN CALO DEL PIL PER IL 2012 DELLO 0,5%
Potrebbe valere 20 miliardi la manovra che il governo si appresta a varare per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013.
Secondo quanto si apprende da tecnici al lavoro in questi giorni sui conti, con l’ipotesi di un calo del Pil dello 0,5% servirebbe una correzione di 20 miliardi comprensiva di 4 miliardi della delega fiscale.
A lanciare l’allarme per la probabile entrata dell’Italia in recessione a partire dal prossimo anno era stata ieri l’Ocse 1, prevedendo per il paese nel 2012 un prodotto interno lordo dello -0,5% contro il +1,6% prospettato sei mesi fa, mentre per il 2013 la previsione è di una crescita dello 0,5%.
Tra le misure che il governo sta studiando per la manovra economica che dovrebbe fare fronte a questa situazione potrebbe esserci, stando alle indiscrezioni, anche un’ipotesi clamorosa che riguarda le pensioni di anzianità con l’innalzamento (comperso tra i 41 e i 43 anni) del numero di anni obbligatori per il ritiro dal lavoro.
Altro provvedimento al vaglio dell’esecutivo sarebbe poi il blocco totale del recupero dell’inflazione per le pensioni per il 2012.
L’intervento, secondo quanto si apprende da tecnici che stanno lavorando alla manovra, varrebbe 5-6 miliardi compreso il blocco della perequazione già previsto per le pensioni più alte.
A questa possibilità si oppone però il sidnacato pensionati della Cgil. “E’ impensabile – afferma il segretario generale dlelo Spi-Cgil Carla Cantone – verrebbero penalizzate tutte quelle persone che vivono con un reddito da pensione bassissimo. Se fosse confermato un intervento di questo tipo verrebbe meno quel segno di equità auspicato dal presidente del Consiglio Mario Monti nel suo discorso programmatico. Non vi è, infatti, nulla di più iniquo che andare a fare cassa con milioni di persone che hanno una pensione che arriva a malapena ai 700 euro mensili”.
Altre misure allo studio riguardano un giro di vite sui vitalizi dei parlamentari , l’anticipo del passaggio al sistema pensionistico contributivo già al 2012 e l’anticipazione dell’adeguamento dell’età pensionistica delle donne che lavorano nel settore privato a quella degli uomini.
Al momento l’inizio del percorso è fissato per il 2014 con conclusione nel 2026.
Intanto la commissione Ue sta incalzando Roma con la richiesta di adottare in fretta “misure aggiuntive” per rispettare l’obiettivo del pareggio di bilancio nel 2013 e per stimolare la crescita.
Le istanze dell’Unione sono contenute in particolare in un rapporto redatto dagli ispettori di Bruxelles di ritorno dalla loro missione in Italia e che stasera sarà discusso alla riunione dei ministri delle Finanze europei.
Nel documento, l’esecutivo Ue chiede all’Italia una manovra da undici miliardi di euro e, per ora, non prende in considerazione la richiesta di Monti di privilegiare le riforme per la crescita.
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