TAJANI CON IL KIT SILVIO VIVAVOCE. E ADESSO SOGNA DI GUIDARE L’UE
“SIAMO LA FORZA RASSICURANTE£”… IN REALTA’ SOLO COMPLICE DEI SOVRANISTI
Volantini, santini, manifesti e soprattutto tre spot da mandare in tv, radio e social. Obiettivo: “Scrivere Tajani”. Quindi chiedere di votare per lui in ricordo del fondatore Silvio Berlusconi. Nelle ultime ore il vicepremier e leader di Forza Italia, Antonio Tajani, ha inviato ai dirigenti di partito il kit della comunicazione elettorale in vista delle elezioni europee. Un’operazione nostalgia con cui il ministro degli Esteri vuole provare a disegnare Forza Italia come la “forza rassicurante” e “al centro dell’Europa”.
L’operazione però è tutta incentrata sul ricordo di Berlusconi e sulla sua eredità raccolta dal vicepremier. Nei santini e manifesti che iniziano a circolare ovunque si vede l’ex leader di Forza Italia alzare la mano del ben più giovane Tajani durante un congresso di partito. Nel retro del volantino invece viene indicato il simbolo che – oltre ai riferimenti a Noi Moderati di Maurizio Lupi e al Partito Popolare Europeo – contiene addirittura la dicitura “Berlusconi presidente”. Una brochure standard che tutti i candidati dovranno utilizzare. Poi c’è il santino di Tajani che servirà in tutte le circoscrizioni, tranne le isole, dove non è candidato. E un’altra brochure con i dieci punti del programma di Forza Italia: dalla Difesa comune alla tutela della casa e della proprietà passando per il controllo dell’immigrazione.
Ma sono i tre spot del vicepremier a imprimere il segno dell’operazione nostalgia. Sono tre filmati di diversa durata, per i diversi mezzi. L’ambientazione è sempre la stessa: Tajani che, con il completo istituzionale, cammina in un parco di Roma. Nel filmato più breve il vicepremier chiede solo di “votare Forza Italia” e scrivere Tajani: “Siamo la forza rassicurante, con noi al centro dell’Europa”. Gli altri due, invece, sono più lunghi e qui è la figura di Berlusconi a essere protagonista. Due filmati da 20 e 30 secondi in cui Tajani legge da fuori campo il testamento politico di Berlusconi rivelato nel libro di Paolo Del Debbio In nome della libertà. “Forza Italia è un partito senza frontiere, della libertà, della democrazia, del cristianesimo, della dignità, del rispetto per tutte le persone – legge Tajani mentre scorre il documento – Forza Italia è partito per me, per te, per tutti noi”. Tutto questo alternato con le immagini di Berlusconi, tra cui la celebre scena del predellino da cui, nel 2007, nacque Il Popolo delle Libertà.
Una campagna in prima persona, quella di Tajani, dietro cui si cela anche un obiettivo personale. Messo da parte temporaneamente il grande sogno del Quirinale, il ministro degli Esteri potrebbe essere la carta di Giorgia Meloni per la presidenza della prossima commissione europea. Per Tajani, che ha già guidato il Parlamento europeo, sarebbe un obiettivo concreto, dicono fonti qualificate di Forza Italia.
L’impresa non è impossibile: Tajani è ai vertici del Partito Popolare Europeo (è stato vicepresidente), mentre la candidata Ursula von der Leyen è in caduta libera e rischia di non essere la figura adatta per il Ppe e per i Conservatori e Riformisti di Giorgia Meloni, che avevano puntato molto su di lei. Per questo, i capi di governo hanno due carte da giocare: una è quella della presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola. Ma Metsola viene da un Paese (Malta) che conta relativamente nello scacchiere europeo e il cui partito si trova all’opposizione in patria. Poi c’è sempre l’opzione di Mario Draghi spinta da Macron. Ma non è escluso che l’outsider possa essere proprio Tajani. L’ostacolo principale però riguarda la sua vicinanza politica a Meloni: nelle cancellerie internazionali, il ministro degli Esteri rischia di essere assimilato alla premier, che non potrà esprimere il presidente della Commissione. Non è un caso che Tajani il 12-13 maggio accompagnerà Von der Leyen nel suo tour italiano: per mostrarsi come un uomo delle istituzioni europee, super partes.
Nel caso in cui per Tajani si aprissero le porte della Commissione Ue, Meloni dovrebbe fare un rimpasto di governo che prevederà anche modifiche tra i ministri di Forza Italia: già si scalda Letizia Moratti, che spera in un ministero di peso, magari proprio quello degli Esteri nel caso in cui Tajani dovesse lasciare la Farnesina.
(da ilfattoquotidiano.it)
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