TRA GIORGETTI E SALVINI C’E’ DI MEZZO LO SPUTNIK: IL RUOLO DELLA CRICCA DEL METROPOL
LA PRODUZIONE DEL VACCINO RUSSO ACUISCE LE DISTANZE TRA I DUE
L’uno non fa che parlare. L’altro preferibilmente tace.
Matteo Salvini si è ritagliato il ruolo di spina nel fianco del governo Draghi. Giancarlo Giorgetti funge invece da principale stabilizzatore dell’esecutivo.
C’è chi dice che sia un gioco delle parti e c’è chi sostiene invece che tra il numero uno e il numero due della Lega la divaricazione si stia accentuando. Il caso del vaccino Sputnik V, la cui produzione potrebbe avvenire in Italia tra l’esultanza del leader leghista, dimostra per eccellenza questo gioco politico.
Gioco politico anche definibile braccio di ferro tra l’ex ministro dell’Interno e il ministro dello Sviluppo economico che è stato quello che più di tutti ha spinto il Carroccio sulla via del nuovo governo fino a convincere un Salvini inizialmente riluttante.
La prima immagine parlamentare dell’esecutivo, il giorno della fiducia in Senato, è eloquente. Tra Giorgetti e Draghi fu subito palese l’intesa, negli sguardi e nelle parole. E quando il premier ha detto rivolto polemicamente verso Salvini che l’euro è irreversibile, il titolare del Mise che gli sedeva accanto non solo non ha fatto una piega ma ha mostrato segni di assenso.
Lo scontro adesso all’interno della Lega è sulla collocazione europea e sui rapporti che da sempre Salvini intrattiene con la Russia, da cui invece Giorgetti ha da sempre sottolineato, attraverso i suoi comportamenti, una certa distanza.
Quindi, ecco che ieri è arrivato l’annuncio che l’Italia sarà il primo paese in Europa a produrre il vaccino russo: “Sarà coinvolto lo stabilimento della Adienne Srl a Caponago, a Monza, a partire da luglio”, ha spiegato Vincenzo Trani, presidente della Camera di Commercio Italo-Russa.
L’accordo è stato firmato tra l’amministratore delegato Kirill Dmitriev del Russian Direct Investment Fund (Fondo governativo del Cremlino, ndr) e l’azienda svizzera con una sede in italiana per la produzione di 10 milioni di dosi entro l’anno.
Chi è Trani? Il presidente della Camera di commercio Italo-Russa è molto conosciuto dal Cremlino. È in contatto con Antonio Fallico, presidente di Banca Intesa Russia, il quale ha annunciato che ci sono altre due aziende italiane interessate alla produzione del vaccino russo sono due: “Molto note nel settore – spiega Fallico – sono nella fase finale delle trattative con il Fondo russo”. Ma soprattutto Trani ha sempre difeso l’operato dell’ex ministro Salvini in particolare all’epoca dello scandalo sui presunti fondi russi alla Lega dicendo che si trattava di una “bufala”.
Nell’inchiesta finì anche l’incontro all’hotel Metropol di Mosca, durante il quale Gianluca Savoini, molto vicino alla Lega e presidente Lombardia Russia, sodale di Matteo Salvini, parla con alcuni russi di strategie sovraniste anti-Ue e di affari legati al petrolio.
Quindi i legami tra la Lega di Salvini e la Camera di commercio Italo-Russa sono sempre stati forti. Mentre Giorgetti nel febbraio scorso in un’intervista sul Corriere ribadiva che la Lega è filo-americana, che la Russia è un paese strategico “sia per il commercio che per il suo peso strategico. Dunque dobbiamo avere rapporti buoni e proficui. Certo seri e formali, non dilettanteschi e carnevaleschi”.
Nel settembre scorso La Padania, sito non ufficiale del partito leghista, si domandava se Giorgetti voglia mettere il Carroccio contro la Russia.
Nel caos leghista e nell’imbarazzo generale, ieri Giorgetti si è ritrovato a dover smentire il senatore Roberto Calderoli che gli attribuiva il merito dell’accordo sul vaccino Sputnik con la Russia.
Fonti vicine al Mise hanno preso le distanze. “La produzione di Sputnik V in Italia è una “operazione legittima che rientra nelle logiche di mercato” e in quanto tale “non può essere attribuita al ministero dello Sviluppo economico. Nel momento in cui si arriverà alla produzione il vaccino non potrà essere utilizzato fino a quando sarà completata l’istruttoria di Ema, e ogni suo utilizzo sarà vincolato al via libera della struttura competente”.
Inoltre le stesse fonti hanno fatto sapere che domani ci sarà una nuova riunione con Farmindustria, il commissario straordinario per l’emergenza Covid 19, Francesco Paolo Figliuolo, e il consulente economico del Mise per i vaccini, Giovanni Tria. Un modo per ribadire la presa di distanza dalle manovre leghiste e del segretario Salvini che ha esultato.
Salvini, che si era fatto convincere all’avvicinamento alla famiglia dei Popolari europei, ora il caso Sputnik lo ha ricacciato all’indietro e lo sta facendo avvicinare non ad Angela Merkel ma alla creazione di un nuovo gruppo europeo con Orban e i reazionari polacchi. Un’area politica e culturale dalla quale Giorgetti è lontanissimo.
(da “Huffingotonpost”)
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