TRA GRILLI E ZANZARE, IL MONDO CAPOVOLTO DI GIORGIA IN STATO CONFUSIONALE
QUANDO DICEVA CHE “TUTTI DEVONO AVERE LE STESSE POSSIBILITA’ A PRESCINDERE DALLA FAMIGLIA IN CUI SI NASCE”— POI VEDI IL COGNATO LOLLOBRIGIDA E PENSI CHE ABBIA SCHERZATO
Non so voi, ma io con questo governo non sto capendo più niente. Prima che arrivassero Giorgia Meloni e tutti i suoi scudieri ero convinta di avere un’idea perlomeno approssimativa di dove stessero il bene e dove il male, Eros e Thanatos, amore e odio, vita e morte.
Ora mi addormento la sera, mi risveglio il mattino e mi ritrovo un mondo capovolto, in cui le persone cattive sono buone e le buone cattive e quello che andava fatto non si deve più fare e io ora ho paura di sbagliare tutto, qualsiasi cosa, sempre.
Prendete il ministro Sangiuliano. Per farci sapere che la cultura è un bene sacro e i giovani devono imparare a rispettare i beni culturali, decide di mandare in onda cosa? Un audio del programma radio La Zanzara in cui uno dei conduttori lo difende. La Zanzara, nota fonte della cultura italica con l’anziano bestemmiatore, Mohamed che rutta e Giovanni che loda Hitler, da cui i giovani si abbeverano quotidianamente. Il prossimo convegno sull’egemonia culturale della destra lo organizzerà allo Zoo di 105. Del resto, nel mondo capovolto di Sangiuliano bisogna punire con sanzioni salate gli ambientalisti che buttano carbone vegetale nella Barcaccia, ma l’annerimento dei marmi e l’erosione dei beni culturali dovuti all’inquinamento non sembrano preoccuparlo. Sommergiamo di multe chi ci sta dicendo che Venezia con tutte le sue meraviglie verrà sommersa, mi sembra lineare.
Ferrei decreti che complicano solo la giustizia
E a proposito di inflessibilità dello Stato, io avevo capito che questo governo avesse in testa di depenalizzare, snellire le vie tortuose della giustizia e invece ci ritroviamo decreti anti-rave nonché proposte di introdurre l’omicidio nautico, l’idea di una Procura nazionale anti-stragi e il reato di istigazione all’anoressia, roba che mezzo Paese si ritroverà a denunciare Chiara Ferragni e la sua taglia 38.
Più, ovviamente, la proposta geniale di sanzionare con multe da 5.000 a 100.000 euro chi dovesse tradire l’italico idioma. Cioè, gli italiani sono gli ultimi in Europa nella conoscenza della lingua inglese, tra le più importanti economie dell’Eurozona siamo quelli che parlano meno la lingua del commercio, tutti ci hanno sempre detto che dobbiamo studiare meglio e di più l’inglese e ora se uno dice “The pen is on the table” gli fanno 2.000 euro di multa? Io non capisco più niente.
E perché, le sanzioni per chi produce la carne sintetica? Se si riuscisse a mangiare la carne senza dover macellare 700 milioni di animali l’anno come avviene oggi in Italia e senza produrre l’inquinamento atmosferico che avvelena per esempio la Pianura Padana, non mi sembrerebbe il male assoluto.
Ma ripeto, io non capisco più nulla. O meglio, capisco che si vogliano difendere gli interessi degli allevatori, di Coldiretti e del cibo made in Italy, peccato che 15.000 allevamenti italiani riforniscano la carne a chi? A McDonald’s, la nota italica catena con menù tipico della tradizione nostrana.
Fanno i ministri della sovranità alimentare e poi spezzano le reni a chi minaccia il McChicken. McChicken fatto con un pollo Broiler selezionato geneticamente e macellato a sei settimane di vita (in pratica è un pulcino sovralimentato) e poi dicono pure “che schifezza la carne sintetica”.
Io mi sforzo, lo giuro, ma non lo capisco questo governo Meloni. Sembra sempre che se la prendano con la parte giusta della storia, ma forse sono io a essere quella confusa. Per dire, gli antenati di mio padre erano tutti contadini abruzzesi, suo padre però aveva studiato, lui ha studiato, con me ha insistito perché facessi il liceo classico. Tanti genitori hanno insistito perché studiassimo materie umanistiche. Ora viene fuori che dovevamo tutti fare l’agrario.
Io vi giuro che se Giorgia Meloni tra 10 anni non iscrive sua figlia all’Its e a 18 anni la ragazzina non è capace di riparare un aratro rotativo pianto un casino.
Anche la storia dei grilli e delle etichette. A parte che non ho capito perché i grilli sarebbero una minaccia per il cibo italico. È pieno di grilli italiani, secondo me se certe sere d’estate uno li ascoltasse bene, nella quiete della campagna, scoprirebbe che qualcuno frinisce pure l’inno di Mameli. Detto questo, il ministro Lollobrigida dichiara guerra alla farina di grilli e impone la vendita in scaffali ad hoc con speciale etichettatura. E uno dice: vabbè, questo Lollobrigida è proprio scrupoloso. Poi però si oppone all’etichetta “nutriscore”, che è una specie di preziosissimo bollino che indica i profili nutrizionali del cibo. “L’Italia è una superpotenza, il nutriscore è pericoloso!”, ha tuonato.
Ok alle merendine piene di zuccheri, conservanti, grassi
E anche qui aiutatemi a capire. Perché attorno allo scaffale della farina di grillo, che per carità, può farvi schifo, ma ha ottimi valori nutrizionali, mettiamo le reti elettrificate e davanti alla merendina piena di zuccheri, conservanti e grassi l’etichetta Nutriscore sarebbe pericolosa? Ah certo, forse perché potrebbe avvisarci del fatto che non tutto il made in Italy è puro distillato di salute.
E qui entro di nuovo in confusione: ma il governo non dovrebbe preoccuparsi più della salute degli italiani che del fatturato di tutte le multinazionali del cibo? O almeno un po’ e un po’, non dico tanto. Per dire.
Ci sono 8,6 milioni di italiani a rischio salute per eccesso di consumo di alcol. Da Meloni a Crosetto a Lollobrigida erano tutti al Vinitaly a brindare, dopo che Lollobrigida è riuscito a far scampare al Paese l’ennesimo pericolo: l’etichettatura “nuoce alla salute” sulle bottiglie di vino. E qui torna la domanda: perché i grilli sono delle merde insidiosissime e il vino, gli zuccheri industriali, 700.000 milioni di animali allevati in allevamenti intensivi e abbattuti, i menu americani di McDonald’s, l’inquinamento da CO2 e il nustriscore sono il bene?
Forse per la stessa ragione per cui Giorgia Meloni punta a rendere alcuni reati tributari non punibili, niente giudizio penale per chi si accorderà con il Fisco e verserà tutto il dovuto, ma per carità, basta Reddito di cittadinanza. O per la stessa ragione per cui incontra i superstiti di Cutro e chiede: “Ma non conoscevate i rischi delle traversate?”.
O per la stessa ragione per cui Giorgia Meloni ci raccontava che “Merito e uguaglianza non sono nemici, sono uno fratello dell’altra. L’uguaglianza va garantita nel punto di partenza. Nella scuola pubblica tutti devono avere le stesse possibilità indipendentemente dalla famiglia nella quale si nasce” e poi piazza i parenti nel suo governo. Ecco, il ministro Lollobrigida è l’incarnazione perfetta del credo Meloni: se i ministri dovessero girare con l’etichetta nustriscore appuntata sulla giacca lui avrebbe la scritta “cognato”.
Insomma, alla fine dei conti non sono così confusa: a questo governo va bene tutto tranne i poveri e i grilli. Che poi, metaforicamente parlando, sono la stessa cosa: né il bene, né il male. Semplicemente gli ultimi.
(da Il Fatto Quotidiano)
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