TRUMP VUOLE APPLICARE DAZI DEL 100% ALLA VESPA E ALL’ACQUA SAN PELLEGRINO: ORA SALVINI E LA MELONI ESULTERANNO PER CHI DANNEGGIA LA NOSTRA ECONOMIA
L’OFFENSIVA PROTEZIONISTA CONTRO I PRODOTTI EUROPEI… ORA GLI OPERAI ITALIANI CHE RIMARRANNO DISOCCUPATI SANNO SOTTO LE FINESTRE DI CHI ANDARE A PROTESTARE
Un simbolo del “made in Italy” fin dagli anni della Dolce Vita, la Vespa della Piaggio, può diventare uno dei primi bersagli europei del protezionismo di Donald Trump.
Lo annuncia The Wall Street Journal che anticipa la prima vera offensiva commerciale in preparazione contro l’Europa da parte dell’amministrazione Trump. Ben due simboli del made in Italy fanno parte della lista di possibili bersagli elencati dal quotidiano: oltre alla Vespa anche l’acqua minerale San Pellegrino, di proprietà della Nestlè.
Poi ci sono la Perrier (anch’essa controllata da Nestlè), il Roquefort con altri formaggi francesi, il foie gras, altre moto leggere di fabbricazione europea come le svedesi Husqvarna e le austriache Ktm.
Il castigo allo studio sarebbe pesante: dazi punitivi fino al 100% del valore dichiarato di quei prodotti.
Di che farne raddoppiare il prezzo all’istante, per i consumatori americani, probabilmente distogliendone molti.
L’offensiva contro Vespa, San Pellegrino e altri prodotti europei segnerebbe una svolta per questa amministrazione, visto che finora Trump aveva rivolto le sue accuse contro il Messico o la Cina; e aveva congelato il Tpp che è il trattato con l’Asia-Pacifico.
Ma l’attacco all’Europa non nasce dal nulla.
Secondo la ricostruzione del Wall Street Journal è l’eredità di un antico contenzioso che risale ai tempi di George W. Bush, poi si era trascinato senza venire risolto durante l’amministrazione Obama.
La causa originaria: il divieto europeo che colpisce l’importazione di carne di manzo americana trattata agli ormoni.
Nel 2008 l’organizzazione del commercio mondiale (Wto) diede torto agli europei e ragione agli americani, dichiarando illegale quel divieto almeno nella sua formulazione e applicazione troppo estensiva.
Nel 2009 Washington e Bruxelles raggiunsero un compromesso che in teoria doveva porre fine alle ostilità : il divieto europeo sarebbe stato applicato in modo più selettivo e mirato, in modo da ammettere, negli scaffali dei supermercati Ue, carne di manzo proveniente da allevamenti che non somministrano ormoni.
L’accusa di Washington: quell’accordo non viene rispettato dagli europei. Tant’è che l’export di manzo made in Usa rimane minuscolo: l’Europa assorbe meno della metà di quanto comprano il Canada o il Messico, meno di un quarto di quel che compra il Giappone che pure è considerato protezionista.
Nel frattempo, nel 2015 il Congresso americano ha varato una nuova legge che rende più facile e spedito l’uso di dazi punitivi come strumento di rappresaglia nelle contese commerciali.
E ora potrebbe essere proprio Trump a usarla. La scelta dei prodotti da colpire è anche calibrata in base al valore delle importazioni. Il Wto autorizza gli Stati Uniti a imporre dazi punitivi su importazioni del valore di 100 milioni, quindi bisogna selezionare prodotti di nicchia. Come Vespa e San Pellegrino, per l’appunto, che sono “icone” per una clientela dai gusti cosmopoliti.
(da “La Repubblica”)
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