TUTTI VOGLIONO DELLA VALLE, MA LUI RESISTE ALLE SIRENE DELLA POLITICA
BERLUSCONI E SALVINI VEDREBBERO BENE UN SUO IMPEGNO, MA SOLO SE RESTASSE NELLE RETROVIE… IL TIMORE CHE VOGLIA ESSERE IL NUMERO UNO
Che sia politica o sport, in queste ore sono in tanti ad aspettare una sua mossa.
La Sampdoria lo prega di rinunciare alla clausola rescissoria e lasciar andare Vincenzo Montella. I moderati che si sentono orfani di un leader, aspettano che decida di scendere in campo e trasformare “Noi italiani” da associazione pre-politica a partito.
Ma lui, Diego Della Valle, sembra resistere. Sull’uno e l’altro fronte.
Tace. E così sono gli altri a parlare di lui e per lui.
Silvio Berlusconi, a Porta a Porta, gli fa quasi da portavoce.
“Mi ha personalmente garantito — afferma – che non ha intenzione di diventare un protagonista della politica”.
Il fatto è che, al di là delle pubbliche aperture di dialogo, sia il numero uno azzurro che Matteo Salvini guardano alle ambizioni di Mr Tod’s con grande freddezza: va bene un suo impegno ma soltanto se resta nelle retrovie.
Il leader della Lega, ieri, un po’ a sorpresa, ha annunciato di non vedere l’ora di incontrare l’imprenditore marchigiano “che — ha detto — so essere molto critico nei confronti di Renzi”. “Molto critico” è per la verità un eufemismo, visto che Della Valle, tra l’altro, è arrivato a definire il presidente del Consiglio “una sòla”.
Un tempo erano sodali ma pare che l’imprenditore si sia legato al dito l’endorsement del premier verso il suo arcinemico Sergio Marchionne. E da allora tutto è cambiat
Un po’ come con Montella, Della Valle non sembra intenzionato a perdonare. Può bastare l’antirenzismo a fare da collante?
Al di là delle dichiarazioni del Cavaliere, infatti, l’unica certezza sull’impegno in politica dell’imprenditore è che la riserva non verrebbe sciolta a breve: semmai, a ridosso della Politiche, per non farsi logorare.
E nel centrodestra l’eventualità è vissuta più come un problema che come una opportunità .
E questo vale tanto per Matteo Salvini quanto per Silvio Berlusconi, che in privato ha mostrato scetticismo e insofferenza.
Anche se, l’uno ieri, l’altro qualche mese fa, pubblicamente hanno lanciato segnali di interesse nei confronti di un impegno di Della Valle.
La legge elettorale, non c’è dubbio, incentiva le aggregazioni: il timore è un’affermazione del M5s e l’obiettivo è battere Matteo Renzi.
Ma è pensabile che Della Valle accetti di entrare in un listone siffatto?
In assenza di una parola chiara del diretto interessato, può forse essere utile sentire cosa ne pensa un suo grande amico come Clemente Mastella.
“Io non so — dice all’Huffington Post — se deciderà di fare politica, ma di certo non da subito, ora è tutto troppo confuso”.
Quanto alla possibilità di un dialogo con il leader della Lega, scherza: “Magari si possono incontrare se Salvini va in un negozio a Milano per comprarsi una felpa o un Fay. Il resto lo vedo un po’ più complicato”.
Il fatto è che anche dagli inner circle del leader leghista e di quello azzurro emerge un’altra verità : nessuno dei due è disposto a fare spazio per lasciare la leadership nelle mani dell’imprenditore marchigiano.
Sarebbe certo il benvenuto — è il ragionamento – se non avesse l’ambizione di fare il numero uno, anche perchè possiede una qualità che in politica fa sempre comodo: i soldi. Ma Berlusconi e Salvini sanno bene che se dovesse scendere in politica non lo farebbe per essere gregario di nessuno. L’obiettivo sarebbe quello di essere alternativo.
Manuel Vescovi, segretario della Lega Nord Toscana, però, non è stupito dell’apertura di Salvini al parton della Fiorentina. “Per chi vuole essere un leader è normale dialogare con tutti”, spiega.
Ma ammette anche che l’idea che il segretario del Carrocccio accetti di fare il numero due sarebbe alquanto improbabile. “Certo — osserva — mi stupirebbe. Ma la realtà sta già superando la fantasia, chi se lo sarebbe aspettato appena tre anni fa di vedere Salvini a Napoli? La Lega è un partito in grande evoluzione”.
Il dato di fatto è che in questo momento il centro è un campo contendibile e, in attesa di mosse definitive, tutti parlano con tutti.
Per questo, viene spiegato, Salvini ha mostrato il suo lato dialogante. In fondo, per una vecchia regola della politica, parlar male di qualcuno equivale ad elevarlo a proprio avversario, a competitor. Insomma, più bacio della morte che vera apertura.
Non è un caso se le voci di una discesa in campo dell’imprenditore, ormai cicliche da due anni, sono tornate a circolare all’indomani della manifestazione di Bologna e della foto di gruppo di Salvini, Berlusconi e Meloni.
Ed è per la stessa ragione che il partito che più è entrato in fibrillazione per questo è Forza Italia. Perchè quello di Della Valle non sarebbe un avvicinamento ma una opa ostile. In molti non hanno condiviso la scelta di Berlusconi di essere ospite della piazza leghista a Bologna, anche se pochi escono allo scoperto, come Lara Comi che ha apertamente dichiarato di vedere in Della Valle un anti-Salvini per i moderati.
(da “Huffingtonpost“)
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