ULTIMATUM DI DRAGHI: “DECIDE IL PARLAMENTO, NON IO”. E METTE LA FIDUCIA SULLA MOZIONE DI CASINI
IL CENTRODESTRA NON LO VOTERA’ E SI ASSUMERA’ LA RESPONSABILITA’ DI AVER FATTO CADERE IL GOVERNO CHE HA IL SOSTEGNO PERSINO DELLA META’ DEI LORO ELETTORI: UN CAPOLAVORO, UN CASO DI SUICIDIO ASSISTITO
Trattative fino all’ultimo, una sospensione per discutere con l’intera maggioranza. Alla fine Mario Draghi intervenendo nell’aula del Senato per le repliche, dopo il discorso pronunciato questa mattina, mette il “cerino” nelle mani del centrodestra.
Ponendo la fiducia sulla mozione presentata da Pier Ferdinando Casini che approva semplicemente il discorso di Draghi, senza porre condizioni. Il centrodestra in una nota di poco prima delle repliche ha fatto sapere che avrebbe votato solo la propria, ma la mossa di Draghi potrebbe metterli in difficoltà perché segnerebbe anche formalmente che Lega e Forza Italia hanno scelto lo strappo.
“Sarà una replica breve, vorrei ringraziare tutti coloro che hanno sostenuto l’operato del governo con lealtà, collaborazione, partecipazione. Il secondo punto riguarda una osservazione fatta da Casini, Gasparri, Santanché, Licheri, per i quali avrei fatto un intervento che sembra dire che non abbiamo una democrazia parlamentare”.
Quindi, visibilmente emozionato, Draghi ripete che il fatto che si sia presentato al parlamento, sulla base del sostegno arrivato dal paese, rispecchia il suo rispetto per il parlamento: “Quel sostegno mi ha fatto pensare di proporre un patto, ma siete voi che decidete”.
E ancora due repliche, una a destra su ius scholae e droghe leggere, che sono «temi parlamentari e non proposto dal governo».
E l’altra ai cinque stelle, sia sul reddito di cittadinanza, da ridisegnare, e sul Superbonus: “E’ stato disegnato un meccanismo sbagliato, è chi l’ha fatto il responsabile di questa situazione. Ora bisogna riparare il mal fatto e tirar fuori dai pasticci le migliaia di imprese che si trovano in difficoltà. Non ho molto da dire chiedo che sia posta la fiducia sulla mozione presentata dal senatore Casini”.
In un intervento in cui appariva visibilmente emozionato Draghi ha anche replicato agli interventi di vari senatori: “Mi è stato detto che non considero la nostra una democrazia parlamentare. Ma sono qui perché me l’ha chiesto il presidente della Repubblica, ho proposto un patto nuovo, siete voi che decidete. Non ho mai chiesto pieni poteri“.
Dopo le comunicazioni di Draghi, la seduta è stata sospesa in attesa di una nuova capigruppo.
(da agenzie)
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