UNA NUOVA ALLEANZA NAZIONALE ALLE EUROPEE: A PALERMO LA PRIMA RIUNIONE DEI COLLABORATORI DI INGIUSTIZIA
NANIA, STORACE, URSO, VIESPOLI, MENIA: SI RITROVANO GLI EX PENTITI PER BENEFICIARE DEGLI SCONTI DI PENA… OBIETTIVO DISOTTERRARE IL TESORETTO DI AN E RICOSTRUIRSI UNA VITA A BRUXELLES… I FRATELLI D’ITALIA PER ORA PREFERISCONO RESTARE AI DOMICILIARI
Hanno riesumato per l’occasione il simbolo di “Alleanza nazionale”, emblema della siesta politica (nulla fare, paura non avere), prodotto già avariato di suo che però, con le tragiche esperienze successive, ora sembra quasi profumare di mughetto.
Si sono ritrovati così a Palermo i “collaboratori di ingiustizia” della ex An, persisi di vista nei mille rivoli della battaglia politica, animati dal dichiarato intento di gettare alle spalle scelte personali opposte, in nome del pentitismo italico.
La somma dei consensi dei partiti rappresentati da costoro alle ultime politiche ha raggiunto ben l’1% (La Destra più Fli), tanto da consentire a chi ha avuto l’1,8% (Fratelli d’Italia) di atteggiarsi a snob, inviando solo una benevole benedizione, sotto forma di telegramma di saluto.
Chi è stato coordinatore del Pdl, chi di Fli, chi di se stesso, chi si perso per strada e chi non l’ha mai trovata, chi ha acceso (e spento) la Fiamma e chi solo mutui milionari, chi è stato sfrattato e chi ha portato auto e borse ai potenti.
Tutti uniti da un unico comune denominatore: sono stati trombati alle ultime elezioni politiche.
Ovviamente se fossero stati rieletti non dubitiamo che sarebbero stati ugualmente percorsi dal sacro anelito di rifare lo stesso una nuova An 2.0 , come hanno precisato in nome non si sa se della nuova comunicazione web o in ricordo della percentuale che gli avrebbe garantito la poltrona.
Ma queste sono quisquilie.
Qualcuno ha obiettato che un processo di rifondazione del genere necessiterebbe di un coinvolgimento della base, non che cinque persone decidono di creare un partito con una scelta di vertice e senza un programma discusso e condiviso.
Obiezione respinta: il concetto sarebbe valido se si creasse un “nuovo partito”, ma se si vuole riesumare An dove non si facevano neanche i congressi alle scadenze previste dallo Statuto e la linea politica non si discuteva mai, il modo di procedere è perfettamente in linea con le “radici” tanto richiamate.
Qualcuno maligna che lo scopo che anima i pentiti di varia estrazione sia quello di provare a raggiungere il quorum del 4% necessario alle Europee per conquistare qualche posto a Bruxelles, altri che il fine sia quello di accomodarsi a tavola per spartirsi il tesoretto milionario dell’ex An.
Si è mai visto un collaboratore di giustizia che si pente prima di essere stato arrestato?
Suvvia, un po’ di clemenza.
Se uno collabora ha diritto a un riscontro premiale: se si pente e torna da Bastia a Canossa, vogliamo riceverlo o gli facciamo prendere una bronchite nel bosco?
Qualcuno infine è perplesso perchè non è chiara la “linea politica” che si vuole perseguire: problema irrilevante in fondo.
L’importante è non perdere il tram e non inciampare sul predellino quando si aprono le porte: poi le vie del Signore sono infinite, come quelle del popolo (delle Libertà ).
Espiate gente, espiate.
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