“VIENI CON ME”. FINI: “DESTRA VUOL DIRE LEGGE UGUALE PER TUTTI”, BERSANI: “SINISTRA SIGNIFICA ECONOMIA PIU’ EQUA”
FINI E BERSANI IERI SERA DA FAZIO HANNO LETTO I VALORI ISPIRATORI DELLA LORO AREA POLITICA….LE DUE VISIONI DEL PAESE, LE LORO ASPIRAZIONI, GLI ELENCHI DEI PUNTI DI RIFERIMENTO DI DESTRA E DI SINISTRA
Nonostante tutto. L’ottimismo di Gianfranco Fini è in quell’espressione pronunciata all’inizio del suo elenco. “E’ bello, nonostante tutto, essere italiani”.
Mentre “guardare il mondo con gli occhi dei più deboli aiuta a realizzare un mondo migliore” è l’idea (di partenza) di sinistra secondo Pierluigi Bersani. Tre minuti e tre minuti, due leader, due idee del Paese mentre del Paese si giocano le sorti.
Va in scena il bipolarismo dei valori.
E’ il momento più atteso, anticipato dalle polemiche, di “Vieni via con me”.
I valori della sinistra e quelli della destra, Bersani impacciato ma deciso, Fini disinvolto e rassicurante.
Su qualche punto – pur nelle diversità – si sfiorano, gli immigrati che saranno italiani, la necessità , per un governo, “di persone perbene, che è un fatto privato” (Bersani), perchè “senza autorevolezza e buon senso delle istituzioni non c’è libertà ma solo anarchia, arroganza e furbizia a discapito dei cittadini” (Fini).
Fabio Fazio e Roberto Saviano riprendono il loro viaggio fra umori e malumori dell’Italia dopo l’esordio di lunedì 8 novembre, record d’ascolti storico per RaiTre.
Bersani e Fini di fatto consacrano la “politicità ” del programma.
Come politiche sono state le polemiche che hanno preceduto questa puntata, all’annuncio della partecipazione dei due segretari di partito.
Con il direttore generale Rai, Mauro Masi, che saputo dell’invito (e delle conferme dei due, per niente intenzionati a rimettersi ai diktat dei vertici di viale Mazzini) aveva intimato, in nome del pluralismo e del contraddittorio, che fossero ospitati anche i leader di Idv, Udc, Lega, Pdl.
A Masi risponde Fazio in apertura di programma con “l’elenco dei segretari di partito che, se fossimo una tribuna politica, dovremmo invitare nelle prossime puntate”, e via citando oltre settanta sigle, in alcuni casi sconosciute ai più.
A metà serata tocca a loro.
Esordisce Bersani.
“La sinistra è l’idea che se guardi il mondo con gli occhi dei più deboli puoi fare davvero un mondo migliore per tutti”.
Poi la Costituzione, “la più bella del mondo”, l’economia che “non gira se pochi hanno troppo e troppi hanno poco”.
Il segretario del Pd parla di lavoro, “è la dignità di una persona, chiamare flessibilità una vita precaria è un insulto”; di evasione fiscale, degli insegnanti “che inseguono un ragazzo per tenerlo a scuola”, di ambiente, del diritto per un figlio di immigrati di essere italiano, di laicità .
“Chi si ritiene progressista deve tenere vivo il sogno di un mondo in pace, senza odio e violenza, combattere contro la pena di morte e ogni sopraffazione, contro l’aggressività che ci abita dentro, quella del più forte sul più debole”.
Fini spinge sul tasto che più gli è caro, quello del patriottismo.
Valori della destra sono far emergere “l’Italia che ha fiducia nel futuro perchè ha fiducia in se stessa” ed “essere di destra vuol dire innanzi tutto amare l’Italia, avere fiducia negli italiani, nella loro capacità di sacrificarsi, lavorare onestamente e pensare al futuro dei figli, essere solidali e generosi” come “i nostri militari in Afghanistan, le migliaia di connazionali volontari che aiutano anziani, malati, deboli”, “le imprese e le famiglie che danno lavoro a immigrati onesti i cui figli domani saranno anch’essi cittadini italiani perchè la patria da tempo non è più soltanto la terra dei padri”.
“E’ lo stato che deve garantire che la legge è davvero uguale per tutti. Un’Italia migliore non va costruita dal nulla, c’è già ».
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