VOLONTARI DALLA SVIZZERA PER AIUTARE I PROFUGHI DI CONO
LA SOLIDARIETA’ NON HA CONFINI E PARTE LA STAFFETTA
Una staffetta della solidarietà tra Italia e Svizzera.
Perchè, mentre i governi chiudono le frontiere, sono i volontari a occuparsi delle emergenze.
A Como, nei giardinetti davanti alla stazione, ci sono ogni giorno alcune centinaia di migranti in attesa di riuscire a prendere un treno che li porti oltre confine.
Un’attesa spesso vana, visto che le frontiere sono chiuse, per loro. Ma c’è una associazione di volontariato Svizzera, Firdaus, che ogni giorno fa il viaggio in senso contrario per aiutarli.
Ogni giorno, alle 11.30, i volontari svizzeri arrivano da Chiasso a Como con i loro pentoloni di riso o pasta per il pranzo dei profughi: per la maggior parte giovani uomini, ma ci sono anche donne e bambini.
A loro distribuiscono il cibo in piatti di plastica, mentre una fontanella nei giardini serve per bere.
A sera, invece, arrivano gli italiani: è la Caritas locale, infatti, a distribuire la cena per chi è ancora lì, da giorni, aspettando l’occasione per partire.
Una staffetta spontanea, raccontata da una volontaria della Stazione Centrale di Milano, Serafina Valente: “Abbiamo portato dodici cassette di frutta comprate grazie alle donazioni dei milanesi”.
Anche questa è una staffetta della solidarietà , dall’ormai rodato hub milanese di via Sammartini a Como. Dove “la solidarietà dei comaschi non manca, manca ancora un intervento coordinato per evitare che centinaia di persone restino fuori dalla stazione appesi a una speranza spesso vana”.
(da “La Repubblica”)
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