Agosto 19th, 2008 Riccardo Fucile
SONO A CARICO DI COMUNI E PROVINCE, MA MOLTI VENGONO DA PAESI DEMOCRATICI… UN BUSINESS TUTTO ITALIANO TRA ASSOCIAZIONI, AVVOCATI, SINDACATI….ANCHE SE NON VIENE ACCETTATO LO STATUS, RESTANO IN ITALIA PER ANNI FACENDO RICORSO
Un vero e proprio business, di dimensioni colossali, che coinvolge associazioni umanitarie, sindacati, avvocati: è quello dei rifugiati politici, una vera e propria industria a carico dei bilanci dello Stato. Lo status di rifugiato politico, quando è autentico, ovviamente merita il massimo rispetto ed è tutelato dall’art. 10 della Costituzione che sancisce che “lo straniero al quale sia impedito nel suo Paese l’esercizio delle libertà democratiche, ha diritto di asilo”. Una norma rafforzata dal diritto internazionale e da varie convenzioni cui l’Italia aderisce.
Per evitare abusi, a livello europeo, ci si è attrezzati appositamente.
La Convenzione di Ginevra chiarisce che non sono rifugiati, ad esempio, coloro che fuggono da calamità naturali, economiche o da rivolgimenti politici e bellici del proprio Paese di origine.
Il rifugiato è tale solo nel caso di “persecuzione individuale”.
L’Italia, manco a dirlo, è divenuta il buco nero della rete, il Paese dove è più facile raggirare le norme internazionali e le direttive europee. Contiamo ben 40.000 rifugiati, quasi superiamo la Francia e la Gran Bretagna che sono pure ex grandi imperi coloniali. Continua »
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Agosto 19th, 2008 Riccardo Fucile
IL BUSINESS DELLE ACQUE MINERALI IN ITALIA…. PER SFRUTTARE LE FONTI, LE AZIENDE PAGANO 0,005 CENTESIMI AL LITRO CON UN RICARICO ALLA VENDITA DELL’ 8.500% …. E 14 REGIONI SU 20 NON CHIEDONO UN EURO…. POI APPLICANO IL TICKET SUI FARMACI…UNA VERGOGNA TUTTA ITALIANA
L’acqua minerale in bottiglia, in Italia, genera un business da 3 miliardi di euro l’anno, un giro di soldi basato sullo sfruttamento di una risorsa pubblica, ma di cui allo Stato vanno due gocce. Alle aziende del settore, infatti, costa più che altro la confezione, la plastica, la colla per l’etichetta e l’etichetta stessa: l’acqua è quasi gratis. Un primo dato: l’acqua che sgorga dai rubinetti costa dai 60 agli 80 centesimi di euro al metro cubo. L’acqua minerale la paghiamo invece 40 centesimi in bottiglie da un litro e mezzo al supermercato ( senza parlare di quello che costa in un bar), in pratica 400 volte il prezzo dell’acqua del rubinetto.
In Italia, il mercato è in costante crescita: da gennaio a dicembre un italiano beve in media 188 litri di acqua imbottigliata, distribuiti da 177 imprese con 287 marchi diversi. Per un giro di affari di 11 miliardi di litri l’anno. Ma cosa riceve in cambio lo Stato? Quasi nulla.
Le acque sotterranee fanno parte del demanio pubblico, ma 14 Regioni su 20 non ricevono un solo euro per l’acqua imbottigliata sui loro territori, fatta eccezione per i canoni di sfruttamento, applicati ad ettaro di terreno sul quale avviene l’estrazione.
Solo in Piemonte, Lombardia, Veneto, Umbria, Basilicata e Sicilia viene chiesta una modesta tassa di imbottigliamento, altrove nulla. Continua »
argomento: carovita, denuncia, economia, Politica | Commenta »