Settembre 5th, 2017 Riccardo Fucile
INDOVINATE DI CHI E’ LA COLPA: DELLA BOLDRINI IN ACCORDO CON LE LOBBY FARMACEUTICHE… E LA LEGA SI COPRE DI RIDICOLO PROPONENDO DI “CHIUDERE ERMETICAMENTE” LE FRONTIERE… MA LEGGETEVI COME SI TRASMETTE LA MALATTIA, ANALFABETI
I quotidiani riferiscono oggi che Sofia Zago, una bambina di quattro anni, è morta a Brescia a causa della malaria.
Se la diagnosi venisse confermata si tratterebbe del primo caso di decesso dovuto alla malaria dal 1997. Sofia era stata portata al pronto soccorso pediatrico dell’ospedale di Trento sabato scorso.
La bambina era stata ricoverata nel reparto di pediatria dell’ospedale Santa Chiara di Trento dopo Ferragosto per un esodio di diabete infantile. Negli stessi giorni in cui nel reparto erano ricoverati due ragazzini che avevano contratto la malaria, ma al momento non c’è ancora un nesso certo.
Come si trasmette la malaria
Quello che è noto è che nè Sofia nè i suoi genitori erano stati in vacanza in Africa e che quindi non può aver contratto la malattia durante un viaggio.
L’origine della malattia — fanno sapere dall’ospedale di Trento — è ancora incerta. Sofia sarebbe stata uccisa dalla più grave forma di malaria, quella cerebrale, il cui vettore di contagio è la puntura di alcune specie di zanzare appartenenti al genere Anopheles, come il Plasmodium Falciparum e il Plasmodium Vivax.
In molte zone del Mondo la malaria è ancora una malattia endemica e soprattutto mortale. La specie di plasmodio predominante è risultata essere il P.falciparum. Ad aprile 2016, l’Ufficio regionale europeo dell’Oms ha annunciato l’eradicazione della trasmissione di malaria autoctona in Europa.
Nel nostro continente la malaria infatti è stata presente fino a qualche decennio fa. E anche in Italia nel Dopoguerra si moriva ancora di malaria.
La malattia “autoctona” ha iniziato a scomparire nel nostro Paese a partire dagli Anni 50. Una delle particolarità della malaria è che non si trasmette per contagio interumano diretto. Vale a dire che una persona non può contagiare un altro individuo con la malaria.
La malaria si trasmette invece tramite trasfusioni di sangue infetti (ma i protocolli italiani vietano la donazione di sangue a persone che hanno soggiornato in zone dove la malaria è endemica).
Ma come è stato possibile il contagio di Sofia?
Secondo il professor Alberto Matteelli, esperto in malattie tropicali dell’Ospedale di Brescia, siamo di fronte ad un caso eccezionale: «La malaria si contrae da una zanzara vettore di una specie particolare che esiste in Italia, ma non è mai stato dimostrato che la zanzara italiana possa trasmettere una forma di malaria come quella contratta dalla bambina».
Matteelli ha aggiunto che «ogni luogo frequentato dalla bambina sarà campionato per valutare il tipo di zanzare presenti».
Paolo Bordon, Direttore generale dell’ospedale di Trento sottolinea che «la piccola poi morta e i due malati di malaria erano in stanze diverse, le cure sono state effettuate tutte con materiale monouso e non ci sono state trasfusioni. La malaria non è trasmissibile da uomo a uomo e nessun altro paziente ha avuto dei sintomi riconducibili alla malaria».
La malaria è colpa degli immigrati
Resta ancora da chiarire come sia arrivata una zanzara anofele infetta da malaria a Trento. Le possibilità sono molteplici: l’insetto potrebbe essere arrivato all’interno del bagaglio di un viaggiatore di ritorno dall’Africa. Oppure all’interno di un carico di merci.
Secondo gli esperti dell’Ospedale di Trento è impossibile che una zanzara nostrana possa aver contratto il plasmodio da una persona già infetta da malaria (che sia un turista o un migrante è ovviamente indifferente).
Le zanzare nostrane, specificano i veterinari dell’ASL, non possono diventare vettore della malaria, nemmeno se pungono un individuo infetto.
Ma questi ragionamenti medici e scientifici non sono interessanti per coloro che lottano contro l’invasione di zanzare e soprattutto persone di origine straniera.
Non si è fatto attendere il commento Tony Iwobi, responsabile federale Dipartimento Sicurezza e Immigrazione della Lega Nord che definisce l’accaduto “un fatto di una gravità assoluta” e non rinuncia a strumentalizzare politicamente la vicenda chiedendo la chiusura immediata ed ermetica dei confini.
Le zanzare non passeranno, promette la Lega Nord.
Che assicurazioni danno la Presidenza del Consiglio e i ministri dell’Interno e della Salute che le orde di finti profughi che stanno invadendo l’Italia non stanno anche portando gravissime malattie? Sulla pelle della gente, specie dei bambini, non si può e non deve scherzare. Ora basta. Chiusura ermetica dei confini, espulsioni di massa e controlli sanitari a tappeto e capillari sui richiedenti asilo ancora presenti sul territorio nazionale. Non c’è un minuto da perdere. Sveglia!
E non è certo la prima volta che un politico incolpa gli immigrati di essere i portatori di pestilenze di ogni tipo.
Era successo qualche mese fa quando Forza Nuova incolpava i negri di essere gli untori della meningite in Toscana. E qualche anno fa Beppe Grillo sul blog ci spiegava che gli immigrati erano la causa della ricomparsa di “malattie scomparse da decenni come la scabbia e la malaria“.
Non c’è quindi da stupirsi che molti italiani stiano dando la colpa alle “risorse”.
Ed è inutile che i medici ce lo vogliano nascondere: perchè gli operatori indossano tuta e mascherine quando assistono agli sbarchi dei migranti? Cosa c’è sotto?
Risalendo la catena delle responsabilità una volta individuati i colpevoli (gli immigrati) è facile risalire ai mandanti.
Come da tradizione sono due: la Presidentessa della Camera Laura Boldrini e Big Pharma.
Ormai per ammalarsi di malaria, grazie alla Boldrini, non serve più andare all’estero. Perchè è l’estero che viene da noi! E a pagare il prezzo di questa invasione è stata una bambina innocente, e le Ong ovviamente sono da considerarsi corresponsabili di questa morte.
Allora ringraziamo tutti i “profughi” che vengono in Italia a trasmettere le malattie ai bambini indifesi. Perchè è ovvio che la malaria si trasmette solo da negro a italiano e non è assolutamente possibile che la zanzara abbia punto, ad esempio, un turista di ritorno da un viaggio in Africa o in Oriente.
E non è da escludere lo zampino delle case farmaceutiche. Le solite lobby alle quali conviene invaderci di “profughi” per far riaffiorare malattie debellate da una vita.
Dobbiamo smetterla di far entrare cani e porci. Soprattuto le “risorse boldriniane” che notoriamente sono le più contagiose e deleterie. E anche oggi la caccia all’immigrato è servita.
(da “NextQuotidiano”)
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Settembre 5th, 2017 Riccardo Fucile
IL PRIMO CITTADINO DI NARDO’: “LA CAMPAGNA DI ODIO CONTRO GLI IMMIGRATI DI FATTO RICORDA IL RAZZISMO NEL CONFRONTI DEI MERIDIONALI”
Giuseppe “Pippi” Mellone è il sindaco della destra sociale di Nardò. Eletto con una lista civica alle
amministrative di giugno 2016 Mellone ha sconfitto il candidato del centrosinistra. A 31 anni è diventato così il più giovane sindaco della cittadina pugliese.
Mellone in gioventù ha militato in Azione Giovani, un gruppo politico di destra. Per le amministrative ha fondato un suo partito che ha chiamato “Andare Oltre” in omaggio al titolo di un editoriale pubblicato da Pino Rauti nel 1979.
Mellone però è un personaggio politico particolare e giustamente non si riconosce nella destra italiana
Ma ci sono anche altri aspetti che danno la misura della distanza di Pippi Mellone dai partiti di destra, soprattutto da quelli di stampo sovranista.
Ad esempio Mellone è a favore delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e ritiene che sulla liberalizzazione delle droghe leggere l’Italia debba percorrere la “via olandese” per sottrarre il mercato alla criminalità organizzata.
Ma le posizioni del sindaco di Nardò sugli immigrati e sull’immigrazione lo allontanano anche dal M5S.
Qualche giorno fa Mellone infatti ha scritto su Facebook che non è più possibile rimandare la discussione sullo Ius Soli.
Se la politica — soprattutto chi ha congelato il dibattito sulla legge in attesa di tempi migliori — “è sterile e parla alle pance non riuscendo a parlare alle teste” Mellone allora si rivolge ai colleghi sindaci invitandoli a prendere in mano il dibattito.
Sono infatti gli amministratori locali e non i politici “di Roma” a toccare con mano i problemi quotidiani delle persone e le loro preoccupazioni. Compresi quelli degli “italiani di fatto”, contrapposti agli “italiani di diritto”.
Per Mellone non ha più senso alimentare il consenso agitando la preoccupazione di coloro che temono la presenza di irregolari o gli sbarchi senza controllo.
Mellone è per una politica in grado di vedere il futuro, e quel futuro non può passare che per le mani delle giovani generazioni.
Il sindaco di Nardò ha deciso di sostenere le istanze degli Italiani senza cittadinanza, di coloro che si sentono italiani al 100%. Mellone spiega che la nazione è un “patrimonio che cresce e si rinnova nell’impegno dei cittadini”.
E Mellone, che da Nardò vive in prima persona il dramma del caporalato e della manovalanza sfruttata, ne sa qualcosa.
Secondo Mellone la campagna d’odio contro gli “italiani di fatto” ricorda molto il razzismo nei confronti degli italiani del Meridione.
Connazionali vittime di campagne d’odio come quelle di un partito che oggi si schiera contro lo Ius Soli.
Per riprenderci il futuro allora l’unica strada da percorrere è quella di garantire che quegli italiani di fatto possano diventare italiani anche per la legge. In fondo loro italiani si sentono già .
E per farlo bisogna anche impegnarsi a fare corretta informazione ricordando che con la legge sullo Ius Soli nessun clandestino diventerà “automaticamente” italiano e che l’Italia non diventerà la sala parto del Mediterraneo, come hanno voluto fare intendere certi sovranisti disperati.
(da “NextQuotidiano”)
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Settembre 5th, 2017 Riccardo Fucile
MA QUALCUNO DISSENTE: “I PUGILI VANNO BENE ANCHE SE CASAMONICA? E GLI ULTRAS ANCHE SE HANNO IL DASPO?”
Forza Nuova è alla ricerca di ultras, tassisti e pugili per organizzare “passeggiate per la sicurezza” ovviamente contro la criminalità extracomunitaria.
Ad annunciarlo su Facebook è Roberto Fiore, presidente del partito sovranista di estrema destra. Forza Nuova è da tempo impegnata a difendere i confini dell’italico suol dalla sostituzione etnica e a sorvegliare l’operato di certi italiani che si macchiano del reato di collaborazionismo.
La chiamata alle armi (anche se di armi vere e proprie non si fa menzione) arriva a una settimana di distanza dai due stupri di Rimini. E a qualche giorno dalla campagna di “sensibilizzazione” di Forza Nuova fatta utilizzando alcuni manifesti fascisti della Repubblica di Salò che invitavano a difendere le donne dagli invasori, ovviamente negri e stupratori.
Perchè ogni immigrato è un criminale. Ecco quindi che Roberto Fiore (che alle spalle ha una condanna in primo e secondo grado per banda armata e si è salvato solo grazie alla prescrizione) ha lanciato un appello su Facebook.
Per il fine settimana dell’8-10 settembre Forza Nuova organizzerà delle ronde e si chiede “a rutti i responsabili di sezione” (sic) di invitare: i tifosi delle squadre di calcio, i tassisti e i pugili.
I tifosi sono stati scelti non perchè violenti ma perchè dimostrano un attaccamento forte e vivo alle proprie città .
I tassisti perchè conoscono il territorio e i pugili per il loro coraggio e la disciplina.
In pratica Roberto Fiore sta cercando di costruire un A-Team muscolare (e tatuato) dove la truppa sono le bande di ultras, i tassisti si occupano della logistica e dei trasporti e i pugili sono la punta di diamante.
Ed ecco che sono pronti a giocare per le nostre strade alla caccia all’immigrato. Non si sa nel concreto cosa faranno, finiranno come le ronde delle camicie verdi padane che non risulta abbiano mai sventato un vero crimine?
Probabilmente faranno sloggiare qualche extracomunitario (e se fosse un cittadino italiano di colore?) da una panchina e la chiameranno “pulizia del quartiere” o “operazione nuova speranza”.
Non è chiaro se queste ronde saranno scortate dalla Polizia. A Vicofaro quando i militanti di Forza Nuova hanno voluto andare a controllare la messa celebrata da don Massimo Biancalani i forzanovisti toscani sono entrati in chiesa scortati dalle forze dell’ordine. Ad ogni moodo l’iniziativa annunciata da Fiore è salutata con entusiasmo dai militanti e simpatizzanti forzanovisti. Qualcuno si fa prendere la mano e auspica che si riformino gli squadristi, ma con i manganelli.
Qualcuno ha da ridire sulla scelta delle tre categorie.
Perchè solo ultras, tassisti e pugili? Che cosa hanno che non va i bravi padri di famiglia? E le madri italiche perchè non possono partecipare? Verrebbe quasi da pensare che alle squadracce servono muscoli e non altro.
Secondo Fiore invece quelle tre categorie sono quelle che sono maggiormente vicine agli ideali politici di Forza Nuova.
C’è invece chi vorrebbe che Forza Nuova facesse dei distinguo: i pugili dei Casamonica (la famosa famiglia Rom della Capitale) vanno bene lo stesso? Gli utras con il daspo e la diffida per violenze allo stadio (generalmente contro altri italiani) sono ben accetti? Perchè se così non fosse si farebbe una gran confusione e non si saprebbe più “chi deve menare e chi deve essere menato”.
Ma l’ingenuo militante dimentica che non è certo difficile distinguere quelli “da menare”: generalmente hanno la pelle nera. Sono loro i criminali.
(da “NexrQuotidiano”)
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Settembre 5th, 2017 Riccardo Fucile
MAGARI SI POTREBBE ANCHE FAR DECADERE I COCAINOMANI DA PARLAMENTARI, PECCATO CHE NON CI ABBIA PENSATO
Dalla castrazione degli stupratori conclamati a una terapia farmacologica temporanea estesa pero’ a
chiunque sia come richiedente asilo, per tutto il tempo della sua permanenza in Italia.
E’ la proposta avanzata via nota stampa da Roberto Calderoli
“Ma perche’ dobbiamo mantenere a 1350 euro al mese, per almeno due anni, tutta questa gente che continua a delinquere e commettere violenze di ogni genere? Ma soprattutto perchè — suggerisce il vicepresidente leghista del Senato — non somministriamo dei farmaci a questi richiedenti asilo per inibire temporaneamente i loro impulsi sessuali?”.
Calderoli parla di “un trattamento farmacologico limitato ovviamente — precisa — solo al periodo di permanenza da richiedenti asilo in Italia, fino a quando sono mantenuti dai cittadini italiani e sono ospiti a casa nostra”.
Daniela Santanchè, deputata di Fi, ha invece un’altra ideona: “Non mi dispiacerebbe se i quattro stupratori di Rimini venissero dati ‘in pasto’ alle carceri polacche. In primo luogo non si godrebbero i servigi del morbido sistema carcerario italiano — per di più a nostre spese — e poi saremmo sicuri che riceverebbero una pena degna di questo nome, visto che in Italia la giustizia e’ sempre passibile di attenuanti e riduzioni della pena”.
Anche oggi la becerdestra si è distinta.
Ma che ne è stata della proposta di far decadere dal mandato parlamentare chi ha fatto o fa uso di cocaina?
Come mai molti parlamentari si opposero al prelievo volontario per stabilire se facevano o meno uso di sostanze stupefacenti?
(da agenzie)
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Settembre 5th, 2017 Riccardo Fucile
SONO 4 MILITARI DELL’ESERCITO LEGATI A NATIONAL ACTION, ORGANIZZAZIONE TERRORISTICA MESSA AL BANDO PERCHE’ RAZZISTA
L’ombra del neonazismo si stende anche sull’Inghilterra. E penetra perfino all’interno delle forze armate che settant’anni or sono sconfissero Hitler.
Quattro soldati in servizio dell’esercito britannico sono stati arrestati stamane in un raid della polizia nelle West Midlands, una regione a nord-ovest di Londra, con l’accusa di appartenere a National Action, un’organizzazione terroristica di estrema destra messa al bando lo scorso anno nel Regno Unito perchè ritenuta razzista, antisemita e violenta.
“Possiamo confermare che un certo numero di membri in servizio dell’esercito sono stati arrestati in base alle leggi contro il terrorismo per essere associati con un gruppo illegale di estrema destra”, afferma un comunicato delle forze dell’ordine. All’operazione hanno partecipato reparti delle forze armate, precisa un portavoce.
Gli arresti sono il risultato di informazioni ottenute dall’intelligence e non hanno creato pericoli per la popolazione.
Gli arrestati sono attualmente detenuti in una stazione di polizia in attesa di essere interrogati da un magistrato, mentre le loro abitazioni sono sottoposte a perquisizione. Secondo il Guardian si tratta di un uomo di 22 anni di Birmingham, un 32enne di Powys, un 24enne di Ipswich e un 24enne di Northampton.
National Action è un movimento suprematista bianco che è stato messo fuori legge nel dicembre scorso.
Esservi iscritti costituisce dunque di per sè un reato, perseguibile con l’arresto e l’incriminazione per terrorismo.
Al momento del bando, la ministra degli Interni Amber Rudd lo ha definito “un’organizzazione razzista, antisemita, omofoba, che incita all’odio, glorifica la violenza e promuove una ideologia ripugnante”, aggiungendo: “Non c’è posto per gente simile nella nostra società “.
Ma adesso salta fuori che c’era posto per gente simile, non solo nella società , ma addirittura all’interno delle forze armate, dalle quali i membri di National Action sono stati addestrati a usare le armi.
Una scoperta inquietante, che solleva dubbi sui controlli effettuati su coloro che si arruolano nell’esercito e sull’atmosfera che regna nelle caserme.
Possibile che nessuno si fosse accorto subito delle opinioni e dell’atteggiamento dei quattro soldati in questione? S
u questo, e su eventuali azioni in preparazione da parte del gruppo, stanno indagando la polizia civile e, si presume, quella militare.
(da agenzie)
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Settembre 5th, 2017 Riccardo Fucile
RENZI 24%, DI MAIO 23%, SALVINI 14,7%, PER NESSUNO DEI TRE IL 38,3%… SOLO IL 17,8% DEGLI ELETTORI DI FORZA ITALIA VOTEREBBERO PER SALVINI
E’ il sondaggio che segna la ripresa dopo la pausa estiva e finisce più o meno testa a testa: Matteo
Renzi prevale di un punto su Luigi Di Maio, 24 per cento contro 23 per cento. Matteo Salvini molto staccato al terzo posto con il 14,7 per cento.
E’ lo studio di Emg sull’indice di popolarità tra i tre leader. “Se dovesse scegliere direttamente il presidente del Consiglio chi voterebbe tra i seguenti tre?”, è la domanda sottoposta agli intervistati.
Soprattutto però il 38,3 per cento del campione sceglie di non scegliere: “Nessuno dei tre”, risponde.
Il sondaggio cerca di incrociare i flussi di voto tra i partiti.
Per dire: Renzi incassa l’82,9 per cento dei voti dal bacino Pd, il 16,5 per cento da quello di Forza Italia, il 4,1 per cento dal M5S, con il 13,3 per cento tra gli indecisi.
Curiosamente speculare il risultato di Di Maio, che prende il 4,3 per cento tra gli elettori Pd e l’83,6 per cento dal Movimento cinque stelle. In Forza Italia lo voterebbe il 6,3 per cento. Anche per Di Maio gli indecisi viaggiano sulle due cifre percentuali: 10,3 per cento.
Salvini prende nulla dal Pd (0,3 per cento), incassa appena il 17,8 per cento da Forza Italia, il 3,8 dal M5s. Quota indecisi: 5,7 per cento.
Tra gli indecisi il 70,7 per cento sceglie di non scegliere, il 13,3 per cento sceglie Renzi, il 10,3 per cento opta per Di Maio, solo il 5,7 per cento va su Salvini.
Il che tratteggia i tre leader come candidati di bandiera, incapaci però di trascinare chi non appartiene ad alcun partito o movimento.
Al Nazareno il sondaggio fa tornare l’ottimismo in vista della lunga stagione elettorale. Fonti vicine al segretario si dicono soddisfatte di un’inversione di tendenza rispetto agli ultimi tempi.
Anche perchè giustificano la prevalenza di Renzi su Di Maio con due fattori che hanno caratterizzato la pausa estiva. “Da una parte c’è la ripresa economica e il profluvio di dati positivi e dall’altra la diversa strategia del segretario, che è passato dalla filosofia dell’io a quella del noi di squadra Dem”, fanno notare.
Bocciato invece clamorosamente Salvini, solo un elettore di Forza Italia su cinque voterebbe per lui, la stessa percentuale che voterebbe per Renzi.
(da “Huffingtonpost”)
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Settembre 5th, 2017 Riccardo Fucile
GROTTESCO DIBATTITO IN UN CENTRODESTRA CHE ANNUSA LA VITTORIA MA NON HA UNO SCHEMA… TRA INCONTRI CHE SLITTANO E PRESUNZIONE DI CHI VUOLE FARE IL LEADER SENZA AVER I VOTI
Ci sono due punti fermi in questo strampalato dibattito di fine estate nel centrodestra che fu berlusconiano. C’è, supportato dai sondaggi e dal cosiddetto clima nel paese, un certo profumo di possibile vittoria, in Sicilia a breve, in Italia quando sarà .
Ma, ecco il secondo punto fermo, manca — e non è un dettaglio — uno schema, un progetto comune o un po’ di cemento politico.
Confortati dai sondaggi dell’infallibile Alessandra Ghisleri un po’ tutti sognano il grande ritorno nella stanza dei bottoni col vestito delle grandi occasioni.
Peccato però che in agenda ancora non è fissato il famoso incontro (è un po’ che se ne parla) tra Berlusconi, Salvini e la Meloni. Anzi slitta di settimana in settimana.
Prima dell’estate slittava perchè “prima dell’incontro ci vuole un chiarimento”.
Ora invece non viene convocato perchè “è tutto chiarito”.
In verità i giovani leoni di Lega e Fratelli d’Italia non hanno tutta questa voglia di un summit con vecchio Cavaliere, rivitalizzato dalla dieta e della remise en forme a Merano che sta mettendo la testa sulle elezioni con lo spirito del padrone di casa che si siede a capotavola. Manca soprattutto, la volontà .
In questo contesto va in scena una discussione grottesca e molto poco seria, fatta di uscite estemporanee, tattiche poco raffinate, sparate estive.
L’argomento forte del genere è, ca va san dire, la legge elettorale.
L’ultimo giro di chiacchiere andrà in scena tra un paio di giorni, quando si riunirà la Commissione Affari Costituzionali della Camera. Il leader della Lega, che quel giorno sarà a Roma per dichiarare urbi et orbi, lancia un appello a Berlusconi affinchè “passi al Mattarellum”.
In verità la “mossa” intercetta un umore diffuso anche all’interno del partito azzurro, soprattutto al Nord, come ha registrato Giancarlo Giorgetti, il vero numero due della Lega che, nelle ultime settimane, ha avuto diversi colloqui con affidabili e ascoltati frequentatori di Arcore.
Il problema però è che il Cavaliere, come ha precisato Renato Brunetta, è fermo al cosiddetto tedesco (quello che si arenò in Parlamento a causa dei franchi tiratori) su cui, nell’ultima riunione prima delle vacanze era d’accordo anche il partito di Salvini che a quelle riunioni partecipava con i suoi capigruppo.
Ed è fermo al tedesco almeno perchè è il modello che tiene aperta la possibilità di fare le larghe intese col Pd, perchè gli consentirebbe di non dover trattare col leader della Lega e perchè più del Mattarellum gli consente lo sterminio di una parte della nomenklatura nelle liste.
Tre motivi che tanto banali non sono per uno che, se dovesse esprimere un desiderio, certo vorrebbe un bel governo di larghe intese guidato da un mite alla Gentiloni (se ci fossero i numeri) con un partito di giovani e belle, senza quei vecchi rottami che ricordano gli anni che passano, che non funzionano in tv e vogliono pure fare qualche riunione politica.*
Sempre per gli amanti del grottesco, l’altro capitolo (dopo la legge elettorale) riguarda il candidato premier. Di una coalizione che, appunto, al momento non c’è.
È bastato leggere un retroscena del Corriere sul fatto che Berlusconi avrebbe in mente, per palazzo Chigi, l’attuale presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani per far imbizzarrire il leader della Lega, che in un colloquio con l’Ansa ha ricominciato a parlare se non di primarie di una “consultazione popolare per scegliere il leader”.
Da notare che solo ieri a Cernobbio aveva detto un’altra cosa, molto più in sintonia col Berlusconi pensiero. E cioè che il candidato è espressione del partito che prende più voti.
La verità è che mancano almeno sei mesi alle elezioni. E, per usare un aggettivo caro al Professor Brunetta tutto è “fluido”, in movimento. Tutto, ancora, da definire con serietà .
In cuor suo Berlusconi, non è nè un mistero nè una notizia, pensa di essere l’unico, insostituibile leader del centrodestra, senza eredi nè possibili designati.
Con la voglia di tornare, come ai bei tempi e come se non passasse il tempo e i realistici consigli di chi gli sta attorno. Pare ad esempio, per dirne una che in parecchi, a partire dall’avvocato Niccolò Ghedini gli abbiano vivamente sconsigliato di trasferirsi a Palermo in campagna elettorale perchè “proprio non è il caso” di incappare in qualche foto con personaggi compromettenti o in strette di mano — può succedere in campagna elettorale — con personaggi opachi. Insomma meglio evitare ed iniziare la campagna elettorale da un’altra parte, quando sarà .
E quando oltre un certo ottimismo da sondaggi ci sarà anche uno straccio di schema politico.
(da “Huffingtonpost“)
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Settembre 5th, 2017 Riccardo Fucile
MPD E SINISTRA ITALIANA APPOGGIANO FAVA
Un’ora e mezza di colloquio al Nazareno scioglie i nodi del Pd sulle regionali in Sicilia. Matteo Renzi
riceve il governatore uscente Rosario Crocetta e ne esce col sorriso. “Rosario, se insisti con le primarie le fai da solo, visto che non c’è più tempo…”, gli fa per scherzare, ma non troppo. “Però io sono uno che riconosce il lavoro della tua amministrazione: ora dacci una mano”. E Crocetta dice sì.
Domani a Palermo ne parlerà con i suoi ma sostanzialmente dà il via libera alla candidatura di Fabrizio Micari, rettore dell’Università di Palermo, voluto in pista dal sindaco palermitano Leoluca Orlando.
Ora Renzi aspetta al varco lui: il primo cittadino che ha ri-vinto le amministrative con il sostegno di un centrosinistra largo, che flirta con gli ex Pd e che su Micari ha promesso l’appoggio di Mdp e Pisapia e anche di Sinistra Italiana.
“Non voglio passare per chi sfascia, ma per il primo ex Pci che ha vinto in Sicilia e che ora lavora per la vittoria”, ci dice al telefono Crocetta dopo l’incontro con il segretario del Pd.
Domani la direzione regionale dei Dem siciliani ufficializzerà la candidatura di Micari, che dovrebbe avere anche il sostegno di Ap.
Crocetta promette a Renzi di presentare una sua lista in appoggio per le regionali del 5 novembre. Ma la presenterà anche alle politiche di primavera per il Senato. Per ora c’è questo.
Per Renzi la corsa del Megafono alle regionali sarà un modo per testare la forza del movimento di Crocetta in Sicilia, in vista delle politiche di primavera.
Sia il governatore che i collaboratori del segretario Dem giurano che non c’è alcun ticket con assessori uscenti della giunta Crocetta. “Micari corre da solo”, dice il segretario regionale del Pd Fausto Raciti.
Resta l’incognita Pisapia. “Orlando aveva promesso il sostegno di Mdp, Sinistra Italiana e dell’ex sindaco di Milano: almeno uno su tre riuscirà a portarlo o no? Micari è un nome suo, l’ha fatto lui. Noi siamo riusciti a convincere Crocetta”, è l’insofferenza che trapela dal Nazareno.
Perchè il sindaco Orlando era con Pisapia in piazza Santi Apostoli a Roma a luglio, al battesimo della nuova forza politica a sinistra del Pd. Al quartier generale renziano lo ritengono il garante dell’unità del centro-sinistra in Sicilia, almeno per questa tornata elettorale. E invece finora Mdp e Sinistra Italiana hanno ufficializzato la candidatura di Claudio Fava.
Resta Pisapia che ancora sta soppesando la scelta, muto come una sfinge lui e i suoi.
I renziani sperano si convinca su Micari: “Come non potrebbe? La scelta di Fava è minoritaria, mentre Pisapia è un ex sindaco che ha vinto con un campo largo di centrosinistra…”.
I colleghi di Mdp invece sono certi che alla fine Pisapia appoggerà Fava. “Il peso di Pisapia in Sicilia è infinitesimale — dicono dal Nazareno forse per consolarsi — ma certo resta il valore simbolico nazionale”.
E sono ancora lì che aspettano: Giuliano e Leoluca.
(da “Huffingtonpost”)
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