Destra di Popolo.net

ULTIMA ORA: IL KILLER DI STRASBURGO UCCISO DALLE FORZE SPECIALI

Dicembre 13th, 2018 Riccardo Fucile

NON AVEVA LASCIATO LA CITTA’

Cherif Chekatt, il killer dell’attentato a Strasburgo, è stato ucciso in un blitz delle forze speciali nel quartiere di Meineau, non lontano dal quartiere di Neudorf, in cui era stato visto per l’ultima volta.
France Info dice che Chekatt si era rifugiato in un deposito situato in località  Plaine des Bouchers.
Aveva con sè una pistola e un coltello. Avrebbe sparato prima su una macchina della polizia.
Più di 700 poliziotti erano stati mobilitati per dare la caccia al’uomo che martedì sera ha terrorizzato Strasburgo, sparando ad altezza uomo, uccidendo tre persone e ferendone altre 13.

(da agenzie)

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IL GOVERNO SPERA NEGLI SBADATI E NEGLI STAKANOVISTI

Dicembre 13th, 2018 Riccardo Fucile

IN ATTESA DEL MIRACOLO: PER FAR COSTARE MENO QUOTA 100 E REDDITO DI CITTADINANZA IL GOVERNO ORA SPERA CHE MOLTI NON CHIEDANO IL SUSSIDIO E ALTRI NON VOGLIANO ANDARE IN PENSIONE CON IL 20% IN MENO

Italiani, popolo di santi, poeti e navigatori. E di sbadati.
Quelle odierne sono ore febbrili nel cercare di asciugare i soldi necessari per il reddito di cittadinanza e la riforma della legge Fornero in modo da far entrare la convessa manovra del popolo nell’angusto spazio concavo dei desiderata di Bruxelles.
La soluzione allo studio è a metà  tra la banalità  e la bizzarria: puntare sulla “dimenticanza” dei potenziali beneficiari.
Luigi Di Maio e Matteo Salvini sono rimasti entrambi perplessi dal taglio di oltre 7 miliardi dalla legge di bilancio negoziato con l’Europa.
Sottogoverno e tecnici del ministero dell’Economia e del Tesoro sono all’opera senza soluzione di continuità  per trovare gli aggiustamenti di sorta.
Su quota 100 il quadro sembra abbastanza chiaro. I circa due miliardi di risparmi messi nero su bianco dal sottosegretario leghista al Lavoro Claudio Durigon deriveranno da una modulazione accorta delle finestre di uscita.
Ma il Carroccio fa leva sul fatto che non tutti coloro che acquisirebbero il diritto allo scivolo ne usufruiranno realmente. E basterebbe che uno su quattro dei 450mila pensionandi decidessero di continuare a lavorare, ed ecco che il tesoretto accumulato andrebbe a ingrossarsi.
È sicuramente il capo politico del Movimento 5 stelle ad essere più in difficoltà . Perchè il reddito è una misura meno flessibile, la platea e gli importi fissati da tempo. Così ecco il coniglio dal cilindro.
Fonti del Governo parlano di un “aggiustamento tecnico/statistico: nella valutazione della platea si è inserito un aggiustamento del 10% dovuto a un fattore statistico. Se sono 100 ad averne diritto, non significa che siano poi effettivamente tutti e 100 a fare concretamente la domanda”.
Per dimenticanza, chissà , o magari per una valutazione del costo opportunità  nel compilare scartoffie nel caso degli assegni più bassi.
Palazzo Chigi si aggrappa al precedente del Reddito d’inclusione, varato da governo Gentiloni, spiegando che in quel caso la percentuale di richiedenti “era molto più bassa di chi ne aveva diritto”.
Ore di grandi lavorio, di nervosismi, di due fronti, quello dei Palazzi Romani e quello delle algide architetture di Bruxelles, da presidiare.
Confidando nella sbadatezza degli italiani.
E che Bruxelles non chieda, come è probabile, un altro taglio di 3 miliardi.

(da “Huffingtonpost”)

argomento: governo | Commenta »

GOVERNO BATTUTO ALLA CAMERA SU UN ORDINE DEL GIORNO PD

Dicembre 13th, 2018 Riccardo Fucile

LEGA E M5S NON CAPISCONO COME SI DEBBA VOTARE E SI AFFONDANO DA SOLI, SIAMO ALLA FARSA

Il governo va sotto in aula alla Camera su un ordine del giorno al decreto fiscale del Pd, a firma di Enza Bruno Bossio.
L’esecutivo aveva accettato una riformulazione dell’odg presentato dal Pd (sugli scali portuali della Calabria), e dopo la correzione, accettata dalla deputata dem, l’esecutivo aveva espresso parere favorevole.
Tuttavia e malgrado la segnalazione della presidenza del parere favorevole dell’esecutivo, molti deputati della Lega e del M5S hanno votato contro l’ordine del giorno, mandando sotto il governo.
Un caso analogo si è verificato anche sull’ordine del giorno di Susanna Cenni, sul quale però la maggioranza si è spaccata: l’odg è passato   con il voto a favore dei Cinquestelle e contrario della Lega.
Dopo le votazioni si è tenuto un minivertice di maggioranza in aula, con i capigruppo Molinari e D’Uva e i rispettivi stati maggiori a confronto.
Simone Baldelli di Forza Italia ha colto la palla al balzo per una battuta ai colleghi di maggioranza: “Se avete bisogno sospendete la seduta…”.
Un chiarimento piuttosto vivace è avvenuto anche all’interno della Lega, tra il sottosegretario Massimo Bitonci, che dà  i pareri al decreto, e il presidente della commissione sul federalismo fiscale Cristian Invernizzi.
La deputata Pd autrice dell’odg, Enza Bruno Bossio, commenta: “Il governo e la maggioranza sono ormai in stato confusionale. I parlamentari di Lega e Cinque Stelle, non avendo evidentemente chiare le prerogative parlamentari, votano contro l’ordine del giorno, bocciando di fatto il Governo. Ormai è chiaro che governo e maggioranza, in pieno panico politico, non hanno più la necessaria serenità  per andare avanti”.

(da agenzie)

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PRIMA GLI ITALIANI? NO, PRIMA I PISANI

Dicembre 13th, 2018 Riccardo Fucile

LA SCUOLA NORMALE DI PISA E LA LOTTA DELLA LEGA CONTRO IL PERICOLO NAPOLETANO

“Pisa è salva” ha esultato il sindaco leghista Michele Conti dopo l’incontro con il ministro dell’Istruzione Bussetti, anch’egli soldato della milizia di Alberto da Giussano.
Stava infatti accadendo una cosa terribile: il rettore, il noto sovversivo Vincenzo Barone, si era detto favorevole a che la Normale aprisse una sede secondaria al Sud, precisamente a Napoli.
Incurante che la contaminazione del brand e la sua meridionalizzazione avrebbe intaccato l’allure della scuola superiore, portandola al piano inferiore.
Una scuola come tante, insomma. Era chiaro che la succursale napoletana, conoscendo la città  e i suoi abitanti, avrebbe provocato una dispersione dell’intelligenza creativa, una riduzione del rigore e anche un allentamento della severità  degli studi con un complessivo appannamento dell’immagine.
Il partito di Salvini, che su Napoli, il Vesuvio e la possibile lava che avrebbe potuto definitivamente ripulirla, si è già  espresso con chiarezza in tempi non sospetti.
Oggi il suo sindaco pisano, insieme alla delegazione parlamentare e poi al ministro, si sono opposti a questa possibile barbarica aggressione meridionale, vincendo il braccio di ferro.
“Abbiamo sventato un atto contro la nostra città ”, ha detto il sindaco.
Prima gli italiani. Anzi: prima i pisani!

(da “Il Fatto Quotidiano”)

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L’ASTIO PERSECUTORIO DI SALVINI NEI CONFRONTI DEGLI STRANIERI, QUELLI CHE VERSANO 7 MILIARDI DI TASSE MENTRE GLI AUTONOMI APPENA 10 MILIARDI

Dicembre 13th, 2018 Riccardo Fucile

QUELLE INFAMI CATTIVERIE CHE DISTINGUONO I RAZZISTI: TASSA DELL’1,5% SUI POCHI SOLDI CHE MANDANO A CASA DOPO CHE HANNO PAGATO GIA’ TASSE E CONTRIBUTI, AUMENTO DELLA TASSE SUI PERMESSI DI SOGGIORNO

Il decreto sicurezza è stato convertito, con un sostanziale appoggio dall’opposizione di centro-destra
È un provvedimento che non si propone di regolare, ma di reprimere, un fenomeno complesso come quello dell’immigrazione.
In proposito, molti aspetti negativi sono già  stati ricordati, a partire dal rappresentare la gestione dei migranti come un problema di sicurezza pubblica, in parallelo con lotta alla criminalità  organizzata.
Per sommi capi ciò avviene attraverso: la cancellazione del permesso di soggiorno per motivi umanitari; l’adozione, con decreto del ministero dell’Interno, di una lista dei Paesi di origine sicuri, al fine di accelerare la procedura di esame delle domande di protezione internazionale delle persone che provengono da uno di questi Paesi (per rimpatriali al più presto); l’allungamento del periodo di permanenza degli stranieri nei Centri per il rimpatrio (per il quale è prevista la costituzione di un apposito fondo); la revoca della protezione umanitaria ai profughi che rientrano senza “gravi e comprovati motivi” nel paese di origine, una volta presentata richiesta di asilo; l’ammissione dell’accesso allo Sistema Sprar solo per i titolari di protezione internazionale e i minori stranieri non accompagnati; il raddoppio del periodo utile ad ottenere la cittadinanza per matrimonio o residenza.
A prova, poi, dell’astio persecutorio nei confronti degli stranieri vi sono — nelle iniziative legislative e nelle misure amministrative in corso — tante piccole cattiverie che non trovano altrimenti spiegazione.
Il decreto fiscale (Dl 23.10.2018, n. 119, già  approvato in Senato e prossimo al voto definitivo della Camera) prevede l’introduzione di una tassa dell’1,5% sulle rimesse inviate verso i paesi extra-Ue; il money transfer che, come è noto, è lo strumento principale di cui si avvalgono gli stranieri per aiutare le famiglie d’origine.
Ricordo che all’Università , quando sostenni l’esame di economia con Paolo Sylos Labini, studiai che tra le entrate di uno Stato andavano considerate anche le ”rimesse degli emigranti” il cui ammontare diminuiva man mano che si attenuavano i legami affettivi. Allora eravamo noi italiani i beneficiari di quelle rimesse.
Qualcuno ha scritto che si tratta di esportazione di capitali. In realtà , una tassa aggiuntiva è iniqua visto che lo straniero, se residente e occupato regolare in Italia, sottrae le risorse che manda in patria dal suo reddito netto su cui ha già  pagato le tasse e i contributi.
Poichè le rimesse verso l’estero sono stimate nell’ordine di 5 miliardi di euro l’anno (l’80%o prende la via dei paesi extra-Ue) il prelievo garantirebbe al nostro Paese un gettito potenziale di poco più di 60 milioni.
Gli extra-comunitari sono poi stati esclusi dall’accesso alla Carta della famiglia, a tutela dei nuclei con molti figli.
Sempre a carico dei soli cittadini stranieri sono aumentate le tasse su permessi di soggiorno e naturalizzazioni (queste ultime sono circa 200mila l’anno).
Essendo, poi, 1,5 milioni i permessi che si rinnovano annualmente, possiamo calcolare almeno 200 milioni di maggiori entrate (per esempio, il costo per la pratica di acquisizione di cittadinanza italiana passa da 200 a 250 euro a cui si aggiungono 16 euro di bolli)
In un articolo pubblicato sulla Voce-info (a firma di Enrico Di Pasquale, Andrea Stuppini e Chiara Tronchin) si stima che, sommando tutte le voci, ”lo Stato riceverebbe oltre 300 milioni di euro: una sorta di “patrimoniale” a carico degli immigrati.
In altri termini — sostengono gli autori – sarebbe come chiedere a ciascuno dei 4 milioni di residenti stranieri adulti un versamento di 75 euro”.
Si ricordi che gli stranieri contribuiscono all’Erario con circa 7 miliardi l’anno. Solo per fare un confronto di grandezze e proporzioni: i lavoratori autonomi, nel complesso, versano meno di 10 miliardi.

(da “Huffingtonpost”)

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DAL 2,4% AL 2,04%, MA I GRILLINI VEICOLANO L’EQUIVOCO SUL DEFICIT

Dicembre 13th, 2018 Riccardo Fucile

“VIVA CONTE, HA MANTENUTO IL 2,4%”: IL MESSAGGIO PER I GONZI CHE PURE CI CREDONO

Si fa a presto a dire ‘due e quattro’. Ieri il premier Giuseppe Conte è volato a Bruxelles per parlare della manovra col presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, al quale ha proposto un abbassamento del rapporto deficit-Pil dal 2,4% (obiettivo iniziale dei gialloverdi) al 2,04%.
E sebbene tra le due percentuali ballino miliardi di euro, tra i simpatizzanti grillini c’è chi non è riuscito a cogliere la differenza sostanziale di questo cambio di scenario, esultando ugualmente per il mantenimento del “due e quattro”.
Sul gruppo Facebook ufficiale del Movimento 5 Stelle, l’utente Tommaso scrive trionfante: “W il nostro Presidente che e riuscito a tenere il deficit a 2 e 4!! Ala (sic) faccia dell’Europa”.
Più di trecento mi piace e un centinaio di commenti festanti accompagnano la sua esultanza.
Anche se qualcuno fa sommessamente notare che non si tratta proprio della stessa cosa. “Ma dove vivete?”, commenta Camilla.
“Dio santo l’ignoranza – rimprovera Edoardo -. Il deficit è sceso, non è rimasto uguale. Non dire in giro che voti 5S per favore”.

(da “NextQuotidiano”)

argomento: denuncia | Commenta »

MA COSA HA DA FESTEGGIARE IN DISCOTECA IL M5S?

Dicembre 13th, 2018 Riccardo Fucile

DOPO CORINALDO, STRASBURGO E LO SPREAD: DAL “LASCIATELI GOVERNARE” AL “LASCIATELI FESTEGGIARE”… LA CENA AZIENDALE DEI DIPENDENTI

Dal lasciateli lavorare ad un meno impegnativo lasciateli festeggiare il passo è breve. Soprattutto se di lavoro se n’è fatto poco.
Ieri sera il MoVimento 5 Stelle ha festeggiato, alla discoteca romana “The Factory Club”, i primi sei mesi di governo. I festeggiamenti sono stati rigorosamente interdetti ai giornalisti e lo staff del partito ha imposto il divieto di pubblicazione di foto e video sui social network.
Si sa mai che in nome della trasparenza il Popolo venisse a scoprire che a poche ore dall’attentato di Strasburgo i pentastellati stavano ballando spensierati con tanto di trenino come potete ammirare in un video.
La serata a tema, dal titolo — decisamente ottimista — “Un anno a 5 Stelle” ha visto la partecipazione di deputati, senatori e ministri pentastellati. Non dell’organizzatore della festa.
Il vicepremier Luigi Di Maio purtroppo — a causa di impegni improrogabili — ha dovuto dare forfait a causa di un vertice di governo indetto dopo il ritorno di Conte da Bruxelles.
Uno degli organizzatori ha dichiarato che «è stata una bella festa, ogni tanto ci vuole» e stando a quanto riporta Repubblica molti hanno ripetuto frasi come «in fondo siamo fortunati».
Fortunati certo, perchè al contrario di molti italiani hanno un bello stipendio, perchè a differenza dei ragazzini che   sono andati al Lanterna Azzurra di Corinaldo non hanno rischiato la vita e perchè non hanno dovuto nascondersi sotto al tavolo come hanno fatto in molti a Strasburgo.
C’è da chiedersi però per cosa ci sia da festeggiare.
Festeggiare il raggiungimento del traguardo temporale dei primi sei mesi di governo, dopo l’inciucio con la Lega non sembra un motivo sufficiente.
In fondo cosa ha fatto davvero il governo in questi sei mesi? Il M5S aveva promesso una rivoluzione, di fermare TAP, TAV e cambiare gli accordi sull’ILVA. Nulla di tutto questo è stato fatto.
C’è da festeggiare l’approvazione del Decreto Genova? Come dimenticare che si tratta del decreto emergenze che ha avuto il più lungo periodo di gestazione rispetto ai precedenti e che contiene un bellissimo condono edilizio per le case abusive di Ischia?Quali successi possono festeggiare quindi i parlamentari pentastellati?
Certo, c’è l’abolizione della povertà  fatta per decreto. Ma la povertà  esiste ancora.
Il reddito di cittadinanza? Non pervenuto. Il decreto è atteso per fine anno, e per la distribuzione delle tessere se ne parlerà  forse ad aprile.
L’essere riusciti a convincere l’Unione Europea a farci fare più debito? Nemmeno quello perchè dopo l’incontro di ieri che fa passare il rapporto Deficit/Pil dal 2,4% al 2,04% il governo fa calare di 0,36 punti il deficit, ovvero 6,48 miliardi di euro che verranno reperiti togliendo risorse per 4,2 miliardi a reddito di cittadinanza e quota 100 e per 2,2 miliardi da nuovi tagli.
Stendiamo un velo pietoso su quanto ci sono costati questi sei mesi a 5 Stelle. Secondo la Fondazione Hume dal giorno(31 maggio) del debutto del governo giallo-verde al 7 dicembre la perdita di ricchezza finanziaria del Paese ammonta a 89 miliardi.
Ma non avrebbero dovuto essere solo la mancanza di successi a consigliare ai pentastellati di non festeggiare.
Dopo il crollo del Ponte Morandi il M5S, in particolare la deputata Carla Ruocco, cavalcò l’ondata di indignazione contro la famiglia Benetton “colpevole” di aver festeggiato con una tradizionale grigliata di Ferragosto (quella che il povero Casalino dovette annullare) il giorno dopo la tragedia.
«Visto il particolare momento che stiamo attraversando è bene che per stasera si tenga un profilo basso, evitando di caricare materiale sui social che verrebbe inevitabilmente strumentalizzato contro di noi», così — riferisce AdnKronos — recita un messaggio inviato dallo staff della comunicazione ai parlamentari a 5 Stelle.
Insomma se la festa non si vede non esiste. Un video però, con i parlamentari che fanno il trenino, è uscito lo stesso.
L’idea di annullarla o posticiparla evidentemente non è passata per la testa a nessuno.

(da “NextQuotidiano”)

argomento: Costume | Commenta »

SENZATETTO RICOVERATO IN OSPEDALE: I SUOI CANI ASPETTANO FUORI DALLA PORTA

Dicembre 13th, 2018 Riccardo Fucile

L’INFERMIERA DEL TURNO DI NOTTE: “MAI VISTO TANTO AMORE”… IN UN MONDO DOVE PREVALE L’EGOISMO, CI INSEGNANO COSA VUOL DIRE LA SOLIDARIETA’ E LA RICONOSCENZA

Hanno atteso il loro proprietario per tutta la notte fuori dall’ospedale. Uno accanto all’altro. Senza disturbare.
Protagonisti di questa storia, che ha fatto il giro del mondo grazie a una foto postata sui social, sono i quattro cani di Cesar, un senzatetto di Rio do Sul, in Brasile.
§«Non avevamo mai visto nulla di simile – ha scritto su Facebook Cris Mamprim, che stava facendo il turno di notte all’Ospedale Regional Alto Vale quando è arrivato il paziente. «I cani, pur essendo randagi sembravano tutti ben nutriti».
*Cesar, spiega ancora Cris Mamprim, ha infatti raccontato di aver smesso di mangiare per potersi occupare dei suoi animali.
«Lui è una persona semplice – spiega l’infermiera- che adesso ha bisogno di aiuto per superare la fame, il freddo e il dolore. Non so come sia la sua vita, il perchè viva per strada, e non voglio nemmeno saperlo e giudicare, ma ammiro il rispetto e l’amore che ha per i suoi animaletti. Vederli così, aspettare alla porta, mostra solo quanto siano ben curati e amati. Oh se tutti fossero così».
Gli infermieri hanno deciso di far entrare gli animali e di dare loro del cibo.

(da “il Corriere della Sera“)

argomento: Animali | Commenta »

ESPLODE LA RABBIA SUI SOCIAL CONTRO SALVINI E DI MAIO: “PROMESSE TRADITE”

Dicembre 13th, 2018 Riccardo Fucile

“MA ANDATE A CAGARE, MESI DI PROCLAMI CONTRO L’EUROPA E POI VI SIETE MESSI A 90, VE LO SCORDATE IL MIO VOTO”

C’è chi è un oppositore della prima ora del governo populista e domanda con ironia se gli slogan “no euro” e “fuori dall’Europa” fossero una presa in giro.
Ma c’è anche chi, e sono tanti, si dichiara apertamente deluso dalla retromarcia del governo gialloverde di fronte alla Ue.
Il tutto sulla pagina Facebook di Matteo Salvini, sotto un post dove campeggiano il faccione del “capitano” e un messaggio-slogan che cerca di addolcire la pillola: “Ancora al lavoro per gli Italiani, per mantenere gli impegni presi sul diritto al lavoro, alla pensione, alla salute e alla sicurezza, cercando di evitare sanzioni e problemi con Europa e mercati. Io ci credo e non mollo!”.
La reazione che riassume meglio il coro degli scontenti è quella di un utente che dichiara di vivere a Como: “Ma andate a cagare! Già  la manovra economica prima al 2,4%, con le cose fatte a pezzi, senza investimenti e prettamente assistenzialista faceva pena, figuriamoci ora che dovete tagliare per arrivare al 2%. La Francia fa quello che vuole, mesi di proclami contro l’Europa, non arretriamo di un millimetro bla bla bla e poi ci mettiamo a 90! Siete un bluff! E lo dico da elettore deluso! Il mio voto al prossimo giro ve lo scordate!”.
I temi sono tutti qui: la delusione e la rabbia per la resa di fronte a Juncker, la recriminazione per il doppio trattamento riservato a Italia e Francia, le critiche alla qualità  stessa della manovra, la minaccia di cambiare voto alla prossima tornata elettorale.
Su Twitter lo stesso identico post riceve commenti analoghi.
A parte quelli che lo prendono in giro (“finirai per crederci da solo”), le rimostranze dei fan del sovranismo sono praticamente una valanga.
“Accettato il 2,04. Avete fatto la figura di quello che, di fronte a un possibile rissa grida: tenetemi se no lo distruggo. Solo chiacchiere e distintivo”.
Oppure: “Oddio, ma se dobbiamo ‘evitare problemi con Europa’, allora che ci stiamo a fare?”, “a quale campagna elettorale ho assistito?”.
Le cose vanno leggermente meglio in casa Cinquestelle anche se non di molto.
C’è chi giustifica l’inversione a U di Conte a Bruxelles prendendosela con l’Europa e con i governi precedenti, ma anche in questo caso sono molti quelli che si dichiarano delusi.
“I punti più importanti su cui avete preso voti non sono stati pienamente rispettati. ‘Non arretreremo di un millimetro’, dicevate, ma l’avete fatto. Per quanto mi riguarda, il mio supporto finisce qua”, scrive un (ex?) elettore amareggiato.
“CI PIGLIANO PER FESSI. Forse lo siamo veramente… tutto sto casino per tornarcene 2,04 ma forse avete capito male l’inglese… I Francesi con ‘na protesta si beccano il 3 o 3,5%. FESSI”, protesta in modo più colorito un altro.
E anche in questo caso si tratta solo di due tra i tanti esempi del malcontento di una base che per due mesi aveva sperato che la propaganda sovranista si traducesse, alla fine, in realtà .

(da agenzie)

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