Settembre 4th, 2023 Riccardo Fucile
SU EBAY C’E PURE IL PREZZARIO
Almeno quattro turisti su dieci alla fine delle vacanze in
Sardegna infilano in valigia un “ricordino”. Alcuni di loro vanno poi a rivenderlo sul web al modico prezzo di 27 euro a pacchetto. Nonostante una legge regionale dal 2017 punisca i furti di granelli con 500 euro di multa.
Il deterrente evidentemente non funziona. Nei giorni scorsi a Olbia due turisti modenesi sono stati fermati con 11 barattoli etichettati a seconda della spiaggia.
Ma questa, spiega oggi Il Messaggero, è la punta dell’iceberg. 72 chili di sabbia sono stati intercettati nel 2021, quasi il doppio l’anno dopo. Nel 2019 10 tonnellate di sabbia, conchiglie e rocce sono state portate via dai magazzini dei sequestri dell’aeroporto di Olbia. Mentre c’è chi usa i doppi fondi delle valigie per farla franca ai controlli.
A raccontare i furti di sabbia in Sardegna è anche una pagina Facebook che si chiama “Sardegna rubata e depredata”. Mentre le Guardie Ambientali dell’isola segnalano i ritorni alle spiagge di Villasimius del materiale sequestrato nei mesi precedenti. Il sindaco di Cabras Andrea Abris ha invece denunciato di aver trovato su eBay un annuncio di una turista tedesca. “Vendesi chicchi di quarzo della spiaggia di Is Arutas nell’Oristanese: 27 euro a pacchetto. Il venditore è stato identificato e denunciato dalla polizia postale. Subito dopo i quarzi le mete preferite per il saccheggio sono la Gallura e la Maddalena. Una turista lombarda invece ha restituito di recente 10 chili di sabbia che aveva rubato a Is Arutas e Torre dei Corsari. Allegato c’era anche un bigliettino di scuse.
(da agenzie)
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Settembre 4th, 2023 Riccardo Fucile
AUMENTI DEL 10% PER LIBRI E DIZIONARI, TANTO PAGANO I SOLITI FESSI
L’estate è agli sgoccioli, e il ritorno alla quotidianità potrebbe riservare più stress del solito: ad attendere gli italiani non ci sono solo l’impegni procrastinati e le sveglie mattutine, ma anche i rincari su larga scala. Dai bus alle metro, dalle bollette ai mutui (senza risparmiare il carrello della spesa), l’autunno sembra pronto ad alleggerire notevolmente i portafogli di lavoratori e pensionati. Soprattutto se nelle liste delle spese figurano quelle per il ritorno a scuola: la spesa media per il materiale di ciascun alunno, scrive La Stampa basandosi sui dati di Federconsumatori, ammonta a 608 euro. Un aumento del 6,2% rispetto l’anno scorso
I dati
I rincari crescono al crescere dell’età degli alunni: la spesa per uno studente in prima media sale a 1.095 euro (+10% sul 2022), di cui 488,4 euro per libri e dizionari. Mentre l’esborso per chi dovrà frequentare il primo liceo arriva a 1.302,6 euro (+2% sul 2022), di cui 695,8 euro per libri e dizionari. Se ai calcoli legati al materiale scolastico aggiungiamo quelli relativi a testi obbligatori e dizionari, i rincari complessivi a cui andranno incontro le famiglie italiane segnano un +10% rispetto allo scorso anno.
Un peso non da poco sul bilancio familiare. Che secondo alcuni docenti è aggravato da scelte «poco intelligenti» fatte dal personale scolastico. Lo sostiene per esempio Lorella Rotondi, formatrice e insegnante di Italiano e Storia all’Istituto superiore statale “Gobetti-Volta” di Bagno a Ripoli, in provincia di Firenze: «Basta al cambio continuo dei testi da parte dei docenti, basta allo shopping compulsivo delle nuove edizioni: questa non è progressione ma instabilità», dichiara alla Stampa. «Va bene l’autonomia – prosegue -, ma facciamo in modo che si crei un serbatoio, che i libri dei fratelli maggiori possano essere utilizzati dai figli più piccoli. Facciamo scelte intelligenti e adottiamo il riciclo non solo per i libri, ma per i vestiti, l’arredamento a casa. Per una vita sostenibile».
Mercatini dello scambio
Alcune risposte escogitate per far fronte ai rincari ci sono. Come ad esempio la creazione di mercati dello scambio di libri: una «buona pratica», la definisce La Stampa, adottata anche a livelli istituzionali: amministrazioni comunali, enti del terzo settore, biblioteche, università e scuole. E che in alcuni casi è diventata al centro di un modello di business: la start-up Giraskuola, per esempio, è nata in provincia di Bergamo ma si sta gradualmente allargando a tutta la Lombardia. Offre una piattaforma pensata inizialmente per i Comuni, che oltre ai libri permette lo scambio di materiale tecnico, dai compassi ai dizionari.
L’Emilia-Romagna, invece, promosso il progetto “Scambi all’Isola”, che sull’apposito sito consente di consultare il magazzino online di testi usati, dalle medie all’Università. E in tutto lo stivale vanno forti i gruppi sui social, soprattutto su Facebook e Telegram, dove vengono segnalati i mercatini appositi. I vantaggi che trascinano il riuso e lo scambio, infatti, sono molteplici: non solo quello, più evidente, legato al risparmio (dal momento che i libri usati consentono di risparmiare circa il 26% sugli acquisti). La compravendita di testi usati, infatti, favorisce anche l’economia circolare. Infine, è una modalità che evita lo spreco di carta e incentiva comportamenti ecologicamente virtuosi.
(da agenzie)
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Settembre 4th, 2023 Riccardo Fucile
“NON RICORDO CHI MI DISSE DI CRAXI E GHEDDAFI”… MA ALLORA NON ERA MEGLIO TACERE?
Giuliano Amato non ha nuovi elementi su Ustica. E
nell’intervista di qualche giorno fa ha solo riportato un’ipotesi.
Lo dice l’ex presidente del Consiglio e presidente emerito della Corte Costituzionale a La Verità. A Repubblica aveva detto di essere convinto che il Dc9 dell’Itavia sia stato abbattuto da un missile francese destinato a Gheddafi il 27 giugno del 1980.
«Io ho solo rimesso sul tavolo una ipotesi già fortemente ritenuta credibile, non perché avessi forti elementi, ma per sollecitare chi li ha a parlare, a dire la verita’. Non altro», ha detto Amato a Giacomo Amadori. E ancora: «Io non ho raccontato nulla di nuovo, non era nelle mie possibilità. Volevo riportare il tema all’attenzione, sollecitare chi potrebbe convalidare quell’ipotesi a parlare».
E aggiunge: «Gli anni passano, le famiglie sono lì convinte che la verità non sia ancora venuta fuori, e i testimoni rimasti possono andarsene presto. Come puo’ capitare a me, data la mia età».
Riguardo alle affermazioni su Bettino Craxi e alle repliche dei figli secondo i quali fece avvisare Gheddafi del bombardamento che si preparava sul suo quartier generale di Tripoli nel 1986, Amato replica: «Purtroppo non ricordo chi mi disse che era stato Craxi a informare Gheddafi anche se il ricordo è rimasto».
(da agenzie)
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