A MILANO SCUOLA DI RONDA, MA C’E’ LA FRONDA
LA LEGA NON HA NEANCHE LETTO LA LEGGE DI MARONI E PENSA DI POTER ADDESTRARE IL “PERFETTO VOLONTARIO” CON APPOSITO CORSO…A DIRIGERLI UNO CHE SI CHIAMA MAX BASTONI ( UN NOME UN PROGRAMMA) … MA DE CORATO RICORDA: “I VOLONTARI NON DEVONO ESSERE RICONDUCIBILI AD ALCUN PARTITO, E’ UN CORSO INUTILE, PURA PROPAGANDA, NON LI UTILIZZEREMO MAI”… PREPARATE LE SECCHIATE D’ACQUA PER QUANDO I PIRLA PASSERANNO SOTTO CASA
Cronache dal manicomio Italia: in quel di Milano, in frenetica attesa che lo starter spari il colpo della “corsa alle ronde” e diventi così operativo il “pacco sicurezza” (quello per capirci che dichiara l’impotenza dello Stato e del Ministro degli Interni ad affrontare la criminalità , dovendo ricorrere a milizie private su base volontaria, con contributo a carico dei contribuenti), i sedicenti “Volontari verdi” ( miseria, speranza o rabbia scegliete voi), associazione fondata dal leghista Borghezio, ha lanciato la prima scuola di addestramento per le pattuglie milanesi.
Un mese di lezioni settimanali (di alfabetizzazione forse) per formare il personale che presidierà il vicolo di casa con scorta delle forze dell’ordine al seguito.
Affrettatevi, che le iscrizioni si chiuderanno a settembre, poi suonerà la sirena dell’ambulanza al Palaiseo di Afori, centro polifunzionale privato alla periferia nord di Milano.
Chi poteva essere il coordinatore provinciale dei “Volontari verdi” milanesi? Ma uno che si chiama, noblesse oblige, Max Bastoni, un nome un programma, ovvio.
Come nelle descrizione epiche di battaglie contro i barbari per la difesa della Padagna, il Bastoni si lascia andare commosso ai ricordi: “I volontari verdi pattugliano da anni molte vie, fazzoletto verde al braccio ( per non essere scambiati per errore con persone normali), si muovono in piccoli gruppi e senza armi”.
Contano ben 50 iscritti a Milano ( un po’ pochini, su…) e qualche altro sparso tra Lodi, Bergamo e Torino.
Se qualcuno li avesse visti segnateli a “Chi l’ha visto”, magari si sono persi.
Ma ritornando al corso, sappiate che ci sarà un preciso programma di addestramento: lezioni teoriche sull’uso forse del cellulare, ma anche addestramento psicofisico (per evitare i calli ai piedi causa usura scarpe).
Pare ci sarà anche l’insegnamento del codice penale, peccato non il diritto costituzionale, altrimenti si dovrebbero autodenunciare subito.
E’ prevista una selezione iniziale: esclusi gli adolescenti, gli over 70 e chi non gode di buona salute, si legge. Certo che se si intendesse anche quella mentale, sarebbero cazzi…
Ma come nasce la ronda, ecco risponde la fronda.
Il progetto dei Volontari verdi ha fatto imbestialire il vicesindaco e assessore alla Sicurezza di Milano, Riccardo De Corato (Pdl): “Si tratta di un corso di formazione inutile. Per legge i volontari per la sicurezza non devono essere riconducibili a nessun partito. E’ pura propaganda”…
E ha ragione perchè il decreto Maroni inserisce tutte le associazioni all’interno di un apposito registro che dovrà essere approvato dal prefetto, previa la richiesta necessaria del sindaco. Tra i requisiti essenziali l’assenza di colore politico.
De Corato liquida la vicenda con un “loro possono fare quello che vogliono, ma non potranno mai essere accreditate tra le associazioni che presidiano il territorio”, visto chi hanno come presidente (Borghezio).
Uno che dimostra di non aver ancora capito una mazza è l’assessore leghista Boni quando afferma “Non è un problema se a organizzarli sono associazioni politiche, noi siamo ogni giorno sulla strada e sappiamo come sia grave il problema della sicurezza” …
Boni sveglia! La legge Maroni lo vieta, leggitela almeno, cazzo.
Capisco che eravate sulla strada e ora siete col culo sulla poltrona ben remunerata, ma almeno informatevi.
E se la sicurezza manca ( e avete ragione) dite a Maroni di dimettersi, visto che non ha concluso una mazza in oltre un anno di governo e bisogna ricorrere alle ronde, dopo aver sottratto 3 miliardi di euro al bilancio delle forze dell’ordine.
Nel caso aveste poi le idee confuse a questo punto un rimedio c’e’: chiedete aiuto ai cittadini per rinfrescarvele.
L’appello lo facciamo volentieri: quando vedete passare per strada dei pirla con la fascia verde al braccio gettategli dal balcone una secchiata d’acqua per solidarietà .
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