AFD CACCIA IL SUO STORICO PORTAVOCE NAZISTA
IN CALO NEI SONDAGGI, I VERTICI DEL PARTITO PROVANO A RENDERSI PIU’ “PRESENTABILI”
Un “nazista”. Si è definito così, con orgoglio, più di una volta. E “ariano”, parlando, sempre con molto orgoglio, del nonno Wolfgang, un ufficiale nazista che aveva guidato sottomarini durante la Seconda guerra mondiale.
Un po’ troppo, per un partito che affonda ogni cinque minuti in uno scandalo per gli scivoloni di neonazisti, antisemiti, negazionisti e xenofobi ma che sta cercando disperatamente di scrollarsi di dosso l’immagine di una forza politica ormai dominata dalle correnti più radicali.
Ma visto che a definirsi “ariano” è stato stavolta lo storico portavoce del partito, Christian Lueth, i vertici dell’ultradestra Afd non hanno potuto far finta di niente. Secondo un’indiscrezione del settimanale Zeit, Lueth è stato cacciato su due piedi, “con effetto immediato”.
Tra i giornalisti, Lueth era noto per la sua vicinanza al ‘grande vecchio’ del partito, come viene definito il capogruppo Alexander Gauland. Ma in generale era difficile non passare attraverso questo 43enne dai capelli impomatati per parlare con i vertici dell’ultradestra.
E Lueth era famoso anche per la sua disastrosa comunicazione: rispondeva raramente ai messaggi, ancora più raramente alle mail. Fu immortalato in una leggendaria foto il giorno dopo le elezioni del 2017, quando Frauke Petry annunciò le sue dimissioni dall’Afd, fu fotografato un secondo dopo, con gli occhi letteralmente fuori dalle orbite.
Da mesi l’Afd è in crisi: nei sondaggi è ormai scivolata al 9%. E c’è una parte del partito che diventa sempre più irrequieta per la linea scelta dalla capogruppo, Alice Weidel, di ridurre responsabilmente al minimo l’opposizione al governo, durante la più grave pandemia del secolo. L’Afd continua a essere dilaniata dalle eterne faide interne tra estremisti e ala liberale, aggravate da una novità clamorosa.
A fine marzo il Verfassungsschutz, i servizi segreti interni tedeschi, ha messo sotto osservazione la sua corrente più radicale, il “Fluegel” (“l’Ala”). Secondo il presidente dei difensori della costituzione, Thomas Haldenwang, quella fetta dell’Afd guidata da Bjorn Hoecke avrebbe “aspirazioni estremiste”. Un problema, per qualsiasi dipendente statale che sia anche membro dell’Afd: in Germania le regole per i tutelatissimi statali sono severe, rischiano il licenziamento se hanno attititudini antidemocratiche.
(da “Huffingtonpost”)
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