ALLUVIONE, I COLPEVOLI SI FANNO SCIACALLI: NON E’ VERO CHE IL TAR HA BLOCCATO LE OPERE
IL TAR NON AVEVA DISPOSTO ALCUNA “SOSPENSIVA”, I LAVORI POTEVANO ANDARE AVANTI, MA NESSUNO, A GENOVA COME A ROMA, SI E’ ASSUNTO LA RESPONSABILITA’…E SUL FEREGGIANO I SOLDI SONO SERVITI A FARE PARCHEGGI
I politici corresponsabili del disastro si mostrano compatti per coprire le proprie vergogne e conquistare mano libera dai controlli di legalità .
Questo è il primo dato che si registra, oltre ad una gestione disastrosa dell’emergenza, da parte delle istituzuoni genovesi
Questa è anche la linea assunta anche da Matteo Renzi e da Franco Gabrielli, il Capo della Protezione Civile.
Sentendo parlare costoro la colpa del disastro è del TAR, della Magistratura, della “burocrazia” che poi sarebbero le regole e norme.
Dicono che se non fossero stati bloccati gli interventi e non li si fossero rallentati non ci sarebbero stati danni o, comunque, sarebbero stati irrisori.
Uno che li sente e non conosce i fatti potrebbe anche cascarci e credergli.
Ma alla luce dei fatti questa loro univoca linea dimostra solo che mentono sapendo di mentire.
Quello che traspare, inoltre, non è solo il “coprirsi” a vicenda, quali componenti di una stessa classe dirigente, del medesimo “blocco di potere” promotere di decenni di speculazioni. Traspare anche ben altro.
Sfruttando il disastro, distorcendo la realtà (come meglio vedremo), affermano compatti che occorre impedire il potere di blocco delle opere da parte del TAR in caso di ricorsi, che occorre permettere più deroghe e, ancora, maggiore potere discrezionale.
Insomma, in altre parole vogliono eliminare i controlli di legalità e conquistiamo mano libera.
Ma ora vediamo perchè mentono spudoratamente questi signor
1) L’appalto per i lavori del nuovo lotto di rifacimento della copertura del Bisagno (tratto tra S.Zita e Questura) non è stato bloccato dal TAR.
Davanti al ricorso delle imprese che hanno perso la gara, il TAR non ha disposto alcuna sospensiva. Se chi ha gestito la gara era sicuro di averla gestita correttamente, secondo le norme e senza pecche di illegittimità , poteva tranquillamente firmare l’avvio dei lavori.
Se non lo ha fatto, è responsabilità del Commissario, non di altri
Quindi il TAR non ha impedito l’uso dei 35 milioni stanziati per quell’opera. Dire il contrario è dire il falso e grave.
Inoltre, quest’opera non risolve (e non risolverà ) due piccole “questioni”:
a) il “tappo” che è rappresentato dal ponte della ferrovia (tra Borgo Incrociati e la Foce);
b) la capacità idraulica resterà altamente insufficiente rispetto alle piene bicentenarie.
2) La messa in sicurezza del Fereggiano non è stata fatta per colpa politica e non perchè la Corte dei Conti ha compiuto le verifiche preventive.
Marco Doria ha affermato: la Corte dei Conti ha trattenuto per verifiche il progetto di gara per 6 mesi. Il problema è che quell’opera la si attende — per ritardi della politica – da decenni ed anche se la Corte dei Conti avesse compiuto la sua verifica in tempi minori, magari pure in un giorno solo, in 6 mesi quell’opera non si sarebbe mai realizzata, visto che ci vogliono quantomeno 3 anni di lavori.
Quindi se non c’è lo scolmatore la colpa è di chi non ha trovato i soldi per quell’opera prima.
Inoltre per la messa in sicurezza del Fereggiano lo Stato aveva già stanziato diversi milioni di euro.
Commissario Straordinario per gestirli indoviniamo chi era (ed è)? Ma Claudio Burlando, sia che al Governo ci fosse Berlusconi o il centrosinistra.
E cosa ci ha fatto con quei fondi? Qualche minima demolizione e poi una bella tombinatura di ampio tratto del Fereggiano a monte di Largo Merlo.
Una copertura per realizzare dei bei parcheggi (prima delle elezioni regionali 2010) e per cui Burlando ad un “compagno” affermava “vedi sono queste le cose da fare, quelle che la gente vede”.
3) Piazza Adriatico è la perennemente alluvionata. Lo sarà sempre. Sia che si realizzi lo scolmatore del Fereggiano ed anche il rifacimento della copertura del Bisagno alla Foce. Gli studi effettuati in parallelo alla redazione del Piano Regolatore del Comune di Genova ai tempi della Giunta Sansa (visto che la Marta Vincenzi in Provincia se l’era presa comoda) dicevano che quell’area è destinata ad essere invasa sistematicamente dal Bisagno in occasione di piene.
I disastri sono stati solo sul Bisagno ed il Fereggiano?
No, sono stati lungo molteplici dei rivi del bacino del Bisagno, come il Geirato. Sono stati nell’entroterra, con lo Scrivia. Sono stati nel Levante con molteplici rivi, a partire anche dallo Sturla. Sono stati in Valpocevera, con il Polcevera e vari rivi di quella vallata, come il Torbella o con strade di colline cementificate che si sono trasformate in fiumi.
Le frane sono state ovunque, soprattutto in Valpolcevera e nell’entroterra.
Quindi: come avrebbero mai potuto essere risoltivi “quei lavori fermi” sul Bisagno e sul Fereggiano? Anche tralasciando il fatto che sono fermi per responsabilità loro ( e non di altri (magistratura), queste opera non avrebbero impedito questa devastazione.
Loro ci dicono: non potete darci colpe di cementificazioni selvagge avvenute nei decenni passati.
Ma chi ha amministrato la città per decenni, dagli anni del boom ad oggi, con le cementificazioni selvagge? I loro partiti.
In alcuni casi, per i tempi più recenti, con gli stessi uomini ancora oggi attivissimi in quei partiti.
Chi ha ostacolato prima e poi cancellato la variante di salvaguardia che l’Amministrazione Sansa aveva varato per bloccare le cementificazioni? Loro.
Non hanno ritegno e vogliono ancora di più. Vogliono mano libera e non smetteranno mai di devastare il territorio, l’economia e la vita di questa città e regione.
Casa della Legalità
Ufficio di Presidenza
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