ALTA VELOCITA’: PERCHE’ IN ITALIA COSTA 60 MILIONI A KM MENTRE IN FRANCIA, SPAGNA E GIAPPONE SOLO 10?
PERSINO IN CINA 1.100 KM , CON 710 KM DI GALLERIE E VIADOTTI, SONO COSTATI 11 MILIONI A KM…. IL GENERAL CONTRACTOR IN ITALIA E’ UN DISTRIBUTORE DI SUBAPPALTI SENZA VINCOLI…GLI ENTI LOCALI, PER FAR PASSARE UN TRENO, SONO GIA’ DIVENUTI RICATTATORI FEDERALISTI E PRETENDONO QUATTRINI IN CAMBIO…DA NOI, A PARITA’ DI TRATTA, OCCORRONO 12,5 ANNI PER COSTRUIRLA, IN EUROPA 7,5, IN CINA 4,5
L’Alta Velocità è uno dei più grandi affari del dopoguerra, oltre la più grande infrastruttura degli ultimi venti anni.
Ma è anche un mistero, perchè Tav, la società delle Ferrovie, responsabile dell’operazione, un vero e proprio rendiconto dettagliato non l’ha mai presentato.
Eppure sarebbe stato interessante per il Governo avere dati precisi per proporre le riforme necessarie, onde perdere i primati negativi che accompagnano l’Alta Velocità italiana, rispetto alla concorrenza.
Un rendiconto parziale si può trovare nei bilanci della Fiat, general contractor per due tratte, la Bologna Firenze, costata 4,7 miliardi di euro, e la Milano Torino, costata 6,7 miliardi di euro.
Cifre che corrispondono esattamente a 60 e 54 milioni a chilometro.
Spese folli se rapportate ad altri Paesi all’avanguardia nell’Alta Velocità .
In Spagna, Francia e Giappone 1 chilometro di Tav è costato 10 milioni di euro.
In Cina, che a dicembre ha completato un tratto di 1.100 km ( di cui 710 con viadotti e gallerie), il costo è stato di 11 milioni a km.
Altre incongruenze: come è possibile che la Milano-Torino, in pianura e lungo l’autostrada, costi quanto la Bologna-Firenze, interamente appenninica, e il 50% in più dell’analoga Milano-Bologna?
Misteri italici, anche se molti puntano il dito contro il sistema del general contractor.
In realtà non è il general contract in sè la causa del male, ma piuttosto come si sceglie e come viene stipulato il contratto.
Invece che consegnare un progetto esecutivo dettagliato e vincolante con penali per sforamenti di tempi e costi, in Italia il general contractor è solo un meccanismo per distribuire commesse e subappalti, senza vincoli di controlli e di costi.
Poi abbiamo un esempio emblematico di come il federalismo rovinerà ulteriormente il nostro Paese, dal comportamento degli enti locali nei confronti della Tav.
Sono riusciti a imporre servitù e strappare favori e quattrini , con un potere ricattatorio nei confronti di opere pubbliche di interesse nazionale.
Mettendo spesso i bastoni tra le ruote, hanno ottenuto privilegi e denaro.
Ma mancando una relazione finale, in Italia non siamo in grado neanche di conoscere l’elenco preciso delle aziende che hanno incassato i 24 miliardi delle commesse e il costo degli interventi imposti dagli enti locali.
Guardiamo la resa della Tav, in rapporto ad altri Paesi.
Sulla nuova tratta cinese, viaggiano 56 treni al giorno, alla velocità media di 300 km/h.
L’orario delle ferrovie italiane indica 7 treni sulla Milano-Torino a meno di 150 km/h, 20 treni sulla Roma-Napoli e 17 sulla Milano-Roma a 180 km/h. Ritardi a parte.
Per realizzare 590 km di Tav, in Italia ci sono voluti 12,5 anni, rispetto ai 7,5 delle altre europee e ai 4,5 dei cinesi.
Una vergogna se si pensa che 45 anni fa l’Autostrada del Sole, opera ciclopica al confronto, fu realizzata in appena 8 anni.
Ma il popolo italiano una risposta a queste domande continua a non averle. Evidentemente fa comodo non darle, ma poi nessuno critichi il disamore per la politica da parte dei cittadini esasperati dal potere partitocratico.
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