ANALISI FLUSSI YOUTREND: EMORRAGIA DI VOTI M5S VERSO LA LEGA
IL 26,4% DEGLI ELETTORI GRILLINI 2018 HANNO VOTATO LEGA, IL 10% PD
Nella giornata di ieri gli italiani si sono recati alle urne per eleggere il nuovo Parlamento europeo e, per la quarta elezione nazionale consecutiva dal 2013, si è registrato un nuovo terremoto nello scenario politico italiano.
Protagonisti di questa nuova rivoluzione i due partiti di governo, Lega e Movimento 5 Stelle, che nell’arco di poco più di un anno si sono scambiati peso e posizioni all’interno del quadro politico italiano.
Il partito di Matteo Salvini, difatti, nell’arco di poco più di un anno è passato dal 17,4% al 34,3%, guadagnando, in un’elezione con un’affluenza storicamente più bassa, quasi 3 milioni e mezzo di voti, mentre il Movimento 5 Stelle è arretrato pesantemente sia in termini relativi (scendendo dal 32,7% del 2018 al 17,1% di ieri), sia assoluti, perdendo poco meno di 6 milioni di voti.
L’enorme crescita della Lega si è verificata principalmente per due ordini di motivi:
La quasi totalità degli elettori di Salvini del 4 Marzo 2018 (90,8%) si è recata nuovamente alle urne per confermare il proprio voto: una percentuale estremamente alta alla luce del calo dell’affluenza;
Oltre un elettore su quattro (26,4%, pari a più di 2 milioni e 600mila italiani) del Movimento 5 Stelle il 4 Marzo ha deciso a sua volta di spostarsi sulla Lega.
Ben diversa la cosa per il Movimento 5 Stelle, che ha visto confermato il voto da meno della metà degli elettori di Marzo 2018 (42,9%): oltre all’emorragia verso la Lega, un elettore su 10 si è spostato sul Partito Democratico, mentre il 17% ha deciso di rimanere a casa.
Il risultato di queste elezioni, d’altra parte, è stato determinato fondamentalmente dalla capacità dei partiti di rimobilitare i propri elettori: Partito Democratico e Fratelli d’Italia, le altre due forze che hanno ben figurato in questa tornata elettorale, hanno avuto una conferma del voto da parte di 4 elettori su 5.
Forza Italia e la Sinistra, invece, si sono rivelati incapaci di farlo, disperdendo il proprio voto non solo verso l’astensione ma anche verso gli altri partiti che concorrevano alle elezioni.
Ma il vero fenomeno politico è stato, chiaramente, la dispersione dell’elettorato del Movimento 5 Stelle, specialmente in favore della Lega.
Per quanto il partito tradizionalmente soffra le elezioni non politiche nazionali, è da sottolinearsi come questo voto abbia registrato un flusso d’uscita estremamente ampio diretto verso gli altri partiti.
In particolare, la creazione del governo gialloverde ha innescato un processo che, sapientemente sfruttato da Salvini attraverso l’imposizione continua dell’agenda mediatica e di governo, ha dato l’accesso alla Lega a un enorme bacino di nuovi elettori.
Mentre negli anni precedenti il comportamento dell’elettorato pentastellato deluso era stato tendenzialmente di fuga verso l’astensione o di rientro all’interno delle famiglie politiche di provenienza, quest’anno si è riversato verso l’alleato di governo.
Ed è questo probabilmente l’avvenimento più rilevante nel quadro in continua trasformazione della politica italiana che ci ha portato queste elezioni europee.
(da “Huffingtonpost”)
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