“ARRIVERÀ IL MOMENTO IN CUI SARÀ MOLTO SOLA”: LE MINACCE DELL’INTERNAZIONALE CRIMINALE SOVRANISTA A ILARIA SALIS
LA REPLICA DELL’EURODEPUTATA: “HO FATTO SALTARE I NERVI ALLA DESTRA SOVRANISTA”
Sedicenti patrioti contro Left. Anzi, contro Ilaria Salis. Lettere di battaglia, durissimi interventi in Aula, provocazioni su Twitter: con ogni mezzo necessario è già partito l’attacco di massa da parte del neonato gruppo politico di destra, euroscettico e sovranista, fondato da Victor Orban, a capo di quella Ungheria in cui Salis è stata detenuta, in condizioni disumane, per 15 mesi accusata di aver aggredito tre persone, presunti militanti neonazisti, l’11 febbraio del 2023, durante il Giorno dell’Onore. Lei replica: “Ho fatto saltare i nervi alla destra sovranista”
E’ bastato che si presentasse su X nella prima seduta del nuovo Parlamento come eurodeputata perché sotto al suo profilo fioccassero commenti. Quello dell’account twitter di Patriots for Europe, con faccine che ridono, dice: “Ci aspettiamo davvero che questa sia la fine della storia? Davvero pensiamo che se la caverà così facilmente? Salis pensa seriamente che la giustizia non la prenderà? Pensa che godrà sempre di protezione? Arriverà il momento in cui sarà molto sola. E’ difficile dire cosa sia peggio se quel momento o l’attesa che lo precede. Una tipica piccola persona che vive nel suo mondo di sogni di sinistra liberale”.
A commentare il post di Salis è arrivato anche Zoltan Kovacs, portavoce del governo Orbán, definendo l’eurodeputata prima una “terrorista comunista che ha quasi ucciso a Budapest” e poi una “anarchica scappata dalla giustizia”.
Lo stesso giorno, in Aula, anche l’eurodeputato austriaco dei Patrioti Georg Mayer, ha innescato lo scontro con i Left: “C’è un enorme problema di violenza in questo parlamento. Ed è il membro italiano del gruppo, Ilaria Salis, che è abbastanza felice di colpire le persone con i martelli. Ed è venuta in questa aula direttamente da una cella di prigione. Chiederei – ha detto – che venga fatta luce su questa persona per evitare che in quest’Aula siano portate armi”, chiedendo in sostanza che Salis e il suo staff vengano perquisiti quotidianamente.
E proprio questa la partita che dall’Ungheria vorrebbero aprire: la richiesta, già annunciata, della revoca dell’immunità parlamentare per far ripartire il processo e provare a riportare Salis in un carcere ungherese.
Ora, dopo 24 ore di polemiche, è l’eurodeputata a commentare a Repubblica: “Mi pare evidente che la mia presenza all’Europarlamento abbia fatto letteralmente saltare i nervi alla destra sovranista dei Patrioti d’Europa. Data la pochezza dei loro contenuti politici, non mi sorprende che per ottenere un po’ di visibilità puntino tutto sugli attacchi personali”. Tra questi c’è anche il bodyshaming, contro Salis e Carola Rackete, che sui social e i giornali di destra va avanti da settimane.
(da agenzie)
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