AVVIA I MOTORI “ROTTAMIAMO IL CENTRODESTRA”: “LE RUSPE SERVONO SOLO A DEMOLIRE, NOI VOGLIAMO UN VEICOLO NUOVO PER FAR VIAGGIARE LA DESTRA VERSO IL FUTURO”
INTERVISTA A GIUSEPPE TATARELLA: “I PARTITI SONO SCATOLE VUOTE DI CONTENUTI, VOLTI SOLO A GARANTIRE UNA POLTRONA”…”IL CAMBIAMENTO DEVE AVVENIRE DAL BASSO E TRAMITE DEMOCRAZIA INTERNA, NESSUN LEADER”… “PRIMARIE, LEGALITA’ E MERITO I PUNTI DA CUI RIPARTIRE”… SABATO A ROMA LA NUOVA INIZIATIVA UNDER 30
Sabato prossimo prende le mosse a Roma un’iniziativa che si è sviluppata nel corso degli ultimi mesi attraverso un serrato confronto sul web e che troverà un primo sbocco in questo incontro.
Ne parliamo con uno dei promotori, l’avv. Giuseppe Tatarella, classe 1985, famiglia che ha segnato la storia della destra italiana.
Avvocato, lei ha promosso il gruppo “Rottamiamo il centrodestra”, ambiente che peraltro conosce bene. Avete intenzione di salire anche voi a bordo di una ruspa?
Assolutamente no. Tecnicamente le ruspe demoliscono, la rottamazione prevede la sostituzione di veicoli mal funzionanti con veicoli nuovi e a norma per viaggiare meglio.
Ci sintetizza le ragioni per cui questo centrodestra va rottamato?
È un ciclo ventennale che sta giungendo al termine. I partiti sono scatole vuote di contenuti e classe dirigente. Sono diventati uno strumento per continuare a gestire piccolo potere finalizzato alla rielezione di parlamentari ed eletti che non hanno più nulla da dire. Basta guardare al rapporto con il governo e alle battaglie che vengono cavalcate quotidianamente. Ormai il centrodestra ha lasciato il ruolo di opposizione al M5S e non ambisce neanche più a governare.
La vostra è una rottura anche generazionale?
Non c’è una rottura generazionale, ma intergenerazionale promossa da persone che non si riconoscono più in questo centrodestra e si impegnano per cambiarlo dal basso partendo dai contenuti e dalle regole.
Ci permetta, non siete a primi a indicare questa strada, altri hanno fallito: su che basi vi proponete di operare il cambiamento?
È vero, altri hanno ci hanno provato senza riuscirci. Tutti i tentativi, seppur nobili, hanno fallito perchè erano posti dall’interno di un partito. Questi sono tutti di stampo leaderistico, quindi molto difficili da cambiare perchè privi di democrazia interna. Per questo è il centrodestra tutto a dover essere rottamato. È il piccolo sistema di potere che lo tiene in ostaggio per fini elettivi che va rimosso. Le basi su cui ci poniamo per portare un cambiamento sono quelle delle regole democratiche. Pensiamo alle primarie innanzitutto.
Tre ambienti diversi che, in tempi distinti, si sono proposti come alternativi a questo centrodestra: Fratelli d’Italia, Conservatori e Riformisti e Azione nazionale. Che contraddizioni trovate in loro ?
In realtà sono quattro, se aggiungiamo Ncd. Tutte queste realtà hanno un comun denominatore: sono pezzi di classe dirigente che provano a staccarsi dalla casa madre per salvare decine di seggi e per mantenere o giungere a posizioni di governo.
Il ciclo di Forza Italia è finito?
No. Forza Italia finirà quando Berlusconi non esisterà più politicamente. È un fenomeno politico che nasce e muore con lui.
Come vi ponete di fronte alla ruspa leghista?
Distinti e distanti. Salvini non è un personaggio credibile, riesce a cavalcare benissimo i mal di pancia degli italiani, ma senza fare alcuna proposta concreta e ridicolizzando quotidianamente le Istituzioni. Non vanno al contrario ridicolizzati alcuni temi di cui le forze populiste in Italia e in Europa si sono appropriati. Identita’, sovranita’ e multiculturalismo rappresentano temi dirimenti rispetto ai quali un centrodestra moderno ha il dovere di fornire risposte serie.
Parliamo di voi: che esperienze si troveranno a confronto sabato a Roma? Di che provenienza politica e geografica? Di che età ?
Ci saranno donne e uomini provenienti da diverse estrazioni politiche. Tante sigle e movimenti civici. L’idea è quella di creare una rete in cui possano convergere le intelligenze e le capacità inespresse che ci sono negli attuali partiti politici o nei movimenti civici. Per non parlare dei blogger e delle libere testate sul web che svolgono faticosamente un lavoro prezioso. Oggettivamente la fascia generazionale è under trenta, ma sarebbe infantile limitare l’accesso a quella generazione. Tutti possono e devono partecipare, sopratutto chi porta in dote un bagaglio di esperienze.
Che percorso prevedete e in che tempi? Pensate di partire con regole interne?
Prevediamo un percorso dal basso articolato in diversi step. A destra c’è una forte esigenza di costruire regole chiare e trasparenti. Di ripristinare democrazia interna e meritocrazia. Certamente uno dei temi che è quello dell’organizzazione di cui ci dovremo dotare, ma penso anche alla comunicazione e all’auto finanziamento che dovremo attivare.
Che forma partecipativa e organizzativa pensate di mettere a punto?
Questo lo decideremo insieme, ma posso permettermi di dire che dovrà essere il più partecipativa ed inclusiva possibile. Tutti coloro che decideremo di intraprendere questo percorso dovranno essere alla pari nella costruzione del movimento.
Mi pare di capire che il programma nascerà proprio dal confronto interno: primarie, legalità e merito saranno delle priorità ?
Certamente. Le primarie sono la cartina di tornasole per rigenerare il centrodestra. La difesa della legalità e la pulizia interna sono le pietre tombali di questo centrodestra. Il merito dovrà essere il punto di forza del movimento. Cosa che a destra ormai non vediamo più da tempo immemore.
Non pensa che la destra italiana abbia sottovalutato l’importanza della presenza sul web, rinunciando a confrontarsi e discutere con la societa?
Penso che abbia perso la grande occasione, ma sappiamo bene che per anni l’elettore del centrodestra è stato abituato ad ascoltare alcune reti televisive e poche testate di area politica. Oggi con il web tutto è cambiato. L’elettore vuole partecipare, poter dire la sua e confrontarsi direttamente con i vertici della politica. C’e’ tanta voglia di tornare ad incontrarsi, di confrontarsi dal vivo,di fare politica sul territorio. E in questo campo l’associazionismo deve tornare a giocare un ruolo da protagonista. Il centrodestra non è stato in grado anche in questo caso di comprendere la propria base e adesso ne paga le conseguenze.
Per un giovane è pesante portare il suo cognome: c’è qualcosa in particolare cui non rinuncerebbe degli insegnamenti morali della sua famiglia?
Non è mai stato facile. A sedici anni di distanza la figura di Pinuccio Tatarella è ancora viva nel ricordo e nel dibattito politico. Da sempre è un faro per molti di noi, una stella che continuerà a brillare nel firmamento della politica. Fra i tanti non rinuncerei mai all’insegnamento dell’umiltà , perchè credo sia alla base della politica e del rapporto con persone che costituiscono una comunità .
Ci faccia un’ultima confidenza… il nostro blog è notoriamente poco conforme e spesso molto critico: pensate di rottamare anche noi o per ora ce la caviamo?
Nel movimento che vogliamo costruire abbiamo bisogno di impegno e voci libere come le vostre per poter arrivare a quante più persone possibili. Complimenti e buon lavoro
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