BOSSI BARCOLLA MA NON MOLLA: ORDINA IL COPRIFUOCO, SOSPENDE TUTTI GLI INCONTRI PUBBLICI DI MARONI E MINACCIA LEGNATE
MENTRE LA BASE LEGHISTA INONDA DI PROTESTE RADIO PADANIA E WEB PER AVER SALVATO COSENTINO, I BADANTI TANZANIANI DEL SENATUR METTONO MARONI AGLI ARRESTI DOMICILIARI… I DUE MAGGIORI ESPONENTI DEL CARROCCIO IN GUERRA SI RIVELANO PER QUELLO CHE SONO: DUE CACASOTTO… CI VOLEVA BERLUSCONI PER PORTARLI AL GOVERNO
Il leader della Lega Nord Umberto Bossi ha sospeso tutti gli incontri pubblici dell’ex ministro dell’Interno Roberto Maroni.
Secondo l’agenzia Tmnews, la decisione è stata comunicata oggi al consiglio direttivo della Lega che si è riunito in Bellerio.
La decisione giunge dopo l’aspra polemica divampata sul voto in Parlamento che ha salvato sull’arresto del parlamentare del Pdl Nicola Cosentino.
Oggi uno dei “custodi” dell’ortodossia bossiana, il capogruppo alla Camera Marco Reguzzoni, noto fine intellettuale, ha attaccato Maroni con un post su Facebook: “Caro Roberto chi è causa del suo mal pianga se stesso. La Lega ha dato indicazione di votare per il sì all’arresto, salva la libertà di chi era contrario per questioni di principio. Lo abbiamo ‘salvato’ noi? Credo proprio di no, perchè come sai bene quasi tutto il gruppo ha seguito le indicazioni di Bossi che ha detto di votare sì, mica no. E poi se Cosentino andava messo in galera, perchè non ce lo hai detto quando eravate ministro tu e sottosegretario lui?”
Come se gli italiani non sapessero contare e non fosse evidente che 25-30 deputati della Lega hanno salvato Cosentino dall’arresto.
Sempre sul social network è comparsa la prima reazione di Maroni alla decisione del capo del suo partito: “Non so perchè, nessuno me lo ha spiegato, sono stupefatto, mi viene da vomitare: qualcuno vuole cacciarmi dalla Lega ma io non mollo”, si legge sul suo profilo Facebook.
Il sassofonista che per anni ha avallato le decisioni di Bossi ora fa quello che è caduto dal pero: quando sono stati cacciati centinaia di dirigenti e militanti per lesa maestà chissà dov’era Maroni. Forse impegnato nelle consulenze orali?
I riflettori in casa leghista sono ora puntati sulla manifestazione annunciata per domenica 22 a Milano.
“Prevedo che ci siano contestazioni – dice a microfoni spenti un leghista vicino al cosiddetto ‘cerchio magico’ – ma siamo pronti anche noi. Se contestano Bossi appena parlano – osserva, tanto per dare un’idea del clima nel Carroccio – pigliano tante di quelle legnate che non hanno neanche idea”.
E aggiunge: “se qualcuno si azzarda a dire ‘Maroni segretario’, è passibile di sanzioni”.
Una via di mezzo tra persecuzione statutaria e metodi da malavitosi insomma.
Intanto su Radio Padania continua lo psicodramma.
Anche oggi è andata in onda la protesta, dal caso Cosentino agli investimenti in Tanzania e al fallimento della banca della Lega con i mancati rimborsi a chi aveva investito.
Il conduttore ha replicato ai contestatori o togliendo la linea o spiegando perentorio: “Bossi propone un pacchetto con alcune soluzioni. Se le condividete bene altrimenti votate altri partiti che ce ne sono tanti. Bossi è il segretario federale, punto e basta”.
Detto fatto: in tanto voteranno per altri partiti o se ne staranno a casa, c’è un limite a tutto. Anche alla ubriachezza molesta.
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