BUFERA SUL POLTRONISTA DI MAIO, FICO SI SMARCA, IL M5S SI SPACCA
E’ ORMAI EVIDENTE QUELLO CHE DENUNCIAMO DA UN ANNO: C’E’ UN TICKET XENOFOBO LEGA-M5S… FICO: “UNO STATO CHE CARICA I RIFUGIATI NON MI RAPPRESENTA”
Poche parole ma sufficienti a scatenare un putiferio.
Oltre alle critiche, prevedibili, da sinistra, le dichiarazioni di Di Maio creano una frattura enorme nel M5S.
Con il presidente della Vigilanza Rai Roberto Fico, a sua volta in corsa per la premiership, che si mette alla guida dell’altra anima del Movimento, quella che non si sente “rappresentata da uno Stato” che carica i rifugiati.
Sentito dall’AdnKronos, il deputato Carlo Sibilia fa l’acrobata sostenendo che le posizioni dei due siano “compatibili”, ma basta leggere le dichiarazioni in fila per capire che la distanza è abissale e incolmabile.
La posizione reazionaria di Di Maio, infatti, allinea M5S sulla Lega,.
Sostenendo l’operato delle forze dell’ordine il vicepresidente della Camera appoggia anche le scelte del Comune di Roma, accusato dalla sinistra di non aver cercato soluzioni alternative allo sgombero, nonostante lo stabile fosse occupato da quattro anni.
“Prima i romani, poi gli immigrati”, è l’ordine delle priorità di Di Maio per il quale non si può “ancora una volta usare questa questione contro la Raggi”, già al centro di nuove polemiche per l’ennesimo cambio in giunta.
Sull’altro fronte c’è Fico, leader dell’area “ortodossa” del movimento.
“Uno Stato che si organizza in questo modo per sgombrare un palazzo abitato da bambini, donne e uomini che hanno oltretutto lo status costituzionale di rifugiati è uno Stato che non mi rappresenta”, scrive su Facebook il presidente della Vigilanza Rai. “La mediazione culturale e il dialogo si attuano ad oltranza. Il questore di Roma e il prefetto di Roma hanno sbagliato […]. Voglio affermare con forza che il dialogo, la cooperazione, l’integrazione, la mediazione culturale, l’inclusione partendo proprio dai più deboli della nostra società debbono essere valori fondanti di tutte le politiche e voci importanti del bilancio. In un’ epoca in cui il terrorismo colpisce il cuore delle nostre città , la risposta di tutta la società deve essere una politica attiva per la pace, rivedendo anche le parole che si usano, gli atteggiamenti che si hanno e analizzare i problemi sia a valle che a monte per non vedere semplicemente una parte della realtà . La guerra e la violenza sono sempre evitabili e non sono mai uno strumento di risoluzione di qualsivoglia tipo di conflitto”.
Mentre M5S si divide, la sinistra attacca la “deriva leghista impressionante” dei grillini e incalza il Viminale chiedendo chiarimenti sull’uso della forza.
Giulio Marcon, capogruppo dei deputati di Sinistra Italiana-Possibile, parla di un ticket Di Maio-Salvini per le elezioni.
“Di Maio ancora una volta sta dalla parte di Minniti e approva l’operato brutale e inaccettabile” di polizia e prefettura.
E ancora: “Di Maio – prosegue il capogruppo della sinistra – pur di giustificare una sindaca evanescente si lancia nella distinzione tra esseri umani di serie A (sarebbero i romani, ma da come è ridotta la città non sembra proprio) ed esseri umani di serie B (i rifugiati) e ripropone la solita solfa del business sui migranti (che qui non c’entra proprio niente) in buona compagnia di Salvini”.
Il Pd, dal canto suo, cammina sulla linea sottile tra l’attacco politico alla giunta Raggi e la difesa del ministero dell’Interno. Ma il presidente dem Matteo Orfini è critico con le forze dell’ordine.
“Il Comune di Roma è inesistente”, è la premessa di Orfini che però giudica “inadeguata anche la gestione da parte delle forze dell’ordine” nell’eseguire lo sgombero. “Non si risponde alla povertà con le cariche e con gli idranti”, afferma l’ex commissario del Pd di Roma.
(da “Huffingtonpost”)
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