BUFFONATA: FINGONO DI TAGLIARE PROVINCE E PARLAMENTARI MA CON UNA LEGGE COSTITUZIONALE CHE RICHIEDE ANNI: LA CASTA E’ SALVA
TOLGONO IL CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA’ MA ATTACCANO LE PENSIONI E I DIRITTI ACQUISITI, MENTRE GLI ONOREVOLI SI PRIVANO SOLO DI SPICCIOLI… IL GIOCO DELLE TRE CARTE E DEI TRE FALSARI
Tagli di carta, più che di casta.
Il governo ha usato le forbici contro la sua stessa manovra, la versione ferragostana varata il 13: niente abolizione per le Province con meno di 300mila residenti, niente accorpamento per i Comuni sotto i mille abitanti (solo servizi condivisi).
Salve 50mila poltrone dorate, molte di potere e tanto, tanto leghiste.
Il pranzo di Arcore vale soltanto due buoni propositi, pura fantasia per una legislatura al tramonto e un governo a brandelli: un disegno di legge costituzionale per cancellare le Province (107 enti) e per dimezzare il numero dei parlamentari (945 in totale).
La rinascita dei presidenti di Provincia ha del miracoloso.
A ferragosto 37 di loro erano praticamente disoccupati, ovviamente al prossimo turno elettorale.
Una settimana fa, conteggiando la scomparsa dei gonfaloni provinciali con l’estensione del territorio, i mal capitati erano 26.
Adesso sono zero.
Il sacrificio di casta rinforzava la manovra con 1,5 miliardi di euro di tagli, subito.
Non c’è una cifra definitiva.
Perchè il testo del governo più che una riforma era un proclama, dunque la relazione dei tecnici del Senato si è fermata all’evidenza: “Non è possibile quantificare i benefici”.
Il ministro Roberto Calderoli ha provocato la resurrezione dei politici locali da quel di Rimini, tra le tavole rotonde di Comunione e Liberazione: “Castronerie. Comuni e Province hanno già dato tanto”.
Stavolta la mira di Tremonti-Berlusconi, la coppia scoppiata per eccellenza, punta altissimo: via le Province, tutte.
Quando? Chissà .
Un Parlamento virtuoso può modificare la Costituzione in un paio di anni — dicono il Pd e l’Idv — qui la situazione è un po’ diversa e i tempi sono lunghi, ma davvero lunghi.
In teoria, il governo promette risparmi per 4 o 5 miliardi: in pratica, la speranza è già troppa.
Anche i paesini sono risorti, capitanati dal combattivo Osvaldo Napoli (Pdl), presidente facente funzione Anci e primo cittadino di Valgioie, paesino di 700 abitanti in provincia di Torino.
L’unificazione coatta di mille e cinquecento campanili era possente come un soffio: decine di milioni di euro, non di più.
Con il volontariato per quei consiglieri e assessori che guadagnano un gettone di presenza di 20 euro.
Senza toccare la burocrazia amministrativa con un dipendente comunale ogni cento abitanti.
L’Italia dei Valori propone di concentrare la macchina di spesa dei centri inferiori ai 20mila abitanti, allora il saldo — per dirla con Calderoli — sarebbe evidente: 3 miliardi di euro.
Il comunicato stampa di Arcore crea un po’ di panico tra deputati e senatori: confermato il contributo di solidarietà .
Che può diventare, secondo preferenze, un obolo per sedare i cittadini o una presa in giro di un paio di giorni.
Tolta la tassa per i redditi oltre i 90mila euro, resta il prelievo con aliquota doppia ai parlamentari con un’indennità che supera i 90mila euro (10%) o i 140mila (20%).
Escluse diaria e rimborsi, veri e propri stipendi, la spuntatina all’indennità su base mensile pesa dai 2mila ai 5mila euro l’anno per una volta sola.
Un buffetto addolcito con la promessa impossibile di ridurre gli scranni di Montecitorio e palazzo Madama per via costituzionale.
Le intenzione erano chiare già con la tassa per i parlamentari con doppio lavoro: chi ha uno stipendio superiore al 15% dell’indennità , comprese le altre entrate parlamentari, intasca metà indennità .
L’ipotetica rinuncia, che non colpisce nessuno, sarebbe intorno ai 2mila euro.
La manovra ha prodotto abbondanza di cavilli e articoli per intimorire i politici, peccato che nei fatti sia innocua.
C’è un comma tra i tanti che obbliga i parlamentari a volare in classe economica.
Sarà così.
Anche perchè i voli nazionali non prevedono posti di pregio. Solo privilegi.
Carlo Tecce
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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