“CARO SALVINI MI HAI TRADITO”: UN PENSIONATO CON 44 ANNI DI CONTRIBUTI SCRIVE AL GIORNALE
“SECONDO DI MAIO SAREI UN PARASSITA SOCIALE. NON UNA PAROLA E’ VENUTA IN MIA DIFESA DA SALVINI, CHE HO VOTATO”
Un pensionato, ex dirigente di grandi industrie elettromeccaniche proprio non ce l’ha fatta più a leggere gli attacchi portati simbolicamente a lui e a quelli come lui dall’attuale governo e ha deciso di scrivere al direttore del Giornale, Alessandro Sallusti, che ha pubblicato la sua missiva con la dignità che si dà ad un editoriale. Perchè 44 anni “di regolari versamenti contributivi (qualche milione di euro) – come sottolinea lo scrivente, il signor Sergio Canavero – dà nno diritto ad una pensione che Luigi Di Maio e il governo vogliono tagliare.
“Secondo il signor Di Maio”, sono “il perfetto prototipo del parassita sociale”, scrive il pensionato.
“Per me è stato un fulmine a ciel sereno – scrive il signor Canavero -. Non avevo capito infatti chi fossero oggi da considerare parassiti sociali. Ho così scoperto che siamo noi, che abbiamo studiato, magari lavorando e poi lavorato senza risparmiarci per più di mezzo secolo. Noi che adesso abbiamo pure la pretesa che lo Stato rispetti quanto aveva pattuito con noi. Noi che abbiamo l’indubitabile colpa di avere adempiuto sempre e correttamente alle leggi dello Stato e alle regole della Previdenza”.
Ma il signor Canavero non si meraviglia che l’attacco sia portato alla sua categoria da Di Maio. Quel che lo indigna è il silenzio di Salvini.
“Vengo al punto. Alle ultime elezioni, a marzo, ho votato per Forza Italia (Politiche) e per la Lega (Fedriga alle regionali). Ed è per questa ragione che è invece da Salvini che oggi mi sento tradito. Il taglio della mia pensione non era nel programma del centrodestra e della Lega, per i quali ho votato”.
Sallusti lo chiama ironicamente collega parassita e si interroga: “Davvero Matteo Salvini avrà il coraggio di tradire il suo elettorato quindi anche lei, e avallare una rapina di Stato ordita dai Cinquestelle? La logica farebbe pensare di no, ma l’ambizione è cattiva consigliera e a questo punto non metterei la mano sul fuoco per nessuno, neppure per il leader leghista”.
(da “Huffingtonpost”)
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