CASO SHALABAYEVA, INDAGINE SUL RUOLO DELL’ENI
LO SPUNTO È LA DENUNCIA DELL’AZIENDA CONTRO “REPORT” PER LA PUNTATA SUGLI AFFARI KAZAKI
Ci sono molti aspetti ancora oscuri sul caso di Alma Shalabayeva, la moglie del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov, espulsa da Roma e rimpatriata il 31 maggio scorso insieme con la figlia Alua, di sei anni.
Uno di questi aspetti riguarda il presunto ruolo dell’Eni nell’affare che nei mesi scorsi ha imbarazzato il governo italiano.
A parlare anche del coinvolgimento della società , un dirigente Eni intervistato da Report alcune settimane fa
L’inchiesta sull’espulsione vede già indagati l’ambasciatore del Kazakistan in Italia Adrian Yalemehsov, il consigliere per gli Affari politici, Nurlan Khassen e l’addetto agli affari consolari Yerzhan Yessirkepov.
Nei giorni scorsi però il pm Eugenio Alba-monte ha acquisito anche la puntata in onda su Rai 3 lo scorso 25 novembre.
Il giornalista Paolo Mondani spiega gli interessi dell’intelligence kazaka e russa nel voler arrestare il dissidente Ablyazov — ancora detenuto in Francia — perchè in possesso di documenti scottanti sui loro affari.
Ma a raccontare, sotto anonimato, come l’amministratore delegato dell’Eni, Paolo Scaroni si sarebbe inserito in questo contesto, è un dirigente del colosso dell’energia. Il manager rivela a Report: “L’ambasciatore kazako chiama Scaroni e gli dice: guarda che questa storia me la dovete risolvere voi di Eni. Scaroni a sua volta chiama Valentino Valentini, l’uomo di Berlusconi con la Russia. Valentini poi si mette in contatto con il ministero.. Procaccini (Giuseppe, il capo di gabinetto del ministero, ndr), Alfano.. e dice risolvete”.
In questa catena, Procaccini è l’unico che lo scorso 16 luglio si è dimesso.
Ma cosa deve l’Eni al governo kazako?
A rispondere a questa domanda un manager di una banca kazaka che a Report spiega che a gravare sul colosso dell’energia ci sarebbe l’affare del giacimento di Kashagan. L’Eni avrebbe sforato i tempi di consegna e il budget a disposizione, tanto che il presidente Nazarbayev avrebbe minacciato di far pagare una penale di 10 miliardi di dollari.
Dopo queste interviste, l’Eni ha denunciato il programma di Milena Gabanelli.
La querela è stata affidata al pm Albamonte — lo stesso che indaga sui responsabili dell’espulsione — il quale, oltre decidere se c’è stata o meno diffamazione, ha anche intenzione di chiarire il ruolo dell’Eni nella vicenda.
Per questo potrebbe convocare, oltre al giornalista Mondani, anche lo stesso Paolo Scaroni, in corsa per il quarto mandato, che si dice totalmente estraneo alla vicenda: “È stata proprio Eni — ha ribadito ieri l’ad — a depositare un esposto in procura perchè accertasse i fatti e le asserzioni rese nella trasmissione che Eni ritiene false e lesive della propria immagine. Eni si ritiene totalmente estranea. ”
Valeria Pacelli
(da “il Fatto Quotidiano“)
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