NON TUTTE LE DESTRE VENGONO PER NUOCERE, MA IN GIRO C’E’ MERCE TAROCCATA
Dicembre 24th, 2009 Riccardo FucileIL PREMIO ELETTORALE A VOTO E’ PASSATO DA 1 A 4 EURO….IN PIEMONTE I CONSIGLIERI REGIONALI ALL’UNANIMITA’ SI ASSEGNANO UNA SUPERLIQUIDAZIONE DI 100.000 EURO, RADDOPPIANDOLA, MENTRE IN ITALIA ABBIAMO 500.000 NUOVI DISOCCUPATI …. DOV’E’ FINITA LA DESTRA ANTICASTA, LA DESTRA DELLA LEGALITA’ E DELLA MORALIZZAZIONE?
Siamo alla vigilia di Natale, ma non ci sentiamo più buoni verso una classe politica deludente ed ipocrita.
Sappiamo di essere scomodi, viviamo in un clima di coprifuoco dove esercitare il diritto di critica è diventato quasi un reato di lesa maestà .
Vanno di moda, come sempre, sotto qualsiasi vessillo, i conformisti, i lecchini, gli stipendiati.
Coloro a cui è sufficiente che “non siano al governo gli altri”, poco importa quello che si fa, già non lo sapevano prima, figuriamoci ora.
Non ci piacciono i Tg taroccati, non ci piace la stampa di regime, di qualsiasi colore sia.
Siamo tra i pochi che ritengono che il cittadino abbia diritto di sentire su un fatto più di una versione, mai la sintesi del pensiero unico.
In fondo siamo una destra atipica, ma pIù ben radicata di quello che sembri. Oggi che tanti si spacciano per uomini di destra, appare in tutta evidenza che la destra è altro, che la vera destra è quella che sa andare oltre il contingente, la squalliduccia gestione del potere, la sistemazione di parenti, amici e portaborse.
Diciamolo: la percentuale di “militanti per l’idea” è ormai ridotta ai minimi termini in tutti i partiti.
Le federazioni e le sezioni ormai sono gestite quasi sempre da stipendiati: una volta aprire la porta di una sede era testimonianza di fiducia del vertice, di un senso di appartenenza a un mondo ideale, spesso un rischio che si affrontava a testa alta.
Oggi è divenuta la mera esecuzione di un rapporto di lavoro subordinato, con un orario flessibile.
Si riceve e si smista chi cerca favori, talvolta si fissano appuntamento per i notabili locali o nazionali, ci si da il tono di chi sta “lavorando per il partito” e poi a fine mese arriva il bonifico che giustifica il “militante presunto”.
E passa inosservata la notizia dell’aumento del premio elettorale dei parlamentari: prima il partito di riferimento incassava 1 euro a voto, ora ne prende 4, tanto per gradire.
Come quasi nessuno ha rimarcato che, in vista del rinnovo dei consigli regionali, la Regione Piemonte, anche qui all’unanimità , ha raddoppiato il premio di liquidazione dei consiglieri, portandolo addirittura a 100.000 euro. Un premio di consolazioni quando non si sarà più eletti.
Non è forse una contraddizione predicare che mancano risorse, che occorre fare sacrifici e poi quadruplicare i rimborsi elettorali ai partiti o raddoppiare le indennità di fine mandato?
Magari proprio in Piemonte dove vi sono 50.000 lavoratori in cassa integrazione e 20.000 in mobilità ?
Magari proprio in Italia dove i neo-disoccupati quest’anno hanno raggiunto le 500.000 unità ?
Dov’è finita la battaglia anticasta della destra, tanto sbandierata quando governava Prodi?
Non dovevano abolire le Province? Non dovevamo ridurre i costi della Casta? E siamo finiti a votare a favore per raddoppiare o quadruplicare i costi della politica? Continua »