CI MANCAVA PURE LA RISSA TRA POMPE FUNEBRI PER I CORPI DEI BRACCIANTI UCCISI DAL TRENO A ROSARNO
CALCI, PUGNI E URLA TRA NECROFORI CONCORRENTI SOTTO GLI OCCHI DEI PARENTI CHE GRIDAVANO “VERGOGNA”
Calci, pugni, colpi di lettiga e urla fra addetti di agenzie funebri concorrenti in lite per accaparrarsi i corpi dei sei braccianti morti nell’auto investita dal treno a Rossano.
La scena è andata in onda la notte, a poche ore dall’incidente, sotto gli occhi esterrefatti delle forze dell’ordine e soprattutto di amici e parenti delle vittime – tre uomini e tre donne di nazionalità romena – che gridavano “Vergogna” e chiedevano rispetto per quelle povere salme.
La scena da sciacalli è stata raccontata in parte da un video pubblicato dal “Quotidiano della Calabria”.
Protagonisti i titolari e i dipendenti di alcune agenzie di pompe funebri dei paesi vicini, accorsi sul luogo della tragedia una volta allertati dalle forze dell’ordine e dai sanitari.
Uno spettacolo sconfortante, scrive sulla testata calabrese il giornalista Valerio Panettieri. “Quelli sono tutti miei – si sente urlare davanti alla carcassa dell’auto – . Sono stato avvisato dall’ospedale, sono arrivato per primo, se qui viene qualcuno che non è di Rossano succede un casino. Questa è roba nostra, non vogliamo gente da Corigliano o da Mirto”.
Dall’altra parte la replica: “No, facciamo uno a testa”.
Poi gli spintoni e la rissa. Quando lo scontro sembrava essersi placato, mentre si trasportava una delle salme, il titolare di una delle agenzie ha dato nuovamentea in escandescenze.
I portantini hanno perso l’equilibrio, facendo cadere a terra dalla barella il corpo che vi era adagiato.
A quel punto, gli amici e i parenti delle vittime hanno cominciato ad urlare. “Vergognatevi, questo è il mio sangue, non sono dei cani questi sono esseri umani”.
La situazione è rimasta tesa fin quando le auto con a bordo i corpi dei sei lavoratori non si sono allontanate, inseguite ancora dalle grida: “Sciacalli, sciacalli!”.
Giuseppe Baldessarro
(da “la Repubblica“)
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